L’addio di Leffe al pianista e docente Luciano Lanfranchi

Lutto. Il musicista e organizzatore di eventi, non vedente, è morto a 88 anni. Da tempo si era trasferito in Liguria.

È morto Luciano Lanfranchi, pianista, didatta, organizzatore di eventi musicali. Aveva 88 anni. Bergamasco di nascita - era originario di Leffe - genovese e ligure di adozione, non vedente, si era formato a Parma per poi perfezionarsi alla Chigiana di Siena. Docente per molti anni al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova, nella sua casa silenziosa sulla Ruta aveva ricavato uno studio-bunker dove sono passati decine e decine di studenti, ma anche tantissimi colleghi a parlare, a programmare e immaginare percorsi artistici. Tra i fondatori del Gruppo Promozione Musicale Golfo Paradiso, ne è stato fino all’ultimo infaticabile direttore artistico contribuendo in maniera determinante alla crescita dell’Associazione e al suo radicamento nel territorio.

«L’essere musicista mi appaga totalmente - aveva dichiarato anni fa in una intervista -. Mi manca solo il tempo per fare tutto quello che vorrei. Ad esempio mi piacerebbe studiare il clavicembalo per capire meglio il periodo barocco e vorrei approfondire il repertorio del primo Novecento».

Lanfranchi è stato inoltre docente di pianoforte al Conservatorio Verdi di Milano e all’Accademia Europea di Erba, dove ha tenuto il corso di perfezionamento pianistico. I suoi recital di pianoforte hanno riscosso molto successo in sale prestigiose in Italia e all’estero. Ha inoltre tenuto per anni masterclass in Brasile, Paraguay e Giappone. È stato un pianista comunicativo, carismatico come pochi, con alle spalle una carriera piena di successi internazionali.

«L’essere musicista mi appaga totalmente - aveva dichiarato anni fa in una intervista -. Mi manca solo il tempo per fare tutto quello che vorrei. Ad esempio mi piacerebbe studiare il clavicembalo per capire meglio il periodo barocco e vorrei approfondire il repertorio del primo Novecento». Pianista di raffinata sensibilità, Lanfranchi sapeva andare oltre la nota per approfondire il pensiero dell’autore sul piano del fraseggio, delle dinamiche, dei colori: la sua lettura era completa, la tecnica non era il fine, ma il mezzo per entrare nel linguaggio dell’autore e «interpretarlo» nel modo più completo e profondo.

«Amo soprattutto i classici - aveva dichiarato -. Haydn, Mozart e Beethoven sono gli autori che prediligo interpretare anche se mi attrae il nostro secolo. Non a caso ho inciso l’opera completa di Casella, l’opera di Respighi, diverse pagine di Berg». Il rosario si terrà nella Chiesa di Nostra Signora del Boschetto oggi (28 novembre) pomeriggio alle ore 17. Il funerale, nella stessa Chiesa, è fissato per domani alle ore 10. Dopo le esequie, la salma proseguirà per Leffe, luogo di nascita del Maestro. E proprio in varie località della Valle Seriana, nel corso degli anni Lanfranchi ha tenuto omaggi e concerti, in particolare oltre che a Leffe, anche a Lovere (Accademia Tadini).

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