Negramaro, il ritorno alla vita parte dai teatri: lunedì sera il concerto al Creberg

Il tour. Questa sera e martedì sul palco del Creberg. Sangiorgi: «Puoi guardare ogni spettatore negli occhi, coglierne tutte le emozioni».

L’ultima stagione del Creberg Teatro riparte dalla musica. Lunedì 10 ottobre e martedì 11 doppio concerto unplugged dei Negramaro (inizio ore 21; prima data sold-out; biglietti ancora disponibili per la seconda). Giuliano Sangiorgi e compagni hanno deciso di affrontare una tournée teatrale dopo quindici anni di palazzetti e stadi. Hanno cominciato da Saint Vincent, dagli Arcimboldi di Milano, dal Teatro Ariston che li ha visti anni fa esordire al Festival di Sanremo. Allora le cose non andarono magnificamente ai fini della classifica, ma da quel palco la storia del gruppo salentino è partita ed è diventata importante. «A teatro puoi guardare ogni spettatore negli occhi, coglierne le emozioni e lui può fare altrettanto, mentre canti e suoni» ha detto il bandleader.

Il tour prevede 41 live e toccherà, da novembre, dieci principali capitali europee con un repertorio arrangiato a dovere. La dimensione unplugged, a spina staccata, rende il tour anomalo per la band che, stavolta, ha deciso di concedere una diversa atmosfera alle canzoni, a tratti ridotte all’essenziale, ma a volte restituite nella loro complessità. Il nuovo viaggio è il modo che hanno scelto i Negramaro per «tornare alla vita» dopo tre anni difficili di pandemia e isolamento. Una situazione a cui il gruppo ha reagito pubblicando un album nel novembre del 2020 intitolato significativamente «Contatto», proprio quel che mancava. Per una rock band suonare è vitale, il contatto con il pubblico resta il momento cruciale dell’azione del far musica.

Per affrontare la dimensione teatrale, Giuliano Sangiorgi ha lavorato sulla voce. In scena suonerà molto di più. Imbraccerà anche una chitarra classica per rendere omaggio a Pino Daniele, artista che ha sempre considerato imprescindibile. Nella preparazione di questo tour la band ha come rivissuto i pezzi, e ha scoperto man mano una «nuova attenzione e nuove possibilità». Dopo vent’anni di strada la sosta ha valso un’altra prospettiva al repertorio.

La scaletta mette in gioco gran parte delle canzoni che hanno incendiato d’entusiasmo palazzetti e stadi: «La cura del tempo», la cover di «Meraviglioso», «Estate», «Via le mani dagli occhi» e via ricordando. Ma la dimensione elettro-acustica conferisce a ogni brano un’altra allure e consente al pubblico in sala, comodamente seduto, di apprezzare dettagli, risvolti e angolature che qualche volta nei grandi spazi vanno perduti. Cuore e calore non mancano, i Negramaro nel presente preferiscono essere essenziali, non scarni. Le canzoni nella nuova dimensione hanno guadagnato in sfumature. Tutti i componenti della band si sono preparati a questa avventura con grande cura. Se questo sia il momento della maturità per Giuliano Sangiorgi non è mai il tempo per dirlo, ma è certo che resta uno degli artisti più in vista della scena italiana. Ha stile da vendere, originalità alimentata nel tempo. Lui e i Negramaro hanno lo sguardo al futuro tenendo saldo il ricordo delle origini quando, insieme ad altri gruppi come Afterhours, diedero vita a un nuovo capitolo della scena musicale italiana, senza quei social che son diventati croce e delizia del tempo d’oggi.

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