Metti una sera... a processo un commesso viaggiatore

LETTURE NEL CHIOSTRO. Quarto appuntamento della rassegna del Centro culturale delle Grazie il 22 agosto. Teatro Rase Europa porta in scena una lettura drammatizzata a quattro voci liberamente tratta da «La panne» di Friedrich Dürrenmatt.

Il quarto e penultimo appuntamento dell’11a edizione delle «Letture nel chiostro» organizzate dal Centro Culturale delle Grazie e dal Teatro R.A.S.E. Europa, diretto da Virginio Zambelli, con il contributo di Tua Scuola e Fondazione Credito Bergamasco si terrà giovedì 22 agosto alle 20,45, in città, nel chiostro della Parrocchia di Santa Maria Immacolata delle Grazie (ingresso da viale Papa Giovanni XXIII 15) e sarà intitolato «Processo a un commesso viaggiatore. Lettura drammatizzata a quattro voci liberamente tratta da “La panne” di Friedrich Dürrenmatt».

Adattamento e interpreti

Il testo originale è stato tradotto e adattato per la scena da Fabrizio Brena e dal regista Virginio Zambelli, il quale interpreta anche il personaggio del giudice, insieme con gli attori Rocco D’Onofrio, Maurizio Tabani, Matteo Nicodemo e Antonio Di Blasio. L’ingresso al chiostro è libero e gratuito senza obbligo di prenotazione.

Un banale imprevisto

Invito a cena con processo: così si può riassumere l’intreccio del racconto «La panne» di Friedrich Dürrenmatt, uno dei massimi scrittori svizzeri del Novecento insieme con Max Frisch. Nato nel 1921, figlio primogenito di un pastore protestante, fu autore prolifico (compose romanzi, racconti, drammi) e anche disegnatore: la sua produzione si concentra sui temi della colpa, della pena, del rimorso e più in generale del rapporto fra etica e giustizia. Trasmesso come dramma radiofonico nel 1956 e pubblicato pochi mesi dopo con alcune modifiche, il racconto prende le mosse da un banale imprevisto (un guasto al motore della propria auto) che costringe Alfredo Traps, un rappresentante di articoli tessili, a sostare per una notte in un ameno paesino delle Alpi Svizzere; decide quindi di accettare l’invito di un magistrato in pensione a cenare e a pernottare nella sua ricca dimora. Alla cena partecipano anche tre anziani notabili, amici del giudice, i quali per ingannare il tempo collaborano con lui a imbastire per gioco processi ai loro ospiti: sedotto dall’atmosfera conviviale, dalle raffinate pietanze e dai vini pregiati che gli vengono serviti, il commerciante accetta di calarsi nel ruolo dell’imputato e arriva a confidare episodi poco edificanti della sua vita privata e della carriera negli affari, in modo da fornire spontaneamente le prove per la sua condanna.

Paragoni con Kafka

Paragonato da diversi critici al Processo di Kafka, il racconto di Dürrenmatt se ne differenzia soprattutto per il comportamento del protagonista: se nel romanzo kafkiano Josef K., incapace di sfuggire al meccanismo imperscrutabile che lo condannerà, viene tenuto sempre all’oscuro dei motivi per cui viene processato, Alfredo Traps mostra di condividere pienamente le regole del gioco e vi partecipa con entusiasmo, orgoglioso di poter essere al centro dell’attenzione e di narrare la sua rapida ascesa da trafficante di borsa nera ad affarista di successo. In una lunga intervista del 1983, sette anni prima della morte, l’autore dichiarava infatti di aver voluto dimostrare i pericoli insiti in una giustizia assoluta, scevra da garanzie e procedure, la quale conduce inevitabilmente all’arbitrio nei confronti degli accusati e al sovvertimento della legalità; e citava ad esempio i processi farsa staliniani.

Il film di Ettore Scola

La panne, ossia l’imprevisto o la fatalità, assurge così a emblema di una realtà imponderabile in cui un pulsante premuto per errore può causare l’esplosione di un ordigno atomico e cambiare il corso della Storia: una considerazione esplicitata nel sottotitolo, Una storia ancora possibile. Ettore Scola offrì nel 1972 una trasposizione cinematografica con il titolo «La più bella serata della mia vita»; e la parte di Alfredo venne giustamente affidata ad Alberto Sordi, il quale offrì un’interpretazione memorabile

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