Oltre l’indifferenza, una ricerca di vita fuori dalla nostra «bolla» individuale

LA RASSEGNA. «Passaggi. E voi come vivrete?» è il quesito che anima la nuova edizione di «Molte fedi sotto lo stesso cielo», promosso dalle Acli. Mazzucotelli: «Cerchiamo vie per affrontare i grandi problemi del nostro tempo».

Tarda sera, o notte: in mezzo a un campo un giovane, sdraiato su un divano, scorre pigramente lo schermo del suo cellulare, mentre da una nuvola di voci fuoricampo arrivano lacerti di notizie e annunci, di fatto incomprensibili. Mattina: lo stesso personaggio, sul medesimo divano, dorme profondamente, come se fosse stato sopraffatto da una mole di messaggi che peraltro non sembrava molto interessato a discernere e comprendere. Invita a resistere alla tentazione di chiudersi in una bolla individuale, indifferenti a quanto sta attorno, il nuovo trailer della rassegna interconfessionale delle Acli «Molte fedi sotto lo stesso cielo» (sito Internet moltefedi.it). Il 4 settembre a Bergamo, nella Sala Mimmo Boninelli della Biblioteca Tiraboschi, è stata presentata alla stampa la XVII edizione dell’iniziativa, che avrà come titolo generale «Passaggi. E voi come vivrete?».

Lo spunto da Miyazaki

In apertura dell’incontro Martino Rovetta, membro del comitato promotore, ha sottolineato come la prima parola («Passaggi») rimandi a un’esperienza diffusa, in un’epoca caratterizzata da rapidissimi cambiamenti: «Tutti noi abbiamo bisogno di essere aiutati a interpretare quanto va accadendo. La domanda: “E voi come vivrete?” corrisponde invece al titolo originale giapponese di un recente film di animazione di Hayao Miyazaki (nella versione italiana, “Il ragazzo e l’airone”). Ci è parso che anche questo interrogativo abbia una portata universale: ci sollecita a riflettere collettivamente su come immaginiamo e desideriamo il nostro futuro».

«“Molte fedi” vorrebbe portare lo sguardo su futuri possibili, su territori che ancora non conosciamo»

I futuri possibili

Francesco Mazzucotelli, docente di storia della Turchia e del Vicino Oriente all’Università di Pavia, è subentrato pochi mesi fa a Daniele Rocchetti nel ruolo di coordinatore di «Molte fedi»; intervenendo, ieri, ha preso spunto da una vicenda connessa alle esplorazioni geografiche dell’età moderna: «A più riprese, a partire dal Cinquecento, si era andati per mare lungo le coste dell’America Settentrionale e nelle regioni artiche, alla ricerca di un “passaggio a nord-ovest” tra l’Oceano Atlantico e il Pacifico. Il successo di queste spedizioni non era affatto assicurato in partenza. A noi pare che anche oggi valga la pena di impegnarsi in uno sforzo analogo, cercando insieme dei “passaggi”, delle vie per affrontare i grandi problemi del nostro tempo: attraverso l’ascolto di relatori e testimoni autorevoli, “Molte fedi” vorrebbe portare lo sguardo su futuri possibili, su territori che ancora non conosciamo».

"Molte fedi", dal 10 settembre la 17.a rassegna culturale delle Acli di Bergamo

I problemi dell’attualità

La sindaca Elena Carnevali, ha ricordato il lungo rapporto di collaborazione avviato fin dagli inizi tra il Comune di Bergamo e «Molte fedi»: «Vorrei ringraziare in particolare Daniele Rocchetti, per quanto si è fatto in tutti questi anni. La rassegna da lui ideata ha sempre avuto un carattere “popolare”, nella migliore accezione del termine: attraverso gli incontri con scrittori, filosofi, scienziati, rappresentanti di diverse confessioni religiose ha saputo offrire a un ampio pubblico degli strumenti per interpretare situazioni e problemi dell’attualità». Una delle idee guida di «Molte fedi» è espressa nella formula «per una convivialità delle differenze» (un «mettersi a sedere alla stessa tavola tra persone diverse, che noi siamo chiamati a servire», secondo la definizione che ne dava il vescovo Antonio - «don Tonino» - Bello). Per arrivare a questa forma di convivialità – ha affermato la sindaca Carnevali -, «alla sensibilità etica e all’esercizio della responsabilità personale deve accompagnarsi oggigiorno una conoscenza approfondita delle questioni che abbiamo di fronte».

