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Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Venerdì 14 Gennaio 2022
La casa, l’altrove, la vita: ecco i cinque finalisti del Premio Bergamo
Annunciati i libri che si sfideranno per la vittoria finale del premio di narrativa: Bianconi, Inglese, Torchio, Orecchio e Ruotolo gli autori. L’arte, lo stigma del padre, la distruzione dell’infanzia tra i temi.
«Atlante delle case maledette» di Francesco Bianconi (Rizzoli Lizard); «La vita adulta» di Andrea Inglese (Ponte alle Grazie); «L’invulnerabile altrove» di Maurizio Torchio (Einaudi); «Storia aperta» di Davide Orecchio (Bompiani); «Quel luogo a me proibito» di Elisa Ruotolo (Feltrinelli): questi i libri finalisti, tutti pubblicati nel 2021, della XXXVIII edizione del Premio Nazionale di Narrativa Bergamo. A presentarli, nel pomeriggio di giovedì 13 gennaio, in live streaming sui canali Fb e YouTube dell’Associazione, dopo breve introduzione del presidente, Massimo Rocchi, e del segretario generale, Flavia Alborghetti, due membri del Comitato scientifico, che seleziona i titoli «vincitori»: Michele Mari e Andrea Cortellessa.
![Maurizio Torchio Maurizio Torchio](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2022/1/3/photos/cache/la-casa-laltrove-la-vita-ecco-i-cinque-finalisti-del-premio-bergamo_4b7a29ae-74b9-11ec-9245-acfbd78d3e57_998_397_v3_large_libera.jpg)
La «Storia» di Orecchio non è solo quella italiana del ‘900, ma, più propriamente, spiega Mari, la vicenda di Pietro Migliorisi, «proiezione, eteronimo del padre dell’autore», Alfredo Orecchio (1915-2001). Il quale «è stato, a sua volta, uno scrittore», pur deprivato dei «dovuti riconoscimenti», e ha lasciato una quantità di manoscritti, fra cui dei diari. «Davide, storico di formazione, ha cominciato a studiare questi documenti», curioso delle «più segrete motivazioni di alcune scelte, come quella di partire volontario per la guerra d’Etiopia». E ha «creduto di riscoprire che lo stigma del padre fosse la scissione: illuso, prima, dagli ideali del fascismo, salvo distaccarsene anche attraverso la dura lezione della guerra»; militante, poi, con una sorta di «inversione a U», del Pci. Costretto a vivere anche «l’ossidazione del comunismo», tragicamente disvelata dai fatti d’Ungheria e Cecoslovacchia. Doppiamente orfano, quindi, prima di Mussolini poi di Togliatti, «ha giocato le sue carte esistenziali alla ricerca di un padre mai trovato».
![Andrea Inglese Andrea Inglese](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2022/1/3/photos/cache/la-casa-laltrove-la-vita-ecco-i-cinque-finalisti-del-premio-bergamo_4c09d19e-74b9-11ec-9245-acfbd78d3e57_998_397_v3_large_libera.jpg)
«Quel luogo a me proibito» della Ruotolo, prosegue Mari, è un libro «sull’atavismo, sul condizionamento ambientale e genetico. La prima coscienza che la mano narrante ha di sé è la perdita, la privazione: “Tutto è cominciato prima di me, quando sono nata si erano già disseminate tante infelicità”». Come in tante pagine di Kafka la vergogna originaria è «un apriori assoluto», «materia prima, principium individuationis del proprio destino». La prima quota di vitalità ad essere stata distrutta è «l’infanzia, lo spirito della giovinezza». Fin da piccola è stata abituata, la protagonista, a comportarsi come un soldatino. Poi, come «a fare il salto tutto in una volta», la scoperta della «conoscenza carnale». Che finisce a declinarsi in martirio. Quel prima che era stato vissuto come privazione, sterilità, aridità, in cui amore e fioritura erano solo fantasticati, rimpianti senza conoscenza, diventa oggetto di «nostalgia invertita»: «la purezza, il paradiso perduto, così riletto a valle dello shock fisico, della vergogna del corpo».
Bianconi, ricorda Cortellessa, «è molto più conosciuto come frontman dei Baustelle che come scrittore». Il suo libro è costituito da «una serie di tableaux, di episodi biografici di uno scrittore di successo 48enne, Dimitri», i cui progetti matrimoniali hanno subìto una battuta d’arresto causa Covid. Ogni episodio è ambientato in e condizionato da una casa diversa. Alla coloritura un po’ gothic, evidente sin da titolo, non corrisponde la sostanza dei fatti. I due protagonisti de «La vita adulta» di Inglese, prosegue Cortellessa, sono «una giovane artista performativa e un critico sulla cinquantina». In scena è «il sistema dell’arte», con i suoi critici, galleristi, curatori indipendenti, ma soprattutto narcisismi, inganni, tirare a campare, «esibizione di doti che non si posseggono». Il tutto approdante ad uno «spettacolare nulla di fatto».
![Elisa Ruotolo Elisa Ruotolo](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2022/1/3/photos/cache/la-casa-laltrove-la-vita-ecco-i-cinque-finalisti-del-premio-bergamo_4c95eb70-74b9-11ec-9245-acfbd78d3e57_998_397_v3_large_libera.jpeg)
Un «fantastico molto sui generis», infine, quello che caratterizza il libro di Torchio. «Ad una donna del nostro tempo, ingegnere, che conduce una vita grigia e prevedibile, appare, nella mente, un’altra donna, vissuta un secolo prima, operaia in uno stabilimento di fiammiferi nella Londra dell’Ottocento». La costruzione di una situazione limbica, sospesa fra immaginazione e sospetto di psicosi, può dire più, sul nostro quotidiano, di una narrazione realistica. Precedente inobliabile: «The Turn of the Screw» di James.
![Davide Orecchio Davide Orecchio](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2022/1/3/photos/cache/la-casa-laltrove-la-vita-ecco-i-cinque-finalisti-del-premio-bergamo_84fb8e0c-74b9-11ec-9245-acfbd78d3e57_1600_636_v3_large_libera.jpg)
Questo il calendario degli incontri con gli autori, tutti di giovedì, ore 17,30 alla biblioteca Tiraboschi: 3 marzo, Bianconi; 10 marzo, Inglese; 17 marzo Torchio; 24 marzo Orecchio; 31 marzo Ruotolo. La cerimonia di premiazione sabato 30 aprile, ore 18.00, in Sala Piatti. Infine, con sorteggio in diretta, sono stati selezionati i 45 componenti della giuria popolare con più di 25 anni, fra le più di 300 richieste pervenute. Gli elenchi saranno pubblicati a breve sul sito: i residenti fuori provincia riceveranno per posta i libri finalisti. Gli altri potranno ritirarli alla Tiraboschi da lunedì 17 gennaio. A completare la giuria, ha spiegato il segretario generale, 15 giurati «storici», 34 giovani, 14 gruppi culturali (fra cui due del carcere) e 12 scuole.
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