«La storia siamo noi» nel corso di scrittura autobiografica

IL PROGETTO. La scrittura come cura di sé, attraverso il racconto delle proprie esperienze messe nero su bianco per dare corpo al ricordo ed elaborarlo. È l’obiettivo del corso di scrittura autobiografica «La storia siamo noi», organizzato dall’associazione Il Cerchio di Gesso di via Pignolo, a Bergamo, a cura del musicoterapeuta e consulente autobiografico Stefano Taglietti.

Un progetto che ha riscosso successo fin dalla prima edizione, la scorsa primavera: proprio in questi giorni è partito il secondo ciclo di 5 incontri, sempre al Cte di San Colombano, in città. «È un percorso dal risvolto sociale, che pensiamo di replicare anche nel 2024 viste le tante richieste – dice Taglietti -. Quello che unisce i partecipanti è la passione per la scrittura e per la lettura, ma non va sottovalutato lo scambio emotivo e intra generazionale di un progetto come questo. Dalla condivisione nascono sempre nuovi stimoli, anche di rielaborazione della propria storia personale. Non si tratta di terapia clinica, ma una sorta di autoanalisi avviene per forza di cose quando devi rielaborare un ricordo personale per scriverlo e raccontarlo agli altri». I partecipanti sono 10 donne e 2 uomini, tra i 45 e i 70 anni circa, molti sono insegnanti in pensione. «La scrittura di sé è tipica dell’introspezione femminile, ecco perché solitamente ne sono più attratte le donne – spiega Taglietti -. La metodologia utilizzata è quella della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari: chi conduce gli incontri dà sollecitazioni attraverso diverse suggestioni, come la lettura di una poesia, brani filosofici, parti di romanzi, ma anche domande nate dalla condivisione del gruppo. Lo scopo è quello di suscitare sollecitazioni di pensiero in merito alle apicalità della vita in rapporto con l’esistenza, per arrivare a raccontare eventi significativi del proprio vissuto ed elaborarli con l’obiettivo di scriverli per un pubblico di lettori».

La vita al centro

Ogni incontro è dedicato a una tematica dell’esistenza e si sviluppa come un percorso lungo le tappe della vita, dall’infanzia all’età matura, con lo scopo di trovare il fil rouge che accompagna ogni storia. «C’è un confronto libero sullo scritto da parte dei partecipanti, senza alcun giudizio e con il vincolo del segreto nel gruppo – precisa Taglietti -. Raccontarsi reciprocamente ha un grande valore umano di compassione ed empatia. L’obiettivo è riuscire a portare i partecipanti a situazioni di scritture inedite mai sperimentate in precedenza, anche grazie alla condivisione con il gruppo, per uscire dai propri schemi abituali cercando di trovare uno stile di scrittura somigliante al proprio essere lettore. Scrivere per un pubblico va oltre lo scrivere per se stessi e, raggiunta questa consapevolezza, i partecipanti hanno le basi per procedere con la scrittura in autonomia».

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