La devozione di Covo per San Lazzaro «fiorisce» sui muri

ARTE URBANA. I nuovi murales del progetto Cure, iniziato nel 2016, sono frutto della fantasia degli artisti Zed1 e Basik.

Andrea Taietti

A Covo, si possono ammirare due nuove opere di arte urbana, realizzate dagli artisti Zed1 e Basik, due nomi italiani molto affermati nel panorama internazionale della urban e street art. I due nuovi grandi murales sono l’ennesimo tassello del progetto di rigenerazione urbana Cure – Covo Urban REgeneration, progettato e realizzato dal Comune in sinergia con la ProLoco, che portano a 9 il numero di muri dipinti di grandi dimensioni visitabili passeggiando tra le vie del paese, ai quali si aggiungono i lavori più piccoli realizzati all’inizio del progetto partito nel 2016.

I due nuovi murales sono una celebrazione della figura di San Lazzaro, patrono covese, di cui il piccolo borgo bergamasco ospita la reliquia del cranio donata dal Colleoni nel lontano 1449. Quello di Marco Burresi in arte Zed1, realizzato in via Vittorio Emanuele II-Via Scarpini, dal titolo «Fa girà al cò (al tò) – Fai girare la testa (la tua)», è l’interpretazione contemporanea della leggenda della consegna della reliquia di San Lazzaro a Covo da parte del Colleoni nel 1449. Quello di Lucio Bolognesi in arte Basik, invece, è in via Trento: «Unboxing (Natura morta con reliquia locale)» e rappresenta la reliquia di San Lazzaro custodita a Covo, mescolando un’impostazione caratteristica della natura morta o, ancor meglio, della vanitas ad un figura a busto intero nell’atto di svelare i resti del patrono locale.

Il legame con il patrono

«La volontà di far rappresentare la figura di San Lazzaro, e del Colleoni, è stata la scelta di continuare a raccontare la storia del nostro borgo attraverso l’arte e i muri dipinti, ma soprattutto la volontà di mettere al centro la comunità, di rappresentare un qualcosa che unisse tutti i Covesi – dichiara Alberto Gatti, assessore alla Cultura e curatore artistico del progetto Cure –: San Lazzaro e la devozione nei confronti della sua reliquia sono da secoli il collante della nostro comunità e fare reinterpretare in chiave contemporanea questo Santo, le leggende e le tradizioni a lui legate, è che il modo di rafforzare il legame con il nostro patrono, e raccontarlo e farlo conoscere anche alle nuove generazioni». Il progetto di riginerazione di arte urbana, ormai attivo da 9 anni, ha trasformato il volto di Covo, attirando turisti e curiosi, che con visite guidate o in autonomia vengono per scoprire queste opere d’arte dipinte sui muri. I murales sono così diventati l’elemento attrattore del paese della Bassa e hanno permesso di attrarre persone che venendo per i murales al tempo stesso si fermano ad ammirare i luoghi storici e religiosi, e rappresentano un indotto con molta potenzialità di crescita anche per le attività ristorative e commerciali del paese.

L’intesa con sponsor e cittadini

«Ci tengo molto a ringraziare i nostri sponsor – commenta Wilma Seghezzi, Presidente di Pro Loco Covo aps –, per la maggior parte aziende di Covo, che sono i veri mecenati di questi progetto. Senza il loro prezioso supporto tutto questo non sarebbe possibile, perché è totalmente a costo zero per Comune e Pro Loco. Grazie a chi oggi supporta l’arte e la cultura, e crede ancora nel bello». I due nuovi murales sono stati realizzati su due facciate di privati con i quali è stata sottoscritta una convenzione. La novità assoluta di quest’anno, è che quest’anno sono stati i proprietari stessi ad offrire le facciate al progetto Cure, segno che il progetto è ormai della comunità.

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