È morto Alain Delon, girò a Bergamo negli anni Sessanta: foto e ricordi al Caffè del Tasso - Video

IL LUTTO. Aveva 88 anni. Nel 1967 è stato protagonista dell’episodio di Louis Malle di «Tre passi nel delirio», girato in Città Alta.

Un grave lutto nel mondo del cinema, a 88 anni è morto Alain Delon. L’icona del cinema francese è passata anche da Bergamo, nel 1968, protagonista con Brigitte Bardot dell’episodio di Louis Malle di «Tre passi nel delirio»: con gli scontri mortali tra le arcate del Palazzo della Ragione e Santa Maria Maggiore e la folle corsa finale, proprio di Delon, tra le vie di Città Alta. In questo capitolo ci sono forse le prime immagini di piazza Vecchia a colori.

E proprio in piazza Vecchia, al Caffè del Tasso, che in quell’occasione fu usato come camerino e sala trucco, è esposta una fotografia che mostra Delon e altri membri del cast in un momento di pausa dalle riprese.

La storia di Delon

Alain Delon - la cui morte oggi è stata annunciata dai figli - era nato l’8 novembre 1935 a Sceaux nell’Alta Senna, aveva preso la cittadinanza svizzera negli anni ’90, ma da molto si era ritirato nella tenuta di Douchy (sulla Loira) dove ha sepolto i suoi cani (ben 45) e ha preparato la cappella funebre per sé e per le donne e i figli che vorranno ritrovarlo, un’ultima volta.

Dopo una vita turbolenta dentro e fuori dal set, ha provato a tornare in teatro dividendo la scena con l’ex compagna Mireille Darc e la giovane figlia Anouchka, si è riconciliato con il primogenito Anthony, ha regalato agli amici la maggior parte degli oggetti che scandirono i suoi trionfi, ha venduto la maggior parte delle sue proprietà. È stato un crepuscolo difficile per l’attore che aveva dominato il cinema europeo per oltre 30 anni; Delon infatti era un’icona, un marchio di successo, un mito degno delle star hollywoodiane.

Anche se solo adesso ha deposto la corona, Delon se l’era già sfilata nel 2017 con l’annunciato ritiro dalle scene: “Ho l’età che ho - diceva-. Ho fatto la carriera che ho fatto.Ora, voglio chiudere il cerchio. Organizzando incontri di boxe, ho visto uomini che si sono pentiti di aver fatto un combattimento di troppo. Per me, non ce ne sarà uno di troppo».

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