Quando 80 anni fa a Ranzanico atterrò il generale Cadorna, accolto dai partigiani

L’ANNIVERSARIO. Il figlio del capo di Stato maggiore dell’Esercito italiano nella Grande guerra fu paracadutato nel paese della Val Cavallina in quella che fu una pagina della Resistenza finita negli archivi: ora la si racconta.

Per una manciata di ore, nella notte tra l’11 e il 12 agosto del 1944, Ranzanico fu il centro delle operazioni di guerra nell’Italia occupata dai tedeschi. Incaricato dal governo italiano del Sud e richiesto dal Comitato di liberazione nazionale, il generale Raffaele Cadorna – figlio di Luigi, il capo di Stato maggiore dell’Esercito italiano nella Prima guerra mondiale –, scese dal cielo sul monte Sparavera, paracadutandosi da un aereo inglese partito da Brindisi, insieme ad alcuni compagni, tutti muniti di documenti falsi per sfuggire a eventuali controlli.

Come spiega l’archivista Bernardino Pasinetti, di Solto Collina, che ha curato un approfondimento storico su quei fatti per il Comune di Ranzanico, la zona venne scelta un po’ per la presenza di un distaccamento di partigiani della «Francesco Nullo» di Giustizia e libertà, che erano in collegamento con le Fiamme verdi della Valle Camonica, formazioni, queste ultime, composte in gran parte da ex militari e riferimento essenziale per il generale Cadorna. E un po’ si decise per la zona del lago d’Endine per cercare di eludere la sorveglianza, un po’ perché tra Fonteno e Ranzanico era attiva un’efficace radio clandestina (sempre legata alle Fiamme verdi) che contribuì a guidare l’aereo nella sua importante missione di lancio.

Nel giro di qualche mese riuscì nei suoi intenti, e nel novembre del ’44 fu messo al vertice dei Corpi volontari della Libertà, cioè la struttura militare di coordinamento della Resistenza italiana, dove ebbe come vice Luigi Longo e Ferruccio Parri

L’obiettivo del generale

Il compito del generale era delicatissimo: assumere il comando militare delle forze partigiane nell’Alta Italia, riunirle sotto una direzione unitaria e bene organizzata. Cadorna, feritosi a un ginocchio nell’atterraggio, venne accolto da alcuni partigiani della «Nullo», sfuggendo anche a un rastrellamento fascista poche ore dopo. Trascorse qualche giorno tra Ranzanico, Darfo Boario Terme e poi di nuovo Ranzanico; quindi decise di trasferirsi a Milano per organizzare il lavoro. Nel giro di qualche mese riuscì nei suoi intenti, e nel novembre del ’44 fu messo al vertice dei Corpi volontari della Libertà, cioè la struttura militare di coordinamento della Resistenza italiana, dove ebbe come vice Luigi Longo e Ferruccio Parri.

Le celebrazioni

Ora, in quest’agosto che segna l’80°anniversario dell’avvenimento, l’amministrazione comunale di Ranzanico ha colto al volo un’opportunità a suo modo storica e ha deciso di celebrare in grande stile quello che è uno degli episodi più importanti della Resistenza, anche se forse uno dei meno conosciuti. «Ci teniamo molto, volevamo fare memoria di quanto accadde in quella notte decisiva», spiega il sindaco Angelo Pizzighini.

Il racconto dell’impresa

Le celebrazioni occuperanno buona parte del fine settimana. Sabato 10 agosto, a partire dalle 20,30, nello splendido scenario offerto da Palazzo Re, Bernardino Pasinelli farà una cronaca dettagliata dell’impresa del generale Raffaele Cadorna. Ad accompagnarla, la lettura dei messaggi radio che guidarono l’aviolancio del generale, allora 54enne, e quella di alcuni brani dalle sue memorie; e poi la mostra fotografica e documentale allestita da un gruppo di giovani del paese.

Il giorno dopo, domenica 11 agosto, si svolgeranno i riti civili. Alle 9,45, in piazza dei Caduti, i rappresentanti del Comune e delle associazioni assisteranno all’alzabandiera e quindi deporranno una corona di alloro ai piedi del monumento. Subito dopo, alla chiesetta di San Bernardino, poco fuori il centro abitato, il parroco don Luca Nessi presiederà la Messa delle 10,30. Seguirà infine il momento forse più atteso: la deposizione di una seconda corona di alloro, stavolta però ai piedi di un altro monumento, quello innalzato in onore del generale Cadorna, opera dello scultore Giuseppe Siccardi.

Le due giornate saranno inoltre l’occasione per ricordare le grandi celebrazioni che si tennero proprio a Ranzanico nel 1954, anno del decennale dell’aviolancio, nel cui contesto venne ufficialmente inaugurato il monumento davanti a San Bernardino. Allora il generale Cadorna tornò nel comune su cui era disceso nel buio di quella notte del ’44. Per l’evento arrivarono tantissimi partigiani da ogni dove, accompagnati da uno stuolo di autorità. Tra queste spiccava un ex comandante della Resistenza, un uomo che lascerà un segno nella futura storia nazionale: Enrico Mattei, il fondatore del colosso petrolifero Eni.

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