«L’Attimo, O No», oltre la mostra un film dedicato a Bergamo - Video

Il 20 giugno chiude la mostra fotografica con una narrazione poetica e musicale. Nelle sale del Centro culturale «Unione Coscienza» di via Masone 3, a Bergamo, anche il film dal titolo «O No», realizzato dai testi di Corinne Terrasse Sonzogni che racconta di Bergamo per i bergamaschi.

Per andare più in là nella metafora della rinascita, accanto alle fotografie astratte della mostra «L’Attimo, O No», gli organizzatori hanno realizzato un film dal titolo «O No», ideato dalla scrittrice Corinne Terrasse sulla base dei testi del suo libro «Le Poids de Senteurs», tradotto in italiano come «Gravame del Sentire». Il film è visibile fino al 20 giugno, in via Masone 3 presso il Centro culturale «Unione Coscienza», negli spazi adibiti dal 3 giugno a mostra fotografica. «La scelta di mettere in immagine, qui a Bergamo, le letture di estratti di questo libro poetico, viene dal bisogno di raccontare la nostra città dopo la drammatica esperienza del Covid – spiega Corinne Terrasse Sonzogni -. Ho voluto riflettere sul vuoto del percepire nei mesi del lockdown, attraverso musiche e parole che coinvolgessero e mostrassero una Bergamo incredibile, potente, ricca di emozioni». I traduttori dei testi e gli attori in scena sono tutti bergamaschi: «Si sono immersi in questo progetto artistico, sfidando l’isolamento dei periodi rossi e arancioni, inventando metodi di lavoro a distanza, creando un’intima vicinanza, umana ed emozionante, che ha permesso di fare risaltare tutta la sensibilità del libro originale».

Il cameraman e montatore del film, Johann Knipper, è un film-maker francese che vive a Roma: ha dedicato tutto il suo tempo libero a riprendere gli artisti in una Bergamo bellissima. Con lui il compositore della colonna sonora, Alberto Masoni, musicista bergamasco che ha creato tutte le musiche del film in linea con le emozioni dei testi. «Ha regalato tutta la sua creazione artistica per questo film al progetto di beneficenza per i ragazzi autistici della nostra provincia: durante la mostra abbiamo infatti attivato una raccolta solidale per il Centro di Ascolto della Parrocchia di Sant’Alessandro in Croce e a favore del Centro ISB di Torre Boldone».

Tutte le riprese sono state realizzate in luoghi simbolici di Bergamo e provincia, in particolare a San Giovanni Bianco, paese d’origine della famiglia di Corinne, emigrata poi in Francia. «Ho fatto ritorno a Bergamo nel 2018, per amore della terra bergamasca e delle mie origini. Questo film è per la mia terra: è dedicato a Bergamo e a tutti i bergamaschi. Per lenire le ferite e per continuare a vivere di bellezza e speranza» racconta.

Il film
Il film si divide in tre parti di 30 minuti ognuna. La prima parte inizia da una rottura con un uomo, un tradimento. Attraverso i testi narrati e i personaggi si viaggia attraverso le paure, le disperazioni, i sentimenti di abbandono, parallelamente a quanto vissuto durante il lockdown. La seconda parte riporta all’infanzia ma disegna anche, attraverso la metafora, le crepe della solitudine e della morte. La terza parte evoca la possibilità della rinascita, con una connessione tra le generazioni della vita. «Il film, come il libro e come la vita, parte di quello che ci ha spezzato in questi terribili e lunghi mesi: dalle nostre fragilità, dalle nostre intime distruzioni, dalle ferite, siamo diventati più forti» conclude Corinne Terrasse Sonzogni.

Il progetto di beneficenza
La mostra è a ingresso gratuito e azioni di raccolta fondi saranno organizzate durante l’esposizione: la somma raggiunta sarà integralmente destinata a un progetto solidale per ragazzi con disabilità sensoriale, in coordinazione con il Centro di Ascolto della Parrocchia di Sant’Alessandro in Croce e a favore del Centro ISB di Torre Boldone (progetto Sollievo).

La mostra fotografica
Gli scatti fotografici sono di Corinne Terrasse Sonzogni. All’annuncio del primo lockdown, un anno fa, Corinne lascia cadere la penna: «La vita si è fermata in un respiro, il tempo non c’era più, sospeso ed appeso allo scorrere drammatico dell’epidemia – racconta l’artista -. Per scongiurare l’angoscia del vuoto, mi sono immersa nella fotografia, concentrandomi su particolari immensamente minuscoli, come uno specchio invisibile del mondo di fuori che soffre aldilà del dicibile». Da qui una serie di immagini astratte in un percorso di dolore, solitudine, ma anche rinascita e speranza. L’esposizione narra queste emozioni e le trasmette attraverso colori, vibranti immagini, luci e ombre di frammenti di vita sospesa.

Info utili
Fino al 20 giugno. Per tutta la durata dell’esposizione sarà trasmesso il film realizzato con gli artisti che hanno partecipato al progetto.

L’ingresso alla mostra è libero e gratuito, nel rispetto della normativa Covid. Sono previste misure di sicurezza e distanziamento.

Orari della mostra: da mercoledì a venerdì dalle 16 alle 21; sabato e domenica dalle 14 alle 21.

Il 20 giugno è previsto nel pomeriggio un momento di narrazione e musica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA