Lovere svela i tesori dell’antica Civitas camunnorum

STORIA. Dal 2 marzo apre la mostra nell’atelier dell’Accademia Tadini dedicata alle scoperte archeologiche nella zona: dai resti urbani alla necropoli. Il sindaco: un immenso patrimonio da valorizzare.

Lovere e la «civitas camunnorum» della Roma imperiale saranno i protagonisti della mostra «Lovere romana – Dal tesoro alla necropoli» in programma dal 2 marzo al 2 giugno e visitabile dal pubblico all’interno dell’atelier dell’Accademia Tadini. La mostra è stata presentata ieri pomeriggio dagli amministratori comunali, dai rappresentanti della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia e quelli della rete Percorsi Archeologici Diffusi (che riunisce Lovere, Sovere, Predore, Parre e Casazza) e dai vertici della fondazione che gestisce l’istituto culturale loverese. Al centro dell’esposizione ci saranno i reperti emersi dalla necropoli situata sotto l’attuale campo sportivo dell’oratorio, oggetto di svariate campagne di scavi, l’ultima delle quali fra il 2013 e il 2015.

Un emporium in posizione strategica

La mostra, è stato spiegato, intende illustrare, l’importante ruolo di Lovere in età romana, quando il territorio gravitava sulla Valle Camonica. Da un’iniziale condizione di semidipendenza da Brescia, la Valle passò velocemente a Civitas e quindi a res publica. Centro giuridico politico e amministrativo era Cividate Camuno, vera e propria città romana con edifici e spazi pubblici monumentali di cui sono stati parzialmente scavati e valorizzati le terme, il foro e il quartiere degli edifici da spettacolo con un teatro e un anfiteatro. Lovere non era una città, ma poteva essere considerata un insediamento con un apparato amministrativo proprio come vicus o, più probabilmente, un emporium, una sorta di propaggine e di avamposto meridionale della Civitas Camunnorum. Il centro, posto in posizione strategica alla testa del lago d’Iseo, doveva svolgere una funzione di emporio e di raccordo dei contatti commerciali e culturali tra il Sebino, la Val Borlezza, la Val Cavallina e la Val Camonica.

La vasta necropoli

Ad oggi non è stata individuata alcuna traccia di Lovere romana, con l’eccezione di due iscrizioni con dedica a Minerva trovate nei pressi del monastero di San Maurizio. È, dunque, la vasta necropoli emersa fin dagli inizi dell’Ottocento lungo le attuali vie Martinoli e Gobetti a testimoniare la ricchezza e l’importanza di Lovere. Come di consueto nel mondo romano, la necropoli si sviluppava all’esterno dell’abitato, lungo la strada di collegamento con la Valle Camonica. Era organizzata in grandi recinti funerari in muratura, che delimitavano spazi riservati a gruppi famigliari o collegiali. Le indagini archeologiche ne hanno individuati almeno sei. L’alto numero di tombe e le caratteristiche dei corredi dimostrano la prolungata continuità d’uso dell’area, dal I al IV secolo d.C.

Monili, anelli e corredi

Il sindaco Alex Pennacchio ha poi rilanciato l’obiettivo dell’amministrazione comunale: costruire un nuovo museo dentro cui conservare i reperti archeologici di epoca romana. «La mostra nasce dalla volontà di riportare a Lovere alcuni fra i reperti più preziosi rinvenuti nelle campagne di scavo che si sono susseguite nel tempo, tra cui monili, anelli, suppellettili e corredi che raccontano la storia della Lovere romana e delle genti che vi si insediarono fra il I e il IV secolo d.C. Questo importante evento costituisce un ulteriore, ma non definitivo, traguardo di un progetto molto più ampio. Il lungo e articolato iter troverà, infatti, il suo coronamento nella realizzazione di un nuovo museo archeologico, che saprà garantire spazi espositivi adeguatamente attrezzati e in grado di valorizzare l’immenso patrimonio attualmente non fruibile dal pubblico. Invito tutti i cittadini e i visitatori a non perdere questa occasione unica di scoprire e apprezzare il nostro straordinario patrimonio archeologico». La mostra sarà visitabile, gratuitamente, il venerdì e il sabato dalle 15 alle 19; la domenica e i festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.

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