La Carrara è un teatro e ora alza il sipario
su arte e melodramma

LA MOSTRA. Da venerdì 29 settembre al 14 gennaio un’esposizione che racconterà le opere di Donizetti, Rossini, Bellini e Verdi con i capolavori romantici.

Accademia Carrara alza il sipario sui capolavori del Romanticismo e mette in scena un evento dove il melodramma incontra l’arte. L’insolito titolo della mostra «Tutti in voi la luce mia» (uno dei versi dell’Anna Bolena di Donizetti) probabilmente non rende pienamente merito all’originalità dell’esposizione, che per contro si preannuncia «coinvolgente e immersiva».

Curata da Fernando Mazzocca e Maria Cristina Rodeschini, la mostra alla Carrara trasformata in un grande teatro (dal 29 settembre 2023 al 14 gennaio 2024) - dicono gli organizzatori – è tutta da «vedere, da sentire e da ascoltare». Si tratta del terzo e ultimo progetto espositivo dell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, che permetterà di scoprire dipinti che raccontano musiche, rappresentazioni, protagonisti di un’epoca irripetibile, l’Ottocento.

Le opere

Quarantadue opere (36 dipinti e 6 sculture), 8 sezioni, 6 sale (e un evento collaterale alla Biblioteca Civica Angelo Mai) sono i numeri dell’evento che propone monumentali opere di Francesco Hayez, assieme a opere di Francesco Coghetti, Domenico Morelli, Giovanni Boldini, Anselm Feuerbach e Pompeo Marchesi provenienti da prestiti nazionali e internazionali, alcune inedite, e in parte della collezione Carrara.

Sono capolavori che raccontano straordinari protagonisti di un’epoca che rese l’Italia famosa in Europa e nel mondo, come Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini e Giuseppe Verdi, le loro composizioni, i teatri, gli eroi, i personaggi. E quindi anche cantanti, scenografi, intellettuali, committenti e animatori di salotti e vita come Matilda Juva Branca, Nicolò Paganini, Giuditta Pasta, Caterina Cornaro, Giovanni David, Alessandro Sanquirico, Elisabetta Bassi Charlé.

L’allestimento di Federica Parolini riprende le facciate dei grandi teatri in una sorta di dialogo con le scene raffigurate dai capolavori.

«La mostra trova in Bergamo la città ideale – spiegano gli organizzatori -, perché luogo di nascita di Gaetano Donizetti, uno dei grandi protagonisti del melodramma e, in Accademia Carrara la sede d’elezione, perché poco prima fondata e negli anni rappresentati dall’esposizione cresceva come scuola d’arte e grande officina di pittura di storia».

«Un progetto ricco oltrechè di protagonisti, di eroi come Giulietta e Romeo, Anna Bolena, Otello, Torquato Tasso, Maria Stuarda, Marin Faliero che proprio in quegli anni formarono un nuovo immaginario – dalla letteratura al palcoscenico sulla tela – sostituendo miti greci e romani, creando una epopea più vicina alla sensibilità di un pubblico sempre più vasto e partecipe, formato dai lettori dei romanzi storici, dai frequentatori dei teatri e delle esposizioni d’arte che nelle vicissitudini dei personaggi in alcuni casi realmente esistiti proiettano i tormenti dell’uomo romantico, con una attenzione straordinariamente nuova alle figure femminili».

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