Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Giovedì 03 Giugno 2021
Nuova vita per Piazzale degli Alpini: va in gestione a una società veronese
All’insegna della cultura e dell’intrattenimento: il Comune di Bergamo ha affidato alla Doc Servizi di Verona, all’esito del bando pubblicato alcune settimane fa, la gestione di gran parte della piazza recentemente rinnovata, a pochi passi dal centro di Bergamo.
L’affidamento ha durata triennale e accompagnerà quest’area della città fino al grande appuntamento con Bergamo e Brescia Capitali della Cultura 2023: la piazza vivrà di eventi, musica, intrattenimento, somministrazione e tanto altro già a partire dall’estate 2021, riempiendo lo spazio di di quelle funzioni che l’amministrazione comunale aveva immaginato progettando la riqualificazione del piazzale degli Alpini, un’iniziativa che il Covid19 ha rallentato e solamente posticipato.
Il bando pubblicato le scorse settimane è stato aggiudicato nella giornata di giovedì 3 giugno (quella di DocServizi è stata l’unica proposta pervenuta), con una spesa complessiva per il Comune di 61mila euro per tutto il periodo 2021-23: nelle prossime settimane la piazza sarà delimitata – devono essere infatti contingentati gli ingressi per garantire l’osservanza delle norme anti-Covid19 e svolgere gli eventi in sicurezza – e potrà quindi iniziare la sua nuova vita fatta di cultura ed eventi d’intrattenimento.
DocServizi – una realtà che lavora e gestisce strutture in molte città italiane - a Bergamo si sta già facendo conoscere grazie all’esperienza del Polaresco, il centro giovanile del Comune di Bergamo, la cui gestione ha saputo riscuotere molto apprezzamento nel seppur complicato anno appena trascorso, anche grazie al cartellone di proposte di primo piano per la prossima stagione estiva.
«Bergamo procede sulla strada della ripartenza – spiega il sindaco Giorgio Gori -, anche attraverso la promozione di iniziative e attività all’aperto. Credo che mai come quest’anno la città possa contare su una proposta d’intrattenimento molto variegata e di qualità: Piazzale Alpini, il Polaresco, Edoné, la nuova stagione che presto presenteremo per il Lazzaretto e il ricco calendario delle iniziative che accompagneranno il debutto dell’ex centrale elettrica di via Daste e Spalenga rappresentano un’offerta diffusa e di livello per la nostra città, che completa la mappa dei dehors e delle attività di somministrazione che abbiamo favorito in tutti i quartieri cittadini. L’offerta del Piazzale degli Alpini rappresenta poi, in prospettiva, un mattone nella costruzione del grande appuntamento con la Capitale italiana della cultura 2023».
«Ricucire piazzale degli Alpini e via Papa Giovanni XXIII al centro – commenta il vicesindaco Sergio Gandi – è uno degli obiettivi della grande riqualificazione del piazzale voluta dalla nostra amministrazione e da Francesco Valesini. Abbiamo sempre detto che quest’area debba trovare una propria vocazione e nuove funzioni se vogliamo sottrarla al degrado che l’ha caratterizzata negli ultimi decenni: la realizzazione di questo progetto culturale e di spettacolo va proprio in questa direzione e sono certo che potrà incidere positivamente sulla percezione che i bergamaschi hanno di questo grande spazio cittadino. Ciò non significa che la nostra Polizia Locale non continuerà i servizi di controllo e monitoraggio di un’area che è la più video sorvegliata della città, insieme a piazzale Marconi».
Aggiunge l’assessora alle Politiche giovanili Loredana Poli: «la gestione in chiave culturale e di svago del Piazzale degli Alpini è una sfida interessante per la città. La proposta presentata da Doc Servizi mi sembra abbia la possibilità di strutturarsi su diversi piani, tutti significativi: dalle interazioni con le vicine scuole superiori alle collaborazioni con InformaGiovani e BergamoScienza, dalle proposte culturali a quelle musicali fino al presidio di sicurezza. Le iniziative si potranno differenziare a seconda delle stagioni e delle collaborazioni: l’idea è che la piazza resti luogo di arrivo da fuori città e di passaggio verso altri luoghi, ma che si possa strutturare per essere caratterizzata da iniziative diverse e da target diversi, in primo luogo assumendo una vocazione culturale in senso ampio che la qualifichi come luogo abitabile per tutti».
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