Lotto sarà ospite d’onore alla Carrara con il suo «San Bernardino»

LA COLLABORAZIONE. In aprile la Pala del 1512 verrà esposta in Accademia. Parte del ricavato dei biglietti per la ristrutturazione della chiesa di San Bernardino.

Comune e Diocesi di Bergamo, Parrocchia di Sant’Alessandro della Croce, Accademia Carrara e Fondazione Bernareggi: cinque istituzioni insieme per un progetto di cura e fruizione intorno a un capolavoro assoluto della storia dell’arte, la Pala di San Bernardino di Lorenzo Lotto (1521, olio su tela, 287 x 268 cm).

Prenderà infatti il via in Accademia Carrara, dal mese di aprile, un inedito progetto finalizzato alla messa in sicurezza della Pala e al sostegno della chiesa cittadina di S. Bernardino, inaccessibile da otto mesi a causa del deterioramento della copertura. In attesa di realizzare nella chiesa i necessari interventi di restauro e consolidamento, è nata così l’idea di assicurare al capolavoro di Lotto, probabilmente una delle sue invenzioni più moderne e originali, una sede adeguata agli standard necessari alla conservazione, restituendolo al contempo alla fruizione del pubblico.

Sarà messa in sicurezza la Pala. La chiesa cittadina di S. Bernardino sarà inaccessibile da otto mesi a causa del deterioramento della copertura

Così, la grande «tenda» verde allestita all’aperto dagli angeli in volo per riparare dal sole la Madonna e il Bambino, così come l’iconico angelo scrivano che si volta verso tutti coloro che fanno ingresso nella chiesa di San Bernardino, pronto ad appuntare i loro nomi sul suo librone, si preparano al trasloco in museo: da aprile a settembre la pala troverà posto in Accademia Carrara, riunendosi all’importante nucleo di dipinti lotteschi esposti in museo, e poi da settembre a febbraio 2026 sarà l’ospite inaugurale del nuovo Museo Diocesano Adriano Bernareggi, in piazza Duomo in Città Alta.

La ristrutturazione

La Carrara, poi, sosterrà anche economicamente i lavori di ristrutturazione della chiesa di San Bernardino, sia con una donazione indipendente sia con la destinazione di parte del ricavato dei biglietti d’ingresso (un euro), durante il periodo di mostra.

«Con questa operazione Accademia Carrara e Museo Diocesano interpretano appieno la loro missione e il loro ruolo sociale, – sottolinea don Davide Rota Conti, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi – collaborando fattivamente sui temi della salvaguardia ma anche della restituzione alla grande comunità dei parrocchiani, dei bergamaschi e dei turisti, di un’opera ormai da troppo tempo inaccessibile».

Opera della comunità

Anche per l’Accademia Carrara è l’occasione di sperimentare un modo diverso di fare comunità, come spiega la nuova Direttrice Maria Luisa Pacelli: «Il museo adempie con questo progetto a molte delle sue missioni. È attore in un’azione di tutela e valorizzazione di un’opera che appartiene alla comunità e al contempo porta dentro le sue mura uno dei vertici della produzione di Lotto, che nasce dalla vitalità del periodo più felice di un artista troppo spesso descritto come malinconico o schiacciato dal confronto con giganti come Tiziano».

Va ricordato che la Carrara è uno dei musei che, nel mondo, vanta uno dei più importanti corpus lotteschi con 7 capolavori: Deposizione di Cristo nel sepolcro (1513 – 1516); Lapidazione di Santo Stefano (1513 – 1516); San Domenico resuscita Napoleone Orsini (1513 – 1516); Ritratto di Lucina Brembati, (1521 - ca. 1523); Nozze mistiche di Santa Caterina d’Alessandria, un angelo e Nicolò Bonghi (1523); Sacra famiglia con Santa Caterina d’Alessandria (1533); Ritratto di giovane (1498 - ca. 1500).

«Progetto collettivo di partecipazione»

In Accademia Carrara si sta già pensando a costruire attorno all’opera percorsi di valorizzazione: «Mi piace sottolineare la coralità di questa iniziativa. – aggiunge il General Manager Gianpietro Bonaldi - La nostra intenzione è di costruire un grande e profondo progetto di partecipazione, aperto a istituzioni, associazioni, imprese e cittadini in modo che ciascuno possa trovare il proprio modo di esserci e di fare la sua parte a vantaggio di questo straordinario patrimonio che è di tutti».

Nuove collaborazioni

A condividere questo auspicio è anche don Pietro Baggi, parroco di Sant’Alessandro della Croce: «Questa collaborazione tra istituzioni vede idealmente la città farsi promotrice di un progetto di cura di un bene che è di proprietà della Parrocchia, ma di fatto è un patrimonio pubblico, dell’intera umanità. L’augurio è che questo progetto pilota possa aprire la strada a tante nuove collaborazioni come quella, già in cantiere, con artisti contemporanei che, debitori dell’arte di Lorenzo Lotto, possano mettere a disposizione le loro opere per una campagna di raccolta fondi a sostegno dell’impegnativo intervento di cui necessita la chiesa di San Bernardino».

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