I suoi libri scritti nelle notti di guardia. Un premio alla carriera a Persiani, medico-scrittore

Riconoscimento Festeggiato al congresso nazionale dell’Amsi, a Viareggio I suoi libri dedicati alla storia di Martinengo.

Lunga ed illustre è la tradizione dei medici-scrittori, dal grande Rabelais a Céline, da Conan Doyle, che al suo professore di Chirurgia Joseph Bell si ispirò per creare il personaggio di Sherlock Holmes, al Bulgakov dei «Racconti di un giovane medico». Da noi, fra gli altri, spiccano Mario Tobino e il prolificissimo Andrea Vitali.

Come alto riconoscimento della sua duplice attività, di medico e scrittore, in entrambi i casi di lungo corso, il dottor Cesare Persiani, «orgogliosamente di Martinengo», ha vinto il Premio Medico Scrittore dell’anno – Premio alla carriera 2022, «per aver onorato l’Associazione medici scrittori italiani con cultura e saggezza». Il riconoscimento è stato pubblicamente conferito nel corso del 70° congresso nazionale dell’Amsi, a sua volta aderente all’Umem (Union Mondiale des Écrivains Médécins), svoltosi nei giorni scorsi a Viareggio, alla presenza, tra gli altri, dell’allenatore della Nazionale campione del mondo Marcello Lippi.

Come usa dire: «Ho sempre fatto il medico delle persone». Uno di quei medici che tradizione e vulgata definirebbero «storici», con le scarpe nella neve. O che, per la professione, ha consumato le suole

37 anni a Ponteranica-Sorisole

Il dottor Persiani, classe 1931, è stato medico di famiglia per 37 anni nel distretto Ponteranica-Sorisole, pur avendo conseguito tre specialità: Neuropsichiatria (come il succitato Mario Tobino), Pediatria, Igiene e Medicina preventiva. Come usa dire: «Ho sempre fatto il medico delle persone». Uno di quei medici che tradizione e vulgata definirebbero «storici», con le scarpe nella neve. O che, per la professione, ha consumato le suole.
È stato, anche, presidente dell’Avis: «Poi ho dovuto rinunciare: avevo tanti pazienti». I suoi libri sono molto legati a figure eminenti, o a particolari periodi, come l’avvento e poi consolidamento del fascismo, della storia di Martinengo. «Ho sempre scritto di storia locale, ma ho composto anche poesia dialettale. Scrivevo la notte, quando ero di guardia. Di giorno non avevo tempo», racconta Persiani, autore, anche, negli anni Settanta, di reportage di viaggio per «L’Eco di Bergamo», per esempio «dal Brasile e dall’India».

«Le mie storie sono nate così: mi guardavo intorno e trovavo argomenti di cui parlare»

«Parabola del dottor Gittardi»

Tra i suoi libri, «La parabola del dottor Gittardi. Cronaca di un tumulto popolare avvenuto in Martinengo, terra bergamasca, al tempo dell’avvento del fascismo» (Flavius, 2005): «Storia di fatti realmente accaduti», specifica Persiani. «I miei concittadini più anziani forse a mala pena ricorderanno, i più giovani ignorano affatto la storia del dottor Gittardi, che pure sconvolse la vita di Martinengo negli anni Trenta del secolo scorso. Una vicenda che rappresenta bene il travaglio sociale e politico che l’Italia attraversa in quel periodo: prima il dissidio fra governanti anticlericali e Chiesa romana, poi tra socialisti e fascisti, tra questi e la stessa Chiesa; infine la conciliazione di autorità e civile e religiosa alla guida della nazione». Gittardi era una figura divenuta proverbiale in città, ove «si diceva comunemente, se qualcuno era è malato: “Ti curerà il dottor Gittardi”. Se il male era molto grave: “Non lo salva più neanche il dottor Gittardi”. Ora le ultime leve lo hanno un po’ dimenticato, ma la storia è stata portata in tv e rappresentata in piazza alla presenza dei nipoti del dottore». Ambientato, sempre, durante il Ventennio, «Spunta il sole, canta il gallo. Gli anni del consenso al regime fascista in Martinengo» (Flavius, 2007). Dedicato, invece, ad «Amori e dolori della Badessa Maria Angelica Morliana superiora delle Clarisse in Martinengo nel periodo della Controriforma», il volume intitolato «Ove è perfetta letizia» (ivi, 2008). «Era una suora di Martinengo, il cui convento era attaccato alle scuole elementari. Le mie storie sono nate così: mi guardavo intorno e trovavo argomenti di cui parlare».
Altri titoli del medico-scrittore sono «Nel giardino dei semplici. Incontri» (2011), e con evidente calco ciceroniano, il recente «De serena senectute» (2021). «Ora non scrivo più libri, ma continuo a pubblicare su “La serpe”», la rivista letteraria dell’Amsi, su cui hanno scritto anche i già evocati Mario Tobino ed Andrea Vitali.

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