Giovani scienziati crescono: da 51 istituti per la «Scuola in piazza», è un record

L’EVENTO. BergamoScienza, nel weekend affollati gli stand sul Sentierone, convolti 51 istituti dalla materna all’università. Entusiasmo e proposte tra quiz, giochi ed esperimenti.

È stato il weekend della «Scuola in piazza», il classico appuntamento di BergamoScienza, che quest’anno ha visto il record di partecipanti: 51 istituti scolastici di Bergamo e provincia ognuno con il proprio stand sul Sentierone. Un sabato e una domenica - 28 e 29 settembre - affollatissimi di presenze - un grande risultato per un evento non commerciale - che ha visto coinvolti centinaia di bambini e ragazzi nei panni di divulgatori scientifici e migliaia di visitatori, che hanno preso parte a esperimenti, laboratori ludici, giochi e quiz interattivi. La bellezza della «Scuola in piazza» è che ogni istituto si esprime a modo suo: ci sono i bambini della scuola dell’infanzia che spiegano come si formano i colori e gli studenti delle superiori che conducono un laboratorio interattivo insieme a due robot umanoidi.

La tutela dell’ambiente

Presenti anche Istituti comprensivi che portano progetti condivisi fra più ordini di scuola, come il «Paolo VI», che propone un interessante lavoro sulle api che coinvolge sia la primaria sia la secondaria: «Ognuno con il suo livello di approfondimento – spiega la prof di Scienze Raffaella Simoni -. Abbiamo costruito “bombe di semi” per sensibilizzare all’importanza della tutela dell’ambiente, riprodotto un alveare, parlato di ecologia. La cosa particolare è che gli alunni della primaria presentano a loro volta il mondo delle api ai bambini della scuola dell’infanzia».

Abf Bergamo propone l’esperimento dell’uovo ubriacone, che è anche una preparazione della cucina molecolare chiamata «cagliata d’uovo»: si tratta della cottura dell’uovo a freddo, così da ottenere un uovo cotto ma con il sapore di quello crudo e con una consistenza tale da renderlo lavorabile per altre preparazioni. La particolarità è l’utilizzo dell’alcol etilico, che fa coagulare le proteine. Rimanendo in tema «cibo», gli studenti dell’Istituto Alberghiero Sonzogni di Nembro mostrano come funziona la coltivazione aeroponica dedicandosi a preparazioni gastronomiche (piatti, dolci e cocktail) con ortaggi e frutti da agricoltura convenzionale e non. Il banchetto del «Mairone da Ponte» (Presezzo) propone interessanti esemplari di meteoriti, anche rari, che i visitatori possono maneggiare e apprezzare grazie alle spiegazioni delle preparatissime studentesse di terza.

Gli alunni della scuola primaria di Brembate Sotto mettono in piazza modellini di vulcano che simulano un’eruzione, attraverso l’utilizzo di sostanze come bicarbonato di sodio, aceto, detersivo per piatti e colorante alimentare o tempera. La primaria di Villa d’Almé propone la realizzazione di semplici filmati di animazione digitale, utilizzando la tecnica di stop motion. Ci sono poi laboratori per produrre carta riciclata; visualizzare la forma del suono con un eidofono, scoprire i segreti del corpo umano e dei suoi apparati, sperimentare con la realtà virtuale, esplorare le proprietà di materiali innovativi e alternative ecocompatibili alla plastica.

Dalle biotecnologie a Eratostene

«Abbiamo voluto portare un laboratorio sulle biotecnologie, per mostrare quanto siano vicino alla nostra quotidianità», spiega la professoressa Giusy Coppolino, che insegna Scienze all’«Einaudi» di Dalmine. I ragazzi di quinta propongono un classico degli esperimenti scientifici: l’estrazione del Dna da una banana, si esercitano a utilizzare strumenti di ricerca come micro pipette e a padroneggiare tecniche quali l’elettroforesi su gel. «Trovo che BergamoScienza sia un’importante occasione anche per l’orientamento», conclude la prof. Anche al liceo classico «Paolo Sarpi» si parla di scienza, senza rinunciare a un tocco di «antichità»: «Per i nostri studenti di seconda abbiamo proposto un lavoro sulle geometrie non euclidee, che prevede anche lo studio della misura di Eratostene, il primo ad aver misurato la circonferenza terrestre», racconta la professoressa Roberta Lilli.

Spiega Daniel Bonazzi, ingegnere e insegnante, cresciuto con BergamoScienza e ora parte della Segreteria scientifica e della Commissione scuola della rassegna. «La formazione è un pilastro di BergamoScienza e per trasferire le conoscenze scientifiche uno degli strumenti migliori è la didattica laboratoriale, molto efficace. Sapere insegnare e dimostrare qualcosa non è come preparare una verifica, bisogna padroneggiare un argomento e averlo capito».

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