Musei lombardi, Giovanna Brambilla curerà i progetti territoriali

La nomina. La storica responsabile dei Servizi educativi della Gamec scelta dalla Direzione regionale per creare legami forti tra l’arte e le comunità.

«La Direzione regionale Musei Lombardia dà il benvenuto a Giovanna Brambilla. La storica dell’arte, dalla riconosciuta esperienza, ha avviato una collaborazione con l’Istituto come Responsabile Progetti territoriali e audience development. Auguriamo a lei e a tutto lo staff buon lavoro». Così ieri, è stata annunciata la nuova avventura di Giovanna Brambilla, «storica» responsabile dei Servizi educativi della Gamec di Bergamo, dove ha lavorato per ventisei anni, ventidue dei quali dedicati ai progetti educativi del museo.

A giugno, all’inaugurazione delle mostre della Gamec, il direttore Lorenzo Giusti aveva dato notizia delle sue dimissioni, che sono diventate operative dal 1° settembre. Si chiudeva così nel cuore della città un’epoca punteggiata da progetti e percorsi, secondo una visione della «didattica» brillante, creativa, pronta a raggiungere tutte le fasce possibili di pubblico e soprattutto chi ha più difficoltà o addirittura non ha mai messo piede in un museo.

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Brambilla ha curato corsi di formazione per adulti (come «Odissea nell’Arte», tuttora in corso, con i suoi utenti fedelissimi, e il successivo «Art Academy»), ma anche le attività per le scuole, dall’infanzia all’università. E poi i progetti dedicati alle persone con background migratorio e quelli dedicati alla fragilità, come quelli rivolti alla Casa Circondariale, ai malati di Alzheimer e alle persone con disabilità o deficit, come non vedenti e sordi.

Negli ultimi due anni, poi, la storica dell’arte ha pubblicato tre libri. Due – «Inferni. Parole e immagini da un’umanità al confine» (EDB, 2020) e «Mettere al mondo il mondo. Immagini per una rinascita» (V&P 2022) - sono legati alla relazione tra immagini e società, mentre il terzo, «Soggetti smarriti. Il museo alla prova del visitatore» (Editrice Bibliografia e Geografie culturali, 2021), che le è valso il prestigioso premio Silvia Dell’Orso, condivide le competenze di vent’anni di lavoro sui temi dell’educazione al patrimonio.

«Spero di poter dare un contributo a questa rete di luoghi, uno più affascinante dell’altro, che rendono la Lombardia una regione di sorprese e meraviglie, nell’ottica di una visione che mette il patrimonio culturale al servizio delle comunità»

Ora per Giovanna Brambilla si apre un nuovo, stimolante percorso: «Oggi giornata di notizie, di emozioni e di nuove partenze – dichiara a caldo -. Sono felicissima di lavorare con i musei grazie ai quali è nato il libro “Soggetti Smarriti”, nel team di Emanuela Daffra, che è stata ed è un faro da quando ho iniziato a occuparmi di educazione al patrimonio, con persone che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare. Direzione regionale Musei Lombardia coordina luoghi importanti per il patrimonio culturale della regione ma profondamente diversi tra di loro, come identità e come radicamento sui territorio. Sono quindi molto contenta di essere stata chiamata dal direttore Daffra per una collaborazione con l’Istituto, con un incarico che mi permette di coordinarmi con Valentina Cane e Giulia Valcamonica dei Servizi Educativi, per pensare a quali strategie mettere in campo nell’intento di creare legami forti e reciproci tra i musei, e relazioni più strette tra questi luoghi, le comunità e i territori. Spero di poter dare un contributo a questa rete di luoghi, uno più affascinante dell’altro, che rendono la Lombardia una regione di sorprese e meraviglie, nell’ottica di una visione che mette il patrimonio culturale al servizio delle comunità». Il «territorio» dell’Istituto, infatti, spazia dal Cenacolo di Leonardo alla Certosa di Pavia, dal patrimonio archeologico dei musei di Desenzano e Sirmione al patrimonio Unesco legato ai camuni, da Palazzo Besta a Teglio al Museo Archeologico Nazionale della Lomellina a Vigevano, solo per citare alcuni luoghi della nostra cultura.

«Tornare a frequentare Milano, città che ho sempre amato, dà un valore aggiunto a questa esperienza, anche se il legame affettivo con Bergamo e la Gamec resta forte - prosegue Brambilla -. Credo che l’essere diventata anche membro della Knowledge Community del Cultural Welfare Center, grazie alla stima di Catterina Seia e Annalisa Cicerchia, mi aiuti in questo compito fornendomi strumenti e competenze più ampie». Altri progetti in cantiere? «Un libro sul tema del commiato e dei legami tra chi resta e chi ci lascia. Quasi complementare al libro sulla rinascita».

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