La terza missione

Anche il rettore dell’Università di Bergamo Sergio Cavalieri ha espresso la propria soddisfazione per la collaborazione stabilita nel corso degli anni con «Molte fedi sotto lo stesso cielo»: «Pure in questa nuova edizione – ha anticipato -, diversi eventi della rassegna saranno ospitati nell’aula magna della sede universitaria di Sant’Agostino. Il nostro obiettivo è di mantenerci fedeli a una “terza missione” dell’università, che si aggiunge ai tradizionali compiti della formazione e della ricerca: si tratta di aprirsi sempre di più al territorio, promuovendo un trasferimento di conoscenze che però non vada solo dalle nostre aule verso l’esterno, ma in ambedue le direzioni».

La volontà è quella di coinvolgere un pubblico vasto, di diverse fasce di età, su temi di estremo interesse, dal valore della pace alla tutela dell’ambiente, dalla dignità del lavoro ai rapporti tra le generazioni

Supporto alla cultura

Prima che Giuditta Zambaiti illustrasse a nome delle Acli i contenuti salienti della nuova edizione di «Molte fedi» (si veda per questo l’articolo più sotto), ha preso la parola anche Gianpietro Benigni, in rappresentanza della Fondazione Cariplo: «Ogni anno la nostra fondazione, tramite dei bandi, supporta finanziariamente iniziative di carattere sociale, scientifico, artistico e culturale. In quest’ultimo ambito, abbiamo deciso di sostenere l’edizione 2024 di “Molte fedi”: ci pare che, tra le note peculiari di tale progetto, vi sia la volontà di coinvolgere un pubblico vasto, di diverse fasce di età, su temi di estremo interesse, dal valore della pace alla tutela dell’ambiente, dalla dignità del lavoro ai rapporti tra le generazioni».

Il programma sarà ancora ripartito in diverse sezioni, con spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche, conferenze, meditazioni sui testi biblici, incontri per gli insegnanti e per gli studenti

Il programma parte in musica

Come membro del comitato promotore di «Molte fedi sotto lo stesso cielo», Giuditta Zambaiti ha presentato contenuti e particolarità della nuova edizione della rassegna: «Manterremo lo schema fondamentale degli scorsi anni – ha spiegato -, con un’ampia maggioranza di eventi a ingresso gratuito, per i quali è però richiesta la prenotazione dal sito moltefedi.it. Il programma sarà ancora ripartito in diverse sezioni, con spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche, conferenze, meditazioni sui testi biblici, incontri per gli insegnanti e per gli studenti». Si partirà il 10 settembre alle 20.45, al Lazzaretto di Bergamo, con un concerto («È tempo di incontro») della Piccola Orchestra dei Popoli: «Comprendendo artisti di diverse nazionalità – affermano gli organizzatori –, la Piccola Orchestra spazia nel suo repertorio dai canti tradizionali albanesi a quelli del Giappone, dalle poesie musicate di David Maria Turoldo al tango argentino. Gli strumenti musicali sono realizzati con il legno delle barche dei migranti approdati a Lampedusa, lavorato nella liuteria della casa di reclusione di Opera e nei laboratori di altre carceri italiane».

I temi al centro

Stefano, il cardinale Jozef De Kesel, arcivescovo emerito di Malines-Bruxelles, condurrà invece una riflessione sul tema «Cristiani in un mondo che non lo è più».

I circoli di R-esistenza

A lato della rassegna si riuniranno in tutta la provincia i «Circoli di R-esistenza»: gruppi di lettura e discussione per confrontarsi, quest’anno, su «Tutti fratelli?», un volume che raccoglie due contributi redatti dalla teologa Isabella Guanzini e dal romanziere Edoardo Albinati. Ricordiamo infine la possibilità di sottoscrivere, a sostegno di «Molte fedi», una card con vari vantaggi, tra i quali la possibilità di assistere a uno spettacolo di Lucilla Giagnoni e a una conferenza dello psicoanalista Massimo Recalcati (sottoscrizioni online in moltefedi.it o alla segreteria delle Acli, a Bergamo, in via San Bernardino, 59.

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