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Cultura e Spettacoli
Giovedì 13 Febbraio 2025
Sanremo con più relax, la canzone sempre al centro. Ma vince Biancav - I dati Auditel
IL COMMENTO. Un Sanremo in relax, quasi in discesa quello che si è visto nella seconda serata del Festival. Superato il trauma delle colonne dei dati d’ascolto, l’abbottonato Carlo Conti si è disteso e ne ha beneficiato l’intero spettacolo, con distese pennellate di allegria e qualche genuina risata.
Un bel contributo è arrivato dal trio co-conduttori: lo scintillante Cristiano Malgioglio, equilibrista tra rimembranze e gaffe, in staffetta con l’ironia surreale di Nino Frassica, perfetto nei tempi comici e nel punteggiare di battute i passaggi altrimenti ripetitivi della carrellata canora.
Un sorriso luminoso, una testa calva mostrata con la fierezza di una corona e un portamento perfetto, Bianca Balti ha incantato per la sua giocosa serenità
Terzo componente speciale della serata, la supermodella Bianca Balti che sul palco, oltre alla bellezza, ha portato tutto lo spirito battagliero di chi lotta contro la malattia e non intende arretrare di un passo nel cammino della vita. Un sorriso luminoso, una testa calva mostrata con la fierezza di una corona e un portamento perfetto, Bianca Balti ha incantato per la sua giocosa serenità.
Le canzoni? Sempre al centro, come da architettura contiana. Sia la seconda puntata che la terza sono le serate dei riascolti. Le orecchie frastornate dalla lunga playlist dell’esordio e distolte dalle performance, dalle coreografie e dagli abiti di scena, hanno potuto riesaminare le proposte in scaletta, magari rivedendo a freddo alcuni giudizi.
Cristicchi e Giorgia i più amati
Il toccante racconto generazionale di Cristicchi, depurato dall’eccessiva carica emotiva dell’esordio, è risaltato meglio. Giorgia ha spiegato le vele della sua canzone con la padronanza vocale che le è propria. The Kolors, Rose Villain e Serena Brancale si sono sgranchiti e hanno invitato la platea a ballare calcando sul ritmo.
Anche alcuni brani un po’ “introversi” (diciamo trap 2.0), al secondo ascolto si sono “aperti”. Come “Lo stato delle cose” di Rkomi, che somiglia a una scalata su una torre pendente, ma ha un suo particolare fascino metrico. Stesso discorso per gli accenti della performance bilingue di Rocco Hunt, meglio amalgamati nel secondo ascolto.
Algidi e liberatori
Resta una quota di (quasi) imperturbabili, ossia interpreti serrati nella sfera della loro performance. Achille Lauro non ha aggiunto molto: impeccabile, algido, con un testo vagamente cinematico che ispira rimpianti e vaghe nostalgie. E poi c’è Fedez che irrompe sul palco bruciando i suoi fantasmi in una canzone che - visti i complicati trascorsi personali – sta tra la confessione e lo sfogo liberatorio. Si potrebbe aggregare anche Francesca Michielin che nel suo stile ad alto volume, racconta una storia finita male. Un racconto vissuto con tanto trasporto che però ieri sera si è incrinato e sono sfuggite delle lacrime.
La lista delle esibizioni si è chiusa con Willie Peyote, autore di un brillante brano che con ironia e realismo fotografa malcostumi e malpensieri della nostra società, incapace di ascoltare i sentimenti “che non sono mai dei buoni investimenti”.
I cinque big più votati
La cinquina dei più votati ha ribadito il gradimento per Giorgia, Achille Lauro, Cristicchi e Corsi (il suo “Volevo essere un duro” sta nella quota del cantautorato di pregio che coniuga riflessione, melodia e cantabilità). La new entry è rappresentata proprio da Fedez che evidentemente ha generato empatia raccogliendo consensi.
Damiano David super ospite sul palco della magia
Nota finale per il super ospite: Damiano David, voce dei Maneskin (ancora per quanto è da vedere). Qualcuno ha ironizzato sulla qualifica di «superospite». «Ma come “Super”? È una rockstar di quartiere!». Forse un tempo, ma nelle accelerazioni della musica che gira intorno, le ere discografiche scorrono molto veloci. E gli artisti autentici sono quelli che sanno cavalcare l’onda. Il Damiano rock, l’alfiere delle provocazioni al momento è accantonato. Ora il nuovo Damiano è al timone di un’impresa di eleganza e poesia applaudita a livello internazionale. Sorpresi di ritrovarlo al Festival per incassare il plauso dell’Ariston? Il perché lo dice lui stesso: “Sanremo è magia”.
11,7 milioni di telespettatori
La seconda serata del Festival di Sanremo è stata seguita da 11,7 milioni di telespettatori con il 64.5% di share. I dati sono rilevati attraverso la Total Audience, nuovo sistema Auditel che mette insieme anche la visione in diretta su pc, smartphone e tablet (i cosiddetti small screen). Sono 900mila gli spettatori in meno rispetto alla prima serata, che era stata seguita da 12,6 milioni di telespettatori, ma c’è un punto guadagnato di share passato dal 63,5 al 64,5%.
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