Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Martedì 14 Novembre 2023
«Il gioco degli dèi»: gli incontri dal 22 novembre in vista dello spettacolo
L’APPUNTAMENTO. È l’evento che precede la chiusura ufficiale di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023” e il primo titolo della Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti: in cartellone dal 12 al 18 dicembre (con doppia replica fuori abbonamento sabato 16), Iliade.
«Il gioco degli dèi», a Bergamo in prima rappresentazione nazionale, si preannuncia spettacolo di grande impatto. A firmarne la regia il collaudato team formato da Alessio Boni, Roberto Aldorasi, Francesco Niccolini e Marcello Prayer. Lo stesso attore bergamasco sarà anche sul palcoscenico insieme a Iaia Forte e ad altri attori. Spettacolo complesso, le cui prove sono in corso a Roma prima di essere completate a Bergamo in vista del debutto.
Lo spettacolo offre l’opportunità di un’ampia riflessione grazie a una serie di incontri sulle diverse tematiche che emergono tutt’oggi dal grande poema omerico, al quale lo spettacolo è liberamente ispirato. Gli incontri, in programma alle ore 17.30 presso la Sala della Musica “M. Tremaglia” del Teatro Donizetti, sono rivolti al pubblico della stagione, e in particolare agli studenti che poi assisteranno alle varie repliche, e vedranno la partecipazione di docenti delle scuole bergamasche, con la moderazione di Maria Grazia Panigada, direttrice artistica della stagione di Prosa e Altri Percorsi (ingresso libero fino a esaurimento posti).
Gli appuntamenti
Il ciclo di incontri prende avvio mercoledì 22 novembre con l’intervento del professor Alfredo Viscomi, docente di latino e greco presso il Liceo Classico Sarpi e di Lingua e Letteratura Latina presso l’Università Cattolica di Brescia. L’incontro, dal titolo L’Iliade, il poema di una civiltà, indagherà il testo omerico attraverso passi rappresentativi in cui gli eroi e gli dèi protagonisti della guerra di Troia incarnano, con le loro azioni e il loro pensiero, i valori di riferimento nei quali ancora oggi è possibile riconoscere vizi e virtù dell’umanità intera. In questa prospettiva, l’Iliade non appare quindi solo come il più grande poema di guerra della storia dell’uomo, ma anche il poema di una civiltà, un testo fondativo in cui si delineano i valori della Grecia antica, costituendo una vera e propria enciclopedia della cultura e della civiltà greche, gettando le basi per gli sviluppi successivi della civiltà europea e occidentale.
Tema dell’incontro di martedì 28 novembre sarà quindi L’Attualizzazione del mito dell’eroe, con il professor Marco Pacati, docente di italiano e latino alle scuole superiori, ex dirigente dell’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato Cesare Pesenti. Lungi dal costringere il testo omerico in anacronistiche e forzate attualizzazioni, il professor Pacati cercherà di mostrare l’universalità extratemporale dei comportamenti umani di cui gli eroi dell’Iliade sono emblematici interpreti, anche alla luce della recente epidemia e dell’invasività dei social nella vita di tutti giorni.
Martedì 5 dicembre si affronterà invece il tema de L’Iliade nell’arte con la professoressa Maria Grazia Recanati, docente di Storia dell’Arte Moderna presso l’Accademia di Belle Arti G. Carrara, che offrirà una panoramica della ricezione dell’Iliade da parte degli artisti del mondo antico e tardoantico, che con le loro opere hanno rappresentato un repertorio fondamentale per lo sviluppo dell’arte europea.
Infine, giovedì 14 dicembre (ore 18, sempre nella Sala della Musica del Donizetti) è previsto un incontro con gli artisti della compagnia, che entreranno nei dettagli dello spettacolo, dei suoi contenuti, rendendosi disponibili alle domande e alla curiosità del pubblico.
Una mostra
«Iliade.Il gioco degli dèi» sarà anche al centro di una mostra curata da Clelia Epis e ospitata dal 9 al 18 dicembre all’interno di Donizetti Studio e negli spazi del Teatro Donizetti adiacenti la biglietteria: uno sguardo al dietro le quinte attraverso i bozzetti e i disegni delle scene di Massimo Troncanetti, dei costumi di Francesco Esposito, e, soprattutto, delle creature e degli oggetti di scena creati da Alberto Favretto, Marta Montevecchi e Raquel Silva.
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