Il Politecnico delle Arti si apre alla città con l’estro del maestro Lonquich

IL FESTIVAL. Dal 5 all’11 febbraio concerti, mostre e seminari offriranno una panoramica delle qualità dell’istituzione che accomuna conservatorio «Donizetti» e Accademia delle arti «Carrara». Il 6 febbraio il maestro tedesco sarà protagonista del concerto che inaugura l’anno accademico.

Il Festival «Tono» replica e cresce. La kermesse inaugurale del Politecnico delle Arti presenta quest’anno 10 avvenimenti in sette giorni, dal 5 all’11 febbraio (tutti a ingresso libero, alcuni con prenotazione). Tre i luoghi deputati ad accogliere le proposte del Politecnico: il Teatro Donizetti, l’Accademia Carrara e lo spazio Daste.

Una realtà unica

«Tono» è intonazione, nella doppia accezione sonora e pittorica, come vuole l’istituzione, prima e per ora ancora unica in Italia (nata nel 2023) che accomuna sotto lo stesso tetto Afam, conservatorio «Gaetano Donizetti» e Accademia delle arti «Giacomo Carrara». «Ci sono alcune città che imitano la nostra istituzione» spiega la direttrice Daniela Giordano - si fa riferimento a Firenze, e Torino, Genova e Ravenna - ma «le due realtà, per ora stipulano accordi, non hanno fatto il passo istituzionale» come a Bergamo, che è a tutti gli effetti una realtà sotto l’egida del Ministero dell’Università e della Ricerca. Secondo il presidente Giorgio Berta: «Il programma di quanto andiamo a rappresentare confrontato con quello scorso ci permette di capire il miglioramento compiuto». In particolare la declinazione dei verbi interagire e integrare le due ali del Politecnico. Attualmente l’istituto conta 800 studenti.

L’estro e la voce

Tra gli appuntamenti spicca la serata al Teatro Donizetti di giovedì 6 febbraio (alle 20.30 prenotazione obbligatoria su EventBrite) del concerto d’inaugurazione dell’anno Accademico con un fuoriclasse ben noto nella nostra città, Alexander Lonquich. Il maestro tedesco - in passato di casa al Festival Pianistico Internazionale Bergamo Brescia - «da alcuni anni si dedica in particolare al lavoro con i giovani e con l’orchestra» commenta la direttrice, che non nascondo l’orgoglio per esser riuscito a strappare l’assenso del solista. Lonquich è «un’occasione di crescita e formazione eccezionale per i nostri studenti, le prove (il 5 e il 6) al Liceo Suardo sono già piene» e l’attesa tra gli studenti è palpabile. In programma un suo cavallo di battaglia e capolavoro della letteratura pianistica, il Concerto Kv 466 di Mozart in re minore, modello e predilezione anche del giovane Beethoven.

Con l’Orchestra del Conservatorio Donizetti, Lonquich presenta un’altra pagina mozartiana: «Dove sono i bei momenti» da «Le nozze di Figaro» con il soprano Erica Artina, della classe di Gabriella Sborgi, premio Nazionale delle Arti, - «anche quest’anno siamo riusciti a ottenere un premio tra i migliori studenti dei conservatori italiani» commentava Giordano. Spazio poi all’Incompiuta di Schubert, gioiello del primo romanticismo, e alla struggente lirica «Morgen» («Domani splenderà un nuovo sole») op.27 n.4 di Richard Strauss.

Donizetti Pop Rock

«L’altro “lato” del conservatorio è il Donizetti Pop-Rock - prosegue Giordano - che il 9 febbraio (20.30, prenotazione) al Daste, si esibirà con proposte varie, con ampi omaggi al cantautorato italiano sotto la regia di Chicco Gussoni». Un «Tono» multiforme, che è stato presentato da Claudio Musso, vicedirettore del Politecnico con delega alla direzione dell’accademia di Belle Arti «Carrara». «È un momento di presentazione e illustrazione delle varie attività di tutti i rami - spiega Musso - una grande opportunità di aprire i nostri contenuti alla città e dar conto della sinergia tra corpo docente e studenti. Molte proposte sono state vagliate assieme tra docenti».

Collettive d’arte ed ecologia

Dal 5 (alle 16.30) all’11 la mostra collettiva di studenti curata da Ettore Favini e Augustin Sanchez (10-18) con oltre 40 progetti. Sempre il 5, (alle 10) in Accademia incontro «Bright ecologies» con l’architetta Raffaella Spagna e Andrea Caretto, dottore in scienze naturali, coordinato da Alessandra Pioselli, sul rapporto tra ecologia e arte.

Arti visive e nuovi software

Tra musica e arti visive la serata «Sound Undesign 4» (19-23) al Daste, serata a cura di Riccardo Benassi con i live media degli studenti del Politecnico. Il 5, il 6 e il 7 (dalle 11 alle 15, prenotazione obbligatoria) all’Accademia è in programma invece un seminario di modellazione procedurale con Blender Geometry Noces, basato sulla tecnica con software specifico, a cura di Daniele Maffeis.

«Slegati» sabato 8 febbraio (16-18) presenta «azioni e performance dal corso di Tecniche performance», curato da Marcella Vanzo, con lavori realizzati da studenti, modellati nello spazio in cui si propongono. Una lezione aperta su «l’eterotropia: lo studio dell’artista», è in calendario lunedì 10 (alle 16) a cura di Giacomo Mercuriali, docente di antropologia culturale, fenomenologia delle arti contemporanee, teoria dell percezione e psicologia della forma presso l’Accademia.

Lo spazio sacro e il Caravaggio di Lei

Ancora arte e spazio nell’incontro dell’11 febbraio (alle 11) con Maria Grazia Recanati e don Giovanni Gusmini, teologo e direttore dell’istituto superiore di Scienze religiose. Il tema «Arte nello spazio sacro» esplora il rapporto in alcuni luoghi simbolici, la Cappella del Rosario a Vence, la Cappella di Notre Dame du Haut a Ronchamp, realizzate rispettivamente da Matisse e Le Corbusier. Sempre l’11 febbraio (alle 18) proiezione del film, «Dentro Caravaggio» del regista Francesco Lei, che dialoga con Maria Grazia Recanati, al Daste Cinema «lo schermo bianco»

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