Orio, in 100 stazioni il secolo del Ducato

LA MOSTRA. Inaugurato a Oriocenter e in aeroporto il percorso espositivo che racconta cento anni di cultura, folklore e tradizioni bergamasche. Il Duca Morotti: «Immagini e filmati con la nostra storia per la città».

Una mostra. O, meglio, un percorso espositivo di carattere illustrativo per raccontare i 100 anni del Ducato di Piazza Pontida allestito all’interno dell’Oriocenter. È l’intento di «Expo 100 Orio», nato, appunto, con lo scopo di creare una mostra relativa al Centenario del Ducato, collegando culturalmente due realtà molto importanti per il territorio lombardo: Milano Bergamo Airport e Oriocenter Selected Stores. Inaugurata ieri, la mostra resterà aperta fino al 15 settembre.

Il percorso consiste in 100 stazioni che simboleggiano i 100 anni del Ducato collocate all’interno del centro commerciale, lungo il collegamento con l’aeroporto e i corridoi che fiancheggiano i negozi: proponendo alcuni cenni storici anche sul dialetto bergamasco, immagini delle iniziative e dei momenti culturali più importanti che il Ducato ha proposto negli ultimi anni e i luoghi cari alla tradizione.

Nella mostra non potevano mancare anche richiami alle maschere bergamasche e all’organo ufficiale di comunicazione del Ducato: il giornale del Giopí. «C’è un bel connubio tra noi e la nuova piazza moderna di Bergamo che è Oriocenter, perfetto per intercettare le nuove generazioni, collegare le due realtà bergamasche e dialogare con i turisti provenienti da tutto il mondo per le vacanze», ha detto il Duca Smiciatöt, Mario Morotti durante la presentazione dell’esposizione. «Non è una mostra itinerante perché in qualsiasi luogo e momento le persone si possono imbattere nei vari cartelloni espositivi, negli schermi che trasmettono immagini del Ducato e nei Qr Code che rimandano ad un documentario su YouTube dedicato alla sua storia», continua il Duca.

Nella mostra non potevano mancare anche richiami alle maschere bergamasche e all’organo ufficiale di comunicazione del Ducato: il giornale del Giopí

«Cent’anni importanti in un luogo importante per fare vedere quello che il Ducato ha realizzato - ha spiegato Ruggero Pizzagalli, cavaliere neoeletto del Ducato di Piazza Pontida - Da un allestimento è nata l’idea di uno spazio più ampio. Una mostra per tutto il centro commerciale con tante postazioni che raccontano la storia di questa istituzione per la nostra città». C’è poi il collegamento con l’aeroporto, che diventa così un biglietto da visita non solo per la città, ma per il Ducato. La mostra è strutturata in modo che sia destinata e fruibile sia da «chi già conosce la storia del Ducato, ma vuole approfondire la sua crono-storia grazie ai QrCode dedicati e per chi non la conosce attraverso le tante installazioni-pillola con le curiosità delle maschere tradizionali, gli aneddoti sul dialetto e molto altro», ha aggiunto Mario Binetti, curatore del progetto.

I ricordi

«Era la notte di San Silvestro del 1923, forse nevicava, quando nasceva il Ducato di Piazza Pontida. Nacque quasi per caso», si legge nel manifesto introduttivo della mostra e nel video a cui rimanda uno dei QrCode che, in poco più di due minuti, racconta la genesi e l’evoluzione della storica realtà. «Dall’idea di alcuni compagni di crapula che, festeggiando l’arrivo del nuovo anno presso la storica “Osteria dei Tre Gobbi” (in centro città, ndr) decisero di continuare l’allegra serata inaugurando personalmente la “Torre dei Caduti”, torre che da tempo aspettava un’inaugurazione ufficiale - continuano nel racconto i manifesti - Da quell’impresa goliardica, i nostri si diressero sotto il monumento e proclamarono primo duca Rodolfo Paris col nome di “Rodolfo U” e prese vita il sodalizio».

«A Rodolfo U sono succeduti, nel tempo, ben altri dieci duchi. L’attuale, l’undicesimo, al secolo Mario Morotti, si è scelto l’appellativo ducale di “Smiciatot” e assolve con puntuale precisione il dovere di osservatore e critico attento della vita cittadina», si legge. Non mancano anche aneddoti sulla nota corona del Ducato. «Il 15 marzo 1924 al ristorante dell’Angelo in Borgo Santa Caterina “un carnascialesco coinvolto di artisti, di letterati e di cultore della poesia dialettale” si riunì per istituire ufficialmente il Ducato di Piazza Pontida e per l’incoronazione del primo Duca». Inizia il racconto che prosegue in un mix tra storia eleggendo: «Dopo un lauto banchetto nella sala addobbata a festa, ecco finalmente l’atteso momento dell’incoronazione - si legge - Rodolfo Paris sedeva in posizione centrale mentre una damigella graziosissima, Lina Rota, modello di fanciulla e modella per gli artisti, s’avanzava solennemente con la corona di latta posata sul tagliere (basgèta) della polenta. Nell’atto di alzare la ducal corona, due delle cinque molliche di pane, infilate nelle cinque punte, si staccarono e scivolarono sul tavolo. Qualcuno vide nel fatto un auspicio di dubbio significato e venne ordinato di riattaccarle, ma sotto la corona». La corona divenne poi l’emblema ufficiale del Ducato e ancora oggi campeggia sulla testa del «Giopì», «sodalizio di cultura, folklore e tradizioni bergamasche».

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