Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Lunedì 21 Agosto 2023
Kusama, biglietti esauriti. In settembre nuovi ticket
L’EVENTO. Sale l’attesa per la mostra dell’artista giapponese Yayoi Kusama, che dal 17 novembre 2023 al 14 gennaio 2024, porterà a Palazzo della Ragione «Fireflies on the Water» una delle sue «Infinity Mirror Room» più iconiche, proveniente dalla collezione del Whitney Museum of American Art di New York.
I 31.200 biglietti disponibili – diecimila in più di quelli preventivati – sono già andati esauriti. Bisognerà aspettare settembre per accaparrarsi gli ultimi ticket. La mostra prevede modalità di fruizione particolari, con ingressi contingentati nella «sala degli specchi»; per espressa volontà dell’artista, una sola persona alla volta potrà accedere alla sala e vi potrà restare non più di un minuto. «Il 60% delle prenotazioni on line all’evento arriva da fuori provincia, il 40% da fuori regione, – spiega il curatore Stefano Raimondi – abbiamo avuto richieste da tutta Europa e persino dal Giappone».
Ampliare l’orario di apertura di Palazzo della Ragione a tutti i giorni, dalle 9 alle 22, non è bastato a soddisfare le richieste. The Blank, promotore dell’iniziativa insieme al Comune di Bergamo, riaprirà le vendite in settembre. Chi voglia approfittare dell’occasione è invitato a pre-registrarsi sul sito web di The Blank.
L’installazione
Ma come si spiega tutto questo interesse per la mostra di Kusama? «È un’artista che rappresenta la complessità del contemporaneo – spiega Stefano Raimondi – e che negli anni Sessanta è riuscita a imporsi a New York pur essendo donna e immigrata. Poi, dopo un periodo di oblio coinciso col suo ritorno in Giappone, è stata riscoperta negli anni Novanta grazie alla Biennale di Venezia».
Al centro del percorso «Fireflies on the Water» – spiegano i promotori dell’evento – c’è un’installazione dalle dimensioni di una stanza, un ambiente buio, rivestito di specchi su tutti i lati; al centro della sala una pozza d’acqua, che trasmette un senso di quiete, in cui sporge una piattaforma panoramica simile a un molo e 150 piccole luci appese al soffitto che sembrano lucciole. Il luogo che accoglie l’installazione è ovattato nelle luci e nei suoni e l’arrivo alle soglie della stanza ha la valenza di un atto meditativo, di una contemplazione capace di portare il pubblico in una dimensione altra e diversa.
Cura e luce
«Questa installazione riunisce in sé i temi alla base della Capitale della Cultura – continua il curatore Stefano Raimondi –. La cultura come cura, luce, innovazione e tesoro nascosto. Non va dimenticato che è la prima volta che il Whitney Museum of American Art di New York presta quest’opera a un’associazione come la nostra, in precedenza solo il Centre Pompidou aveva avuto l’onore di ospitarla».
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