Like a Rolling Stone? Pròpe come ü plòk. Ravasio canta Dylan in bergamasco

MUSICA. Dall’idea di Dr Faust, decolla il progetto di una «traduzione» orobica dei successi del premio Nobel con il titolo «Another Side Of Luciano Ravasio». Venerdì sera la presentazione all’Oasi di Terno d’Isola.

L’idea l’ha avuta l’ineffabile Dr Faust, armonicista e bluesman di casa, al secolo Fausto Scaravaggi. Una sera sente Luciano Ravasio cantare un pezzo di Bob Dylan e gli si accende la lampadina. Perché non convincere il professore - cantastorie a tradurre le canzoni del cantautore americano in lingua bergamasca? Da quando è in pensione Luciano suona di più, continua a studiare le canzoni, la cultura, i costumi della nostra terra. Ha più tempo per le sue ricerche e per le passioni che l’hanno accompagnato per tutta la vita. Così si mette al lavoro. È un’idea.

Ravasio ha studiato a fondo Pietro Ruggeri da Stabello, ha già tradotto qualcosa dei Beatles, ma stavolta il gioco si fa serio: in fondo c’è di mezzo un Premio Nobel per la Letteratura. Nasce così, parafrasato da un disco di Dylan, «Another Side Of Luciano Ravasio», l’occasione di un recital del tutto peculiare in programma nel locale «Oasi» di Terno d’Isola (in via Olimpo 47), il 24 maggio, il giorno del compleanno del menestrello di Duluth (inizio ore 21; [email protected]).

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Ravasio ha preso il canzoniere dylaniano, l’ha approcciato con cura. «Ho tradotto alcuni testi in bergamasco per renderli più comprensibili a un pubblico che non conosce gli originali e non mastica più di tanto l’inglese. Dylan è comunque arduo da capire per chiunque. Si tratta di traduzioni il più possibile fedeli all’originale, trasferendo però alcune situazioni, personaggi o espressioni nell’immaginario orobico. Così “John Wesley Harding” diventa il nostro “Pacì Paciana”».

Ha evitato di tradurre i brani più iconici e popolari.

«Alcune canzoni si prestano meglio a una versione orobica, fedele all’originale. “Like A Rolling Stone” racconta di una ragazza che da ricca diventa povera; finché la narrazione rimane nel reale può essere trasferita nel nostro dialetto. Noi la impaginiamo con due strofe in bergamasco, una in inglese, mixando il refrain “like a rolling stone” all’espressione “pròpe come ü plòk”. Più difficile tradurre il Dylan surreale».

È il primo Premio Nobel che viene tradotto in bergamasco?

«Penso proprio di sì. Forse bisognerebbe andare a vedere se Zanetti, piuttosto che Giacinto Gambirasio, hanno tradotto qualcosa di Montale, Quasimodo, Dario Fo. Ma non mi risulta. Tanto meno altri Nobel stranieri. Semmai hanno tradotto Leopardi, “I sepolcri” di Foscolo».

De Gregori ha dedicato un disco alle traduzioni dylaniane.

«Sì, anche bello. A me l’input è arrivato da Charlie Cinelli, che aveva tradotto “Farewell Angelina” in bresciano. Ne ha fatto una versione molto curata. Nella mia ho saltato alcune strofe che non mi sembravano adatte alla nostra lingua».

Che difficoltà ha incontrato?

«Va detto che il bergamasco è più conciso dell’italiano e un po’ aiuta, anche se l’inglese è ancora più contratto nei monosillabi. Se loro ne hanno uno, tu hai un bisillabo. Un problema è dunque la lunghezza della frase. Ci vogliono tre frasi per una d’inglese. L’altra difficoltà arriva quando la traduzione va sul terreno astratto e surreale del poeta moderno. La nostra è più una lingua del concreto. Suona male su immagini troppo forzate».

Le ha sempre cantate le canzoni di Bob Dylan?

«Ma sì, anche se sono un Beatlesiano. Nella mia biblioteca ci sono decine di libri sui Fab Four, ma ho tanto materiale anche su Dylan, presentato da Fernanda Pivano. L’ho sempre visto nella luce del poeta vero, applicato alla canzone».

Brani e spettacolo

I brani tradotti in bergamasco da Luciano Ravasio sono: «Farewell Angelina», «Mr. Tambourine Man», «The Time They Are A-Changin’», «Like A Rolling Stone», «Don’t Think Twice It’s Alright», «Girl From The North Country», «John Wesley Harding», «It Ain’t Me Babe», «Forever Young», «No Dark Yet», «All Along Watchtower Doc», versione dylaniana. Altre canzoni alternano versi in inglese e in bergamasco, altre ancora verranno proposte in lingua originale: tipo «Blowin In The Wind» e «Knocking On The Heavens Door».

Il programma della serata prevede anche brani cantati in originale e versioni in italiano interpretate da Dr Faust. Accanto all’inedito duo folk & blues ci saranno Tista Rota alla batteria e Franco Fanizzi alla chitarra.

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