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Lunedì 04 Luglio 2022
Da Baricco a Zaki: Molte Fedi, esodi per aprire nuove strade sul futuro - Il programma
La manifestazione La rassegna al via il 12 settembre: 80 gli appuntamenti. Baricco, Scurati, Gemma Calabresi e Patrick Zaki tra gli ospiti. Rocchetti: è necessario trovare un cammino di uscita alle tante crisi.
Un programma fittissimo, 80 appuntamenti tra settembre e dicembre prossimi, con non poche emergenze, per la popolarità dell’ospite, e/o per l’eccezionalità delle circostanze che lo accompagnano. L’edizione 2022, la 15esima, di «Molte Fedi sotto lo stesso cielo», dal titolo «Esodi. Poi strade che s’aprono improvvise» (verso tratto da una lirica di Domenico Ciardi, monaco di Bose), si svolgerà «prevalentemente in presenza», anticipa Daniele Rocchetti, presidente di Acli Bergamo, che promuove la manifestazione.
Il futuro
«In un mondo alle prese con crisi geopolitiche, sanitarie, socioeconomiche e ambientali, occorre ammettere la necessità di un mutamento profondo. I recenti stravolgimenti ci costringono a ripensare tutto ciò che avevamo dato per scontato: la salute, l’Europa in pace, condizioni di vita dignitose per tutti, la vivibilità nell’ambiente, un futuro sereno soprattutto per chi oggi è giovane. Diventa necessario rimettere al centro parole e temi che stanno alla base del nostro vivere umano e civile e che, dentro l’ultima e complicata stagione, rischiano di rimanere offuscati, schiacciati da altre urgenze. Di fronte a questo scenario a tratti davvero preoccupante, percepiamo come necessario un cammino di
«Diventa necessario rimettere al centro parole e temi che stanno alla base del nostro vivere umano e civile e che, dentro l’ultima e complicata stagione, rischiano di rimanere offuscati, schiacciati da altre urgenze»
uscita». Un «Exodus», appunto. Non a caso la sezione principale della rassegna è dedicata a «Sguardi. Fotografare il presente per scorgere direttrici di futuro», e si apre, lunedì 12 settembre, ore 20.45, nell’Aula Magna dell’Università in Sant’Agostino, con «un inizio importante»: Francesca Mannocchi, giornalista e scrittrice (difficile dimenticare il suo «Bianco è il colore del danno», in cui si racconta la non facile convivenza con la sclerosi multipla), volto noto de «La7» per il suo contributo da e sull’Ucraina, proporrà «Cronache dalle guerre dei nostri tempi». Testimonianze «Tra parole e immagini», perché con lei sarà il marito Alessio Romenzi, da operaio della Thyssen a fotoreporter di guerra «tra i più affermati» (ha lavorato, fra l’altro, per France-Presse e Onu).
Tra gli incontri successivi, lunedì 19 settembre, sempre dalle 20.45 nell’Aula Magna di Sant’Agostino, «il grande ritorno di Alessandro Baricco», dopo la scoperta della leucemia e il trapianto di staminali donate dalla sorella. «Abbiamo sempre avuto un canale aperto in questi mesi, è felicissimo di venire in presenza ad aprire l’edizione con la sua lectio magistralis». Ancora non dichiarato l’argomento, «ma penso che starà sul tema». Mercoledì 28, stessa sede ed orario, padre Alex Zanotelli, Ascanio Celestini e don Davide Rota, con la loro «Lettera alla tribù bianca».
Il perdono
Giovedì 29, sempre dalle 20.45, alla Chiesa di S. Andrea in via Porta Dipinta (Città Alta), altro incontro emozionante: Gemma Calabresi, vedova del commissario Luigi, vilmente assassinato dal terrorismo rosso, presenta il suo «La crepa e la luce. Sulla strada del
perdono». Una testimonianza tanto più attuale, dopo il no all’estradizione di Pietrostefani da parte della Giustizia francese. «Riprendiamo il percorso sulla giustizia riparativa già avviato l’anno scorso con Agnese Moro e Adriana Faranda», spiega Rocchetti. «Quello di Gemma è un libro molto bello, in cui l’autrice racconta, soprattutto, come ha rielaborato questa ferita».
Il coraggio
Suspense inevitabile per l’incontro del 30 settembre, ore 20.45: in presenza o on line? «Se il processo va secondo i desiderata suoi e nostri, Patrick Zaki sarà con noi in presenza. A metà luglio la corte dovrebbe decidere della sua sorte. L’edizione dello scorso anno è stata dedicata a lui. Per questo ha garantito, in ogni caso, la partecipazione». Se non dovesse poter uscire dall’Egitto, si collegherà comunque online, per parlare de «Il coraggio di essere liberi». Giovedì 13 ottobre, ore 20.45, Auditorium Seminario Vescovile, Alessandro Bergonzoni con «Facile come morire, difficile come vivere». Martedì 18, ore 20.45, ancora nell’Aula Magna dell’Unibg, verrà consegnato il Premio Costruttori di Ponti 2022, in memoria di Luca Attanasio, all’ong Mama Sofia, associazione di volontari italiani e internazionali che opera a Kinshasa e nella Repubblica Democratica del Congo a favore, in particolare, dei bambini di strada. Altro ritorno importante mercoledì 19, ore 20.45, alla chiesa dei Ss. Bartolomeo e Stefano: Massimo Recalcati su «La legge della parola. Bibbia e psicanalisi».
I fascismi
Venerdì 21, stessa ora, Aula Magna di Sant’Agostino, Antonio Scurati, che «a settembre pubblicherà il terzo libro del ciclo “M”», parlerà, con Ezio Mauro, di «Fascismo, fascismi». «Buon ritorno anche quello di Paolo Rumiz», che, sabato 22, ore 10, all’Auditorium di Piazza della Libertà, cercherà di capire «Cosa resta dell’Europa». Per il calendario completo: www.moltefedi.it. Sul sito, oltre che sui canali Fb e YouTube della manifestazione, saranno visibili gli eventi online. Gli incontri «saranno prenotabili, da tutti, a partire da 15 giorni prima. Solo due appuntamenti in presenza saranno trasmessi anche in streaming: la lectio magistralis di Baricco lunedì 19 settembre e il Premio costruttori di ponti
martedì 18 ottobre». Ultimo ma assolutamente non ultimo: l a manifestazione, ricorda Rocchetti, «è resa possibile soprattutto grazie al sostegno dei sottoscrittori della Card». Le sottoscrizioni saranno aperte da lunedì 11 luglio 2022. Si possono fare sul sito, presso la segreteria Acli di via san Bernardino 59, o agli Infopoint. Tra i vantaggi, la possibilità di prenotare in anticipo gli eventi in presenza, e un evento riservato: martedì 4 ottobre, ore 20:45, alla Basilica di Santa Maria Maggiore, Lella Costa con il suo spettacolo «Stanca di guerra».
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