Le tre anime del Museo dei Tasso

Camerata Cornello . Domenica 1 settembre nella Giornata Tassiana le novità sui percorsi espositivi dopo i lavori di riqualificazione . Territorio, famiglia Tasso e storia della trasmissione delle informazioni le macro aree del nuovo allestimento.

Più fruibile, culturalmente e fisicamente, e più ampio. Sarà così, alla riapertura (data ancora da definire), il Museo dei Tasso e della Storia Postale di Camerata Cornello. Le novità e il futuro del Museo brembano, chiuso dal 28 agosto 2023 proprio per i lavori di riqualificazione e ampliamento, verranno presentati domenica 1 settembre durante la 19esima Giornata Tassiana, un giorno di incontri, studio e aggiornamenti sulla storia della famiglia Tasso, la storia della posta e il museo, organizzata dal Museo in collaborazione con il comune di Camerata Cornello.

«Il futuro museo – racconta Michela Giupponi, operatrice museale – si inserisce all’interno del progetto di riqualificazione e accessibilità del borgo di Cornello del Comune di Camerata Cornello».

Nel 2021, infatti, il Comune di Camerata Cornello ha partecipato al bando di Regione Lombardia «Interventi finalizzati alla riqualificazione e valorizzazione turistico-culturale dei borghi storici», ottenendo un finanziamento a fondo perduto di 900.000 euro con il progetto «Accessibilità, valorizzazione e musealizzazione dell’antico borgo di Cornello dei Tasso» (costo complessivo del progetto 1 milione di euro; con i restanti 100 mila euro invece coperti da fondi comunali).

Come sarà il museo

Il bando aveva come obiettivo la realizzazione di interventi volti alla riqualificazione urbana e territoriale dei borghi storici in un’ottica di sviluppo locale e valorizzazione del turismo culturale, quale azione di incentivo agli investimenti per la ripresa economica.

E il progetto presentato dal Comune di Camerata Cornello, attualmente in via di finalizzazione, si è focalizzato principalmente sull’accessibilità sia fisica sia culturale. Gli interventi al borgo di Cornello e al Museo dei Tasso e della Storia postale hanno l’obiettivo di renderli fruibili al maggior numero di persone, prevedendo spazi adeguati, eliminando i dislivelli interni, realizzando piattaforme elevatrici per agevolare gli spostamenti su diversi piani, dotando il museo di un nuovo edificio per i servizi di accoglienza, la biblioteca e l’area per i laboratori, lo studio e gli incontri, le mostre temporanee e una nuova sala per l’esposizione permanente.

«Il museo – spiega Giupponi – avrà un nuovo allestimento che prevede nuovi apparati didascalici, pannelli informativi e teche espositive adeguate. È stato studiato un progetto che segue i tre livelli narrativi intorno ai quali si articola il museo: il territorio, la famiglia Tasso e la storia della trasmissione delle informazioni. Il museo ha una collezione estremamente eterogenea che proviene da acquisizioni da parte del museo e da donatori privati e non che hanno deciso di donare parte dei loro beni al museo o lasciarli in comodato d’uso, come nel caso del Museo Storico della Comunicazione di Roma. Per questo motivo il museo passa da lettere e documenti che testimoniano l’attività tassiana a lettere, oggetti e altri documenti che ricostruiscono il complesso mondo della trasmissione delle informazioni e della comunicazione tout court».

Il maxi finanziamento

Il nuovo percorso espositivo si dividerà nelle tre macro aree che seguono i tre percorsi narrativi e che sono le tre anime su cui si fonda il racconto e il lavoro svolto dal museo dalla sua apertura sino a oggi.

«Il territorio – specifica Giupponi –, inteso sia come il territorio più stretto in cui il borgo si inserisce, sia quello comunale riferibile alla famiglia Tasso e il legame con le vie storiche: nello spazio dedicato al territorio il lavoro è sulle immagini e sul materiale cartaceo e librario dedicati a Cornello e a Bretto. Poi la storia della famiglia Tasso: nelle sale dedicate saranno esposti oggetti e documenti relativi alla famiglia, sarà ancora presente l’albero genealogico».

E, infine, la storia della trasmissione delle informazioni. «La collezione del museo, molto eterogenea, ma non universale, è principalmente legata alla posta, alla filatelia e alla trasmissione delle informazioni più in generale – continua –. Nelle sale dedicate alla posta e alla trasmissione delle informazioni si racconterà di alcuni aspetti specifici come per esempio il mondo del viaggio con e per posta e i numerosi racconti che possono “nascondere” lettere. Senza dimenticare i grandi cambiamenti avvenuti nel mondo della trasmissione delle informazioni a partire dall’Ottocento, come l’arrivo del francobollo, il museo conserva un esemplare di Penny Black (il Penny è il primo francobollo emesso-maggio 1840) affrancato su una lettera del giugno del 1840, fino ai grandi cambiamenti apportati dalle nuove scoperte scientifiche e dall’avanzamento della tecnologia. Sarà esposto per esempio il Quaderno della Olivetti datato 1992. Infine, uno spazio sarà dedicato all’arte postale e al collezionismo».

L’obiettivo, conclude Michela Giupponi, «è quello di raccontare al pubblico il cambiamento avvenuto nel modo di trasmettere le informazioni a partire dall’attività tassiana di cui il paese di Camerata Cornello ne conserva importanti tracce».

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