«Memoria in coro», un canto comunitario sul palco del Teatro di Loreto

LA PERFORMANCE. Il 27 gennaio, in occasione della Giornata della memoria, il progetto Cori cittadini torna in scena: 30 persone di età diversa interpretano una «voce» che racconta un testo scritto e diretto da Federico Nava.

In questa nuova stagione di Pandemonium Teatro: l’iniziativa «Teatro libera tutti!» si pone l’obiettivo di narrare le periferie attraverso il protagonismo degli abitanti per non disperdere la memoria, amplificare i bisogni dell’oggi e le visioni del domani: un lavoro che si pone come generatore di occasioni di aggregazione, socialità e spazio-tempo inclusivo.

Narrazione e teatro civile

I Cori cittadini rappresentano una sezione del progetto «Teatro libera tutti!»: e si manifestano attraverso performance pubbliche di narrazione e teatro civile che coinvolgono la cittadinanza con diverse fasce d’età, in occasione di celebrazioni significative che accompagnano la nostra storia.

Secondo appuntamento

Dopo la prima occasione avvenuta lo scorso 20 novembre per la Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il secondo appuntamento dei Cori Cittadini avrà luogo il 27 gennaio, in occasione della Giornata della memoria: saliranno alle 20,30 sul palco del Teatro di Loreto più di 30 cittadini e cittadine tra adulti e bambini dai 12 anni, con la performance «Siamo stati noi, memoria in coro», scritta e diretta da Federico Nava. Gli stermini, le persecuzioni e l’odio del nazismo verso il diverso, il dissidente politico, la disabilità hanno segnato e, in parte, segnano ancora oggi il nostro tempo.

Contro l’ingiustizia

Nella ricorrenza dell’80° anniversario della liberazione di Auschwitz, il coro racconterà le azioni degli uomini, non solo compiute e subite, ma anche quelle che sono state in grado di combattere l’ingiustizia. Il testo, a cura di Nava, sarà accompagnato da estratti di autori del passato. La performance si rivolge a un pubblico dai 12 anni e prosegue il lavoro sui Cori iniziato nel 2023 con l’esperienza di «Vajonts 23», un progetto di Marco Paolini in collaborazione con La Fabbrica del Mondo.

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