Giovani e musica, l’energia della Asian Youth Orchestra. E nel 2023 l’annuncio del bis per Bergamo-Brescia Capitale della cultura

Successo È stata una gran festa di giovani e di musica il concerto finale del tour 2022 della Asian Youth Orchestra, per la prima volta nella nostra città. Una ventata di aria fresca e di energia travolgente che ha animato le pareti di Santa Maria Maggiore, affollata da un numero di spettatori da grandi occasioni.

Una gran festa di giovani e di musica. Il concerto finale del tour 2022 della Asian Youth Orchestra, per la prima volta nella nostra città, è stato un bellissimo successo. Una ventata di aria fresca e di energia travolgente che ha animato le pareti della Basilica di Santa Maria Maggiore, mosse da un gioco di colori semplice e ad effetto. Il concerto di venerdì (6 agosto) pomeriggio è stato affollato da un numero di spettatori da grandi occasioni. E a due voci il presidente del Conservatorio Donizetti Michele Guadalupi e Keith Lao, general manager della Ayo, hanno annunciato il bis: il prossimo anno l’orchestra giovanile asiatica tornerà nella nostra città, in occasione di Bergamo-Brescia Capitale della Cultura 2023. In quella circostanza, ha annunciato Lao, la compagine asiatica, ormai forte di una storia trentennale, verrà però al completo, con un centinaio di elementi e non con la cinquantina abbondante di quest’anno, riduzione determinata dai vincoli dovuti al Covid.

L’Asia, anche quella musicale, ci è vicina. Se ormai ci è vicina quella tecnologica, con una serie di marchi che competono e a volte surclassano i nostri, quella artistica e musicale è sulla stessa strada, con fuoriclasse come Myung Whun Chung, Yuja Wang e via discorrendo. Ma questa Orchestra Giovanile Asiatica è vicina all’idea delle orchestre continentali di questo tipo, che da Abbado a seguire hanno animato le migliori forze musicali tra i giovani e giovanissimi del vecchio continente. Palestre di crescita, occasione di conoscenze e di scambi senza pari. Esattamente ciò che ha suggellato il concerto di ieri a Bergamo della Ayo (ne seguiranno uno oggi a Sale Marasino, sul Lago d’Iseo, e martedì 9 uno Traversetolo, Parma). L’Asia in questo caso significa una selezione di giovani musicisti tra 18 Paesi, dal Giappone a Taiwan, dalla Corea del Sud alla Malesia, alla quale si è aggiunta una componente anche di italiani, e di orobici, selezionati.

Soddisfatto il direttore Emanuele Beschi

Soddisfatto ovviamente il direttore del Conservatorio Emanuele Beschi, che ha ringraziato la Mia e la complessa, imponente macchina organizzativa messa in campo per lo stage di lavoro e il concerto conclusivo di ieri, con il coinvolgimento di docenti qualificati.

Una sorta di omaggio all’Italia era il programma confezionato dal direttore principale dell’orchestra, il franco-svizzero Joseph Bastian, con la sinfonia «Classica» di Prokof’ev, l’«Italiana» di Mendelssohn e la «Suite Pulcinella» di Stravinskij. Per chi volesse seguire il concerto, interamente registrato, sarà riproposto da Bergamo Tv e sul sito de «L’Eco di Bergamo» la sera di giovedì prossimo, 11 agosto. Una ventata di freschezza, dicevamo, di agilità ha caratterizzato in generale tutte le tre pagine scelte: la «Classica» di Prokof’ev, rifacimento ai modelli sinfonici preromantici, era segnata da linee nette, vigore e agilità leggera e folgorante, in specie nel magnetico finale «molto vivace». La guida di Jospeh Bastian si è segnalata per limpidezza di gesto (ben distinte le funzioni delle due braccia) e per un dinamismo carismatico e piacevolmente improntato al coinvolgimento dei giovani musicisti. Stacchi netti, articolazione di sezioni e un sottofondo ora ironico ora sarcastico, seguendo la linea inconfondibile di Stravinskij hanno caratterizzato anche il «Pulcinella» di Stravinskij, ottima palestra per i diversi gruppi di fiati, legni e ottoni. Suggello alla serata, seguita con grande attenzione dalla platea, è stato la scintillante sinfonia «Italiana» di Mendelssohn, un manifesto di speranza, di gioia e solarità di cui davvero abbiamo bisogno.

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