Cristina d’Avena a Bergamo: «Sono un’amica del cuore. Il mio