«Molte fedi», un aiuto nel deserto di oggi

LA RASSEGNA. Presentato il titolo dell’edizione 2024: «Passaggi. E voi come vivrete?». Il nuovo coordinatore Francesco Mazzucotelli: riflessione critica sui cambiamenti in atto. Nel logo due aironi e un gioco di contrasti.

Il sociologo Zygmunt Bauman, in una conferenza tenuta dieci anni fa a Bergamo, aveva ripreso la categoria gramsciana dell’«interregno» per descrivere la condizione degli esseri umani nell’era della globalizzazione («La crisi – leggiamo in un appunto di un quaderno di Antonio Gramsci - consiste nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati»). Si propone di prestare ascolto alle ansie e paure dell’epoca attuale senza però assecondarle – offrendo anzi delle chiavi interpretative per poter leggere quanto sta accadendo – l’edizione 2024 della rassegna delle Acli «Molte fedi sotto lo stesso cielo».

Il comitato organizzatore ha appena annunciato il titolo generale di questa nuova edizione

(«Passaggi. E voi come vivrete?») e ha presentato l’immagine-guida raffigurante due aironi, uno bianco e uno nero, in un paesaggio desertico. Francesco Mazzucotelli, docente di Storia della Turchia e del Vicino Oriente all’Università di Pavia, è subentrato recentemente a Daniele Rocchetti nel ruolo di coordinatore della rassegna: «Abbiamo scelto come titolo “Passaggi” proprio perché vorremmo concentrare la nostra attenzione sui cambiamenti che a vari livelli – politico, sociale, culturale, anche religioso – sono oggi in atto. Non è ben chiaro dove ci stiano conducendo queste trasformazioni: avvertiamo la pesantezza di un “prima” che è ancora ben presente nella nostra memoria e un senso di incertezza riguardo a ciò che potrà seguire. Tenendo conto delle difficoltà che questa transizione comporta, riteniamo però che non si debba rinunciare a esercitare un discernimento, una riflessione critica su quanto sta accadendo. Saremo aiutati in questo, secondo la tradizione di “Molte fedi”, da ospiti-relatori autorevoli, all’interno di un programma di eventi che a breve annunceremo».

L’immagine del deserto

Circa l’immagine-guida dell’edizione 2024, Mazzucotelli aggiunge che, «nelle pagine della Bibbia, l’immagine del deserto è ambivalente: può rappresentare un territorio spaventoso, senz’acqua, “luogo di serpenti velenosi e di scorpioni”, come si afferma nel capitolo 8 del Deuteronomio; ma può essere anche un luogo di ritrovamento di sé, in cui prendono forma cose nuove e inattese». Il progetto grafico dell’immagi ne è stato curato, in collaborazione con l’illustratrice Alessia Goisis, da Daniel Agnelli : «Abbiamo giocato sulle opposizioni, con l’airone bianco e quello nero che tuttavia sembrano annodare amorevolmente i loro colli. Si potrebbe obiettare che questi uccelli vivono normalmente in aree paludose, non desertiche: ma appunto, volevamo sottolineare che il deserto – anche quello che metaforicamente pare caratterizzare il nostro tempo - va pensato come un luogo di passaggio, non come una destinazione definitiva».

Daniel Agnelli riferisce un ulteriore particolare, riguardo al sottotitolo in forma interrogativa («E voi come vivrete?») della prossima edizione di «Molte fedi»: «Si intitola così, nella versione originale giapponese, un recente film di animazione di Hayao Miyazaki che a sua volta rimanda a un omonimo romanzo di Genzaburo Yoshino. Nelle nostre sale cinematografiche il film è giunto con un titolo diverso, “Il ragazzo e l’airone”. A noi pare invece che la domanda “e voi come vivrete?” sia molto bella: che vada a toccare delle corde profonde e interpelli ognuno di noi in merito alle sue paure e aspirazioni, alle sue convinzioni morali e desideri».

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