Giovani registi, il Premio Olmi va a «Mamo» di Jan Ziewiecki

CINEMA. «Delicato, rigoroso ed empatico», questo il giudizio della giuria sull’opera del cineasta polacco. Riconoscimenti ai cortometraggi di Norelli ed Estopañan. Menzione speciale per La Puca.

È «Mamo» («Mamma») del regista polacco Jan Ziewiecki il cortometraggio vincitore della sesta edizione del Premio Ermanno Olmi destinato a promuovere e valorizzare i cortometraggi di giovani registi, premio promosso dal Comune di Bergamo, con il supporto organizzativo di Bergamo Film Meeting Onlus e con la collaborazione di FIC – Federazione Italiana Cineforum.

Giuria e finalisti

La giuria, composta da Chiara Cremaschi (sceneggiatrice e regista), Rossana Galimi (dottoranda di ricerca), Massimo Lastrucci (critico cinematografico e giornalista), Elisabetta Olmi (produttrice) e Stefano P. Testa (regista) ha poi assegnato il secondo premio a «We should all be futurists» di Angela Norelli (Italia, 2023), e il terzo a «Provocadora» di Èlia Lorente Estopañan (Spagna, 2023). Mentre la menzione speciale per l’opera più significativa che ha come tema «L’esercizio della pace», un tema che Ermanno Olmi ha esplorato sotto diversi aspetti in tutta la sua produzione cinematografica, è stato assegnato a «VOCE» di Andrea La Puca (Italia, 2024). Alle prime tre opere classificate è stato rispettivamente riconosciuto un premio in denaro di 1.200 euro, 600 euro e 400 euro, messi a disposizione dall’Associazione Bergamo Film Meeting Onlus, mentre alla menzione speciale è stato assegnato un premio in denaro del valore di 300 euro offerto da FIC – Federazione Italiana Cineforum.

Le motivazioni

Se la giuria ha trovato che il vincitore è «un film che coniuga un rigoroso approccio documentaristico ad uno sguardo delicato, rispettoso ed empatico. Con profondità viene raccontata la relazione madre/figlia, attraverso tre generazioni che si incontrano sulla cura e la condivisione», a noi è sembrato notevole l’uso incisivo del bianco e nero della fotografia, la cura meticolosa del dettaglio, la sobrietà del racconto e la capacità di sintesi ancorché dettata dalla costrizione del minutaggio. Così come la particolare cura delle inquadrature, la sapiente costruzione di un interno familiare intimo e allo stesso tempo straniante.

Produzione culturale viva

«Il Premio Ermanno Olmi – dice l’Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, Sergio Gandi - è una eredità meritevole di particolare apprezzamento, che l’attuale Amministrazione Comunale riceve con convinzione, perché coniuga cinema e nuove generazioni, ricordando il celebre cineasta italiano con un appuntamento annuale. Dedicare spazio e risorse per dare un riconoscimento alla creatività di registi e registe under 30 è la via migliore per rendere la produzione culturale sempre viva, aggiornata sui temi del contemporaneo, attraente per i giovani. Una produzione utile anche al pubblico più maturo, che attraverso la lente dei cortometraggi può guardare alle nuove generazioni con curiosità, e con una disposizione sempre più attenta e accogliente. Moltissime le adesioni da tutto il mondo, a confermare come questo Premio sia diventato un punto di riferimento per la produzione cinematografica odierna». Dopo le premiazioni, che si sono tenute il 3 dicembre allo Schermo Bianco, è stato proiettato il film di Ermanno Olmi «I fidanzati» (1963) - copia proveniente dalla Cineteca Nazionale CSC, per gentile concessione della Titanus.

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