«L’umorismo, specchio della vita in leggerezza»

Costa Valle Imagna . Apre oggi (25 luglio) «Una montagna di risate»: quattro giorni di battute, musica e spettacoli per «imparare a prendersi alla leggera».

Si alza il sipario giovedì 25 luglio su «Una montagna di risate», festival dell’umorismo che esordisce a Costa Valle Imagna. Una proposta che nasce da un felice cortocircuito tra la Pro Loco, la parrocchia, rappresentata da don Andrea Pedretti, e Carlo Pastori, noto attore qui in veste di direttore artistico. E Pastori illustrando i quattro giorni di manifestazione fa una distinzione non da poco nell’arte della risata: «Inizialmente mi avevano chiesto un festival sulla comicità, qualcosa di divertente e leggero, io ho rilanciato: i festival del cabaret sono tanti, perché non puntiamo sull’umorismo? La differenza può sembrare sottile, ma non lo è: la comicità è gesto, battuta, è immediata e a volte rappresenta situazioni che sono un danno per il malcapitato di turno. Nell’umorismo c’è più leggerezza. Come diceva Chesterton “gli angeli volano perché sanno prendersi alla leggera”. Credo che il Padreterno sia un grande umorista, non solo per il fatto di aver messo al mondo uno come me, ma anche perché le sfaccettature del carattere umano sono davvero un festival dell’umorismo. Se osserviamo, in tutti i drammi di Shakespeare non manca mai un po’ di comicità, di umorismo, di ironia e anche nelle sue commedie ci sono accenti drammatici: questo perché la vita è così, dramma e leggerezza».

Laboratorio per giovani clown

Pastori sottolinea che si tratta di un’edizione pilota, partita entusiasmo e con un’impostazione chiara: gli appuntamenti del cartellone non sono costruiti per una fuggevole risata. No, attorno al buonumore si vogliono costruire occasioni di partecipazione, inclusione, confronto. Sempre in leggerezza, per ridurre la distanza tra palco e platea attraverso lo specchio dell’umorismo dove ognuno può ritrovarsi. «Non a caso questa la mattina si inizia con i laboratorio per giovani clown, - continua Pastori - che domenica termineranno con una parata. E si proseguirà nell’Osteria; bar e locali si sono messi a disposizione per questi incontri dove ci saranno musica e battute: suonerò la fisarmonica e poi magari leggerò un pezzo di Woody Allen o dei brani delle “Formiche” di Gino e Michele. Invece con “Stasera mi butto” diamo l’occasione di mettersi alla prova con la platea, ma senza le formule dei contest, squalifiche e classifiche. Solo per il piacere di mettersi alla prova».

Il programma

Il cartellone vede stasera i surreali Fratelli Caproni con «Attento si scivola», venerdì prosegue con i «Cantabarettisti» che mescolano musica e battute. Sabato sarà la volta di Pastori che, insieme a Marta Martinelli, con «Lazzaro vieni fuori» porta l’umorismo al livello più alto, dialogando con i Vangeli e il miracolo di una vita ritrovata. Il gran finale di domenica sarà affidato alle acrobazie di Claudio Cremonesi in «Zitto zitto» e alla comicità - questa sì schietta - dello spettacolo «Sono rimasti solo i grissini» di Stefano Chiodaroli.

L’aperitivo con l’artista

Un altro aspetto di ritrovata convivialità, che è elemento di qualità del festival, consiste negli aperitivi con l’artista: l’appuntamento alle 19, un’ora prima dello spettacolo per scambiare qualche battuta (anche non in senso letterale) con i protagonisti della scena. Pastori a questo proposito ricorda un precedente importante: «Lo Zelig di fatto era il retro di un bar, era uno spazio di un circolo Arci e poi è diventato quello che tutti conoscono: tutto è iniziato così, da un gruppo di persone che si ritrovavano e si scambiavano battute. Resta di fondo il concetto dell’osteria del paese, luogo di incontro e laboratorio di storie. Per questo ho proposto ai colleghi questa formula: è un modo per conoscere il luogo dove si esibiranno e viceversa». Una dimensione comunitaria dove la realtà si reinventa davanti ad un bicchiere, dove anche i drammi si possono alleggerire con un poco di umorismo.

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