Food Film Fest: «visioni» dal mondo sulla cultura del cibo

FESTIVAL. Presentato il programma della manifestazione che inizia il 21 agosto: quattro giorni per assistere alle proiezioni di 36 film selezonati per il concorso, incontri con scrittori e attori. Non mancheranno assaggi speciali.

Un festival di cibo e cinema accolto in un’arena a cielo aperto. Food Film Fest torna in città dal 21 al 25 agosto, in piazza Mascheroni, per la sua XI edizione con una rassegna che, seguendo il format amato da un pubblico variegato di giovani (molti studenti) e adulti, porta il nuovo tema delle «Visioni». «Intese come visioni del passato, vale a dire le tradizioni gastronomiche», ha spiegato, nel corso della presentazione della rassegna cinematografica, Luca Cavadini, direttore artistico Associazione Culturale Art Maiora tra gli ideatori del festival insieme alla Camera di Commercio di Bergamo. «Visioni del presente, per raccontare le sfide attuali legate all’alimentazione, dall’agricoltura sostenibile alla lotta allo spreco alimentare. E, infine, visioni del futuro, per raccontare il mondo di domani, dove il cibo sarà protagonista di nuove storie e soluzioni», ha aggiunto Cavadini.

Oltre 500 film selezionati

Quest’anno Food Film Fest ha raccolto oltre 500 film provenienti da tutto il mondo che testimoniano le tradizioni, il cibo, l’ambiente, l’amore, la salute e la cultura di paesi a noi lontani (dal Kashmir a Taiwan) e vicini. I film finalisti del concorso cinematografico internazionale (in totale 36) competono nelle tre categorie Doc, Movie e Animation, con due riconoscimenti speciali per due premi inediti. Tra le tante proiezioni in programma, il pubblico potrà assistere anche a due film «da sala»: «La fattoria dei nostri sogni» film del 2019 diretto da John Chester e «Delicieux - l’amore è servito» film del 2021 scritto e diretto da Eric Besnard.

La storia alimentare dei territori

Il festival «serve» sul grande schermo storie di cibo e di vita, che esplorano l’universo del food attraverso lo sguardo di paesi e culture. La partecipazione a tutti gli appuntamenti in programma è ad ingresso libero e gratuito (tutte le info al sito www.foodfilmfestbergamo.it). «Promuovere la cultura del cibo non significa solo promuovere un comparto fondamentale per lo sviluppo economico, ma anche preservare e diffondere la conoscenza della storia alimentare dei territori ed esaltarne le caratteristiche peculiari, con la comune crescente consapevolezza del valore del cibo quale patrimonio culturale immateriale delle comunità», ha fatto presente Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di Commercio di Bergamo. Una rassegna che invita a riflettere sul cibo non solo come nutrimento, ma come espressione della cultura, dell’identità, delle sfide del nostro tempo e della complessità del mondo del cibo.

Il legame tra cibo e rapporti umani

Tra gli appuntamenti, da non perdere c’è l’emozionante incontro «Chef Pinocchio» con monsignor Giulio Dellavite, delegato vescovile della Diocesi di Bergamo e scrittore, che accompagnerà il pubblico ad una riflessione sul cibo come elemento di trasformazione e umanizzazione, «partendo da Pinocchio, alla scoperta del legame profondo tra cibo, condivisione e rapporti umani», ha detto Dellavite. Tra cartoni animati, film di inchiesta e denuncia e documentari, non mancheranno anche momenti di degustazione culinaria di cui godere e conoscere la storia, grazie alla collaborazione con Coldiretti Bergamo («Che bello il connubio tra cibo e cinema», ha detto il direttore Carlo Loffreda), Slow Food Bergamo Valli («Un festival che porta in scena le tradizioni», ha aggiunto Enrico Radicchi dell’associazione Slow Food) e Ascom Confcommercio Bergamo che porterà, in occasione dell’inaugurazione della rassegna di mercoledì 21 agosto alle 18.30 (sempre in piazza Mascheroni), una degustazione di crepes e gelato gusto mandorla e arancia: «Prenderemo il pubblico per la gola», ha detto il direttore Oscar Fusini.

Consapevolezza e bellezza

Oltre al contributo di Fondazione della Comunità Bergamasca (presente in conferenza stampa la vicepresidente Simona Bonaldi) e Fondazione ASM (con Rodolfo Pinto), l’iniziativa è patrocinata e sostenuta dal Comune di Bergamo, Regione Lombardia e Provincia di Bergamo. «Un festival per creare consapevolezza e bellezza», ha detto l’assessore alla cultura Sergio Gandi. La consigliera provinciale, Romina Russo, ha invece ricordato che il festival porta in scena anche tematiche di genere con film dedicati alle donne. Per Claudio Cecchinelli (Focal Point Servizio Cultura Unesco) è un esempio di «città creativa».

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