«Pensare come una montagna», Maurizio Cattelan a Bergamo nel 2025

LA MOSTRA. La Gamec porta in città e non solo uno degli artisti italiani più celebri in ambito internazionale.

Arrivano le prime anticipazioni sul programma 2025 della Gamec, in vista dell’apertura della nuova sede prevista per l’autunno 2026. Tanti i progetti sul territorio provinciale, con particolare attenzione alle zone di montagna, alle valli, al verde urbano. Prosegue infatti il programma biennale diffuso «Pensare come una montagna», con la direzione artistica di Lorenzo Giusti: il grande protagonista del 2025 sarà Maurizio Cattelan, uno degli artisti italiani più celebri in ambito internazionale.

Maurizio Cattelan a Bergamo

La mostra sarà allestita nel Palazzo della Ragione, sede estiva della Gamec, ma non solo: nello spirito di «Pensare come una montagna», il progetto si estenderà al di fuori delle mura del Palazzo, grazie alla collaborazione con il Comune di Bergamo, portando l’artista a confrontarsi con lo spazio pubblico. Maggiori info sono disponibili qui: https://www.gamec.it/maurizio-cattelan-a-bergamo/.

Oltre ai lavori site-specific di Cattelan, da giugno 2025, il programma vedrà la partecipazione di artisti internazionali impegnati nello sviluppo di progetti nati dall’incontro con diverse comunità locali: Atelier dell’Errore, Bianca Bondi, Abraham Cruzvillegas, Asunción Molinos Gordo, Francesco Pedrini, Julius von Bismarck, a cui si aggiungono le produzioni di film a firma di Agnese Galiotto, Giulio Squillacciotti e di Invernomuto e Michela De Mattei.

Il progetto «Pensare come una montagna»

«Pensare come una montagna» è progetto promosso in vista dell’apertura della nuova sede della Gamec, nell’ex palazzetto dello sport di piazzale Oberdan. Un programma diffuso che nel biennio 2024-2025 coinvolge il territorio della provincia, dalle zone prealpine ai paesi delle valli, fino ai parchi urbani del capoluogo e della pianura. Un percorso di condivisione di esperienze artistiche che la Gamec ha deciso di attivare con le comunità locali per riflettere sui temi della sostenibilità e della collettività, oltre che per avviare un dibattito sul ruolo dell’istituzione artistica nel contesto territoriale.

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