«Me lü, (lé) e chèl otér», il folk bergamasco
gira ancora il mondo

VAL BREMBANA. Quarant’anni fa si scioglieva lo storico gruppo ambasciatore della musica popolare orobica. I brani ora digitalizzati e in rete per il grande pubblico.

È rimasto il quartetto (poi trio) folk forse più conosciuto della Bergamasca. Sicuramente tra quelli che ha portato la nostra musica popolare in giro per il mondo. Erano i «Me lü, (lé) e chèl otér», ovvero Tito Oprandi di San Pellegrino, Giovanni (detto Pierino) Carminati di Zogno e Vittorio Capelli di Villa d’Almè. Con loro, nei primi anni, anche Luisella Vavassori, di Camerata Cornello, oggi l’ultima rimasta del gruppo.

Dal 1972 - in una quindicina d’anni - incisero 15 musicassette con i brani più famosi del folclore brembano e bergamasco, rimasti nella memoria di più generazioni. Musicassette che qualcuno ancora conserva. Ma difficili da riprodurre nell’epoca del digitale. Da qui l’idea, appunto, di digitalizzare i brani e ora riproporli al grande pubblico grazie alle piattaforme musicali più note, in primis Spotify (già un centinaio quelli caricate).

Dal 1972 - in una quindicina d’anni - incisero 15 musicassette con i brani più famosi del folclore brembano e bergamasco, rimasti nella memoria di più generazioni

«La digitalizzazione è stata opera di mio zio Adriano – dice Miky Oprandi di San Pellegrino, nipote di Tito – mentre, con l’autorizzazione della famiglia, stiamo caricando in queste settimane i brani sulle piattaforme musicali. E il successo è incredibile. Tanti mi hanno chiamato per ringraziarmi, abbiamo visto che si sono collegati da Oltreoceano. L’obiettivo è anche quello di portare la musica tradizionale bergamasca ai nostri emigranti. Finora distribuivamo chiavette con le musiche, ma grazie alla rete saranno a disposizione di tutti».

Fondatore del gruppo fu Tito Oprandi (scomparso nel 2000 a soli 61 anni), fisarmonicista, studioso di fagotto in conservatorio a Bergamo, ricercatore di musica popolare bergamasca. A lui si unirono Carminati, percussionista, cabarettista e barzellettiere del gruppo, Capelli come cantore e, dal 1973 al 1978, Luisella Vavassori, conosciuta e voluta nel gruppo da Tito Oprandi durante una festa a Brembate Sopra, dove la tredicenne era corista.

250 concerti all’anno

I «Me lü , lé e chèl otér» poi si sciolsero, ma il canto popolare bergamasco continuò a girare il mondo grazie a Tito e alle «Voci brembane». Una media di 250 concerti all’anno, per la provincia, l’Italia e oltre (da New York alla Russia): per decenni Oprandi e i suoi furono ambasciatori della musica popolare bergamasca. Pierino Carminati fu animatore fino a 94 anni, quando morì, alla casa di riposo di Zogno. Oggi di quella straordinaria esperienza resta Luisella, che nella banda musicale di San Giovanni Bianco suona il sax tenore, lo stesso studiato da Tito Oprandi.

«Io entrai nel gruppo a soli 13 anni – ricorda Luisella – e fu un’esperienza incredibile. Per loro ero come una figlia, girai l’Italia e il mondo. E per l’epoca, per una ragazzina, era veramente una cosa unica. Mi aiutò a crescere. Tito fu un incredibile ricercatore di musica e canti popolari bergamaschi: ricordo che ripeteva di averne raccolti più di 800. Un patrimonio enorme di cultura popolare che per fortuna non è andato perso. E ora potrà essere apprezzato dalle nuove generazioni».

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