In Sala Piatti sabato 1° marzo il Nahars Piano Trio con «Contaminazioni»

IL CONCERTO. Sabato 1 marzo alle ore 16 in Sala Piatti andrà in scena il secondo appuntamento della 44ma edizione degli Incontri Europei con la Musica.

Continua la stagione di concerti dell’Associazione Musica Aperta. «Contaminazioni» è il titolo scelto dal Nahars Piano Trio (Bianca Maria Rapaccini, violino; Alessandra Montani, violoncello; Irene Franceschini, pianoforte) per la proposta musicale: contaminazioni, ovvero mescolanze di generi, un aspetto non secondario dell’arte dei suoni, fin da quando si è cominciato a saper coordinare, ovvero mettere insieme, secondo il significato primario del verbo comporre, più linee musicali sovrapposte in un insieme coerente.

Contaminazione è anche, però, guardare oltre l’orizzonte del proprio consueto modus operandi per trarre nuovo vigore (come quel personaggio mitologico che dal contatto con la madre terra risorgeva più forte) attingendo a una vera o ipotetica tradizione popolare. Questo accade palesemente col Trio in sol maggiore di Haydn, il più noto tra i numerosi del compositore austriaco, scritto durante il suo secondo soggiorno londinese, che vide nascere capolavori come le ultime sinfonie e le ultime sonate pianistiche. In tre movimenti, culmina nel finale Rondò all’Ongarese, di immediata efficacia. Quando Beethoven si stabilisce a Vienna nell’ultimo decennio del secolo XVIII è un ‘giovane leone’ che stupisce il pubblico con le sue improvvisazioni pianistiche e con alcune opere arditamente sperimentali. Ci sono però anche lavori che apparentemente non forzano i limiti della tradizione, anzi dichiarano apertamente l’emulazione o l’omaggio ai numi di Haydn e Mozart. Il Trio op. 11 rientra in tale ambito, mostrando la sua ‘contaminazione’ nel finale, un ciclo di variazioni su un motivo dell’opera L’amor marinaro di Joseph Weigl, che allora furoreggiava a Vienna. Ci muoviamo invece fuori dalle consuete rotte con tre Negro Melodies op. 59 di Samuel Coleridge-Taylor, figlio di un medico della Sierra Leone e di una ragazza londinese. Vissuto tra Otto e Novecento, morì giovane, in tempo tuttavia per essere definito il “Mahler africano”. Una prima esecuzione sarà poi BergTrio di Pieralberto Cattaneo, dove una melodia popolare bergamasca, una ninnananna infantile, fornisce il materiale per l’elaborazione, melodia percepibile sullo sfondo e responsabile in certo senso anche del contesto armonico, non tonale ma nemmeno aggressivamente dissonante, con una sintassi articolata in una riconoscibile tripartizione.

In conclusione, il Trio op. 150, l’ultimo importante lavoro cameristico di Amy Marcy Cheney Beach, compositrice e pianista statunitense, la prima ad affermarsi professionalmente, oltre che attivista per il voto femminile. Esso corona un’intensa carriera musicale iniziata dall’età di quattro anni. Completato in pochi giorni nella MacDowell Colony, residenza per artisti nel New Hampshire intitolata a uno dei pionieri della musica americana, si può considerare una sorta di riepilogo della sua arte, di stampo tardoromantico, ma aperta a sperimentazioni di tecniche post tonali: in esso sono riutilizzati frammenti di altre sue opere, un song e un brano pianistico, oltre che due canti popolari Inuit.

Nahars Piano Trio

Nahars Piano Trio dall’originario nome della città da cui le tre musiciste provengono, Terni. Molto altro naturalmente le accomuna. Sodalizio nato nel 1996, si fonda fin dal principio sulla forte condivisione di intenti artistico-musicali. Negli anni il trio riceve riconoscimenti in concorsi, si perfeziona presso l’Accademia di Imola, suona per associazioni concertistiche italiane di rilievo presentando anche prime esecuzioni di compositori contemporanei quali Silvia Colasanti, Enrico Marocchini, Guido Baggiani, Antonio D’Antò. Dopo qualche anno di pausa, tornano a suonare insieme con sempre maggiore amore per la musica da camera, rafforzate dall’amicizia profonda, dalle successive esperienze artistiche individuali che le hanno portate a esibirsi in Germania, Spagna, Russia, Stati Uniti, Giappone, dall’impegno nell’attività didattica e non ultimo dalla comune convinzione dell’inestimabile ricchezza che la musica può regalare.

Contaminazioni è uno dei frutti della ricerca musicale e artistica che guida da sempre il Nahars Piano Trio, Mosso, fin dagli esordi, dall’esplorazione e dalla curiosità, si appassiona alla conoscenza di repertori diversi, testimonianza di culture e storie di ogni luogo e ogni tempo, e presenta itinerari nei quali i linguaggi artistici si fondono in progetti poetico-musicali e musico-teatrali dalla musica antica alla contemporanea. Il viaggio insito in Contaminazioni conduce l’ascoltatore a vivere l’ispirazione musicale più da presso, contestualizzandola nella vita reale dei compositori, siano essi provenienti dall’Africa o dall’Europa sette-ottocentesche, dall’America all’Occidente, che si nutrano di ispirazione colta o popolare, attraverso autori noti e meno noti. L’ingresso alla Sala Piatti è, come di consueto, libero sino all’esaurimento dei posti.

Il programma

Sabato 1° marzo alle 16 in Sala Piatti

NAHARS PIANO TRIO
Biancamaria Rapaccini, violino – Alessandra Montani, violoncello – Irene Franceschini, pianoforte.
Contaminazioni:
A. Beach (Trio op. 150), L. van Beethoven (Trio op. 11), P. Cattaneo (Bergtrio, 1a es. ass.), S. Coleridge-Taylor (5 Negro Melodies), Fr.J. Haydn (Trio n. 39)

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