Da Treviglio all’Arena per celebrare l’opera lirica

LA STORIA. La violinista Anamaria Rusu, di Treviglio, ha suonato nel tempio della musica a Verona.

La passione per il violino la accompagna da quando era solo una bambina e lo scorso sette giugno ha coronato un sogno: suonare nel tempio della musica, l’Arena di Verona, insieme ad artisti provenienti da tutta Italia e diretti dal maestro Riccardo Muti. Anamaria Rusu è nata in Romania e vive da alcuni anni a Treviglio. È una donna molto dolce ma dotata di grande coraggio e determinazione. Ha conseguito nel suo Paese d’origine la laurea in interpretazione violino, a cui ha fatto seguito la laurea in musica da camera conseguita presso il Conservatorio di Musica Arrigo Boito di Parma. Si esibisce spesso in formazioni camerali di duo con pianoforte o con chitarra, ma anche in veste di solista. Ha partecipato al Festival di Maggio di Pozzuolo Martesana insieme a Eric Tornabene al pianoforte, Valerio Battaglia al violoncello e con la voce di Marina Galbusera, che è anche organizzatrice del Festival. Ha lavorato anche per l’Orchestra del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo.

Nonostante la giovane età (è nata nel 1993), ha già lavorato con numerosi maestri di fama internazionale, è professore d’orchestra e lavora con la Filarmonica Toscanini di Parma, considerata tra le più importanti orchestre sinfoniche italiane. Collabora regolarmente con l’Arena di Verona e proprio questa collaborazione le ha permesso di suonare in occasione dell’evento «La grande opera italiana patrimonio dell’umanità», trasmesso lo scorso 7 giugno dalla Rai in prima serata per celebrare il grandioso patrimonio dell’Opera lirica italiana.

Anamaria Rusu non proviene da una famiglia di musicisti, ma i suoi genitori l’hanno subito sostenuta in quella che era all’inizio una semplice curiosità nei confronti di uno strumento musicale e che si è ben presto rivelata come la sua grande passione. Secondo Anamaria, «il sostegno della famiglia è fondamentale per i giovani che vogliono intraprendere questo tipo di carriera». La strada da percorrere richiede sacrifici, serietà e grande determinazione e sono fondamentali l’aiuto economico delle borse di studio e il sostegno delle associazioni culturali e musicali. Anamaria, che oggi si considera a tutti gli effetti una bergamasca d’adozione, è fiera del cammino percorso e pronta ad affrontare le sfide future.

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