Marco Paolini: «Bisogna costruire cose più durature di noi»

Autobiografico. Il 4 febbraio il drammaturgo porta al Teatro Creberg «Sani!», una riflessione sulle crisi personali e sociali. Leggi l’intervista completa su L’Eco di Bergamo in edicola giovedì 2 febbraio.

«Un tonico contro la solitudine in forma di ballata popolare»: così è stato definito lo spettacolo intitolato «Sani! Teatro fra parentesi», di e con Marco Paolini (musiche originali composte ed eseguite da Saba Anglana e Lorenzo Monguzzi, luci Michele Mescalchin, fonico Piero Chinello, direzione tecnica Marco Busetto, produzione Michela Signori, Jolefilm), che viene presentato il 4 febbraio al Teatro Creberg (ore 21). Sul filo autobiografico, nelle sue storie Paolini racconta momenti di crisi piccole e grandi, personali e collettive che hanno cambiato il corso delle cose. Le crisi raccontate come occasioni, a volte prese al volo, altre volte incomprese e sprecate.

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Il titolo, racconta Paolini, intervistato da Andrea Frambrosi per L’Eco di Bergamo di giovedì 2 febbraio, «è un modo di salutare che usavano i miei nonni, si usava nei luoghi dove sono cresciuto, intorno alla valle del Piave. Era un augurio: non si diceva “ciao” ma si diceva “sani”. Il titolo è nato anche perché questo era lo spettacolo per ricominciare dopo la pandemia, c’era, appunto, anche questo augurio». Il filo conduttore – spiega Paolini in un altro passaggio dell’intervista – «è leggero, musicale. Ma nell’obiettivo c’è una politica che guardi oltre l’arco della vita personale».

Leggi l’intervista completa L'Eco di Bergamo di giovedì 2 febbraio

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