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Venerdì 08 Novembre 2024
Donizetti Opera, per i 200 anni torna in scena Zoraida di Granata
AL TEATRO SOCIALE. Il primo grande successo del compositore bergamasco debuttò due secoli fa a Roma: sabato 16 novembre torna in scena a Bergamo. Sabato 9 novembre aperti il Donizetti Talk e le prove.
Nel 2024, oltre a celebrare le dieci edizioni del Donizetti Opera, ricorre il bicentenario del debutto di Zoraida di Granata – primo grande successo del compositore bergamasco – andata in scena al Teatro Argentina di Roma in una prima versione nel 1822 e poi nel 1824, nella stesura che per la prima volta in tempi moderni viene riproposta a Bergamo, al Teatro Sociale, sabato 16 novembre alle ore 20 (repliche domenica 24 novembre e domenica 1° dicembre, ore 15.30). Si tratta naturalmente dell’opera scelta per il ciclo #donizetti200 che ogni anno propone nel programma festivaliero un titolo che compie i due secoli.
Il debutto di questa rarità sarà preceduta da un nuovo Donizetti Talk, sabato 9 novembre alle ore 17.00 alla Biblioteca Mai e poi al Teatro Sociale, a cura dell’Area scientifica del festival, che ha per tema appunto Zoraida di Granata e vedrà impegnati i musicologi Edoardo Cavalli e Paolo Fabbri e la partecipazione del direttore d’orchestra Alberto Zanardi e del regista Bruno Ravella. Il pubblico avrà poi la possibilità di accedere alle prove d’insieme dell’opera ed assistere in anteprima a una scena della nuova produzione. Per partecipare è consigliata la prenotazione su www.donizetti.org.
Mercoledì 13 novembre alle 17 sarà invece il pubblico dei giovani a poter assistere all’opera grazie all’anteprima under 30, il cui biglietto ha un costo di 10 euro.
Zoraida di Granata, composta da Donizetti su libretto di Bartolomeo Merelli e – per la versione che debuttò al Teatro Argentina di Roma il 7 gennaio 1824 – di Jacopo Ferretti sarà proposta con un allestimento frutto della coproduzione con il Wexford Festival Opera che, lo scorso anno, ha presentato lo stesso titolo ma nella versione del 1822; in entrambi i casi l’edizione critica è stata curata da Edoardo Cavalli per la Fondazione Teatro Donizetti. Regista dello spettacolo è Bruno Ravella, nato a Casablanca con origini italiane e polacche, studi in Francia e adesso stabile a Londra; scene e costumi sono di Gary McCann. Il cast comprende Konu Kim (Almuzir, unico interprete in comune con il festival irlandese), Zuzana Marková (Zoraida), Cecilia Molinari, (Abenamet) e gli Allievi della Bottega Donizetti Tuty Hernàndez (Almanzor), Lilla Takács (Ines) e Valerio Morelli (Alì).
Sul podio Alberto Zanardi, giovane bacchetta cresciuta in questi anni «dietro le quinte» del festival, interprete nel 2023 del Piccolo compositore di musica, che sarà alla guida dell’orchestra di strumenti d’epoca Gli Originali. «Scorrendo i titoli riproposti con il progetto #donizetti200 – racconta Zanardi – questo è probabilmente il primo caso in cui Donizetti si rivela un interessante drammaturgo musicale e non soltanto un musicista. L’opera è palesemente scritta con una grande attenzione ai dettagli.
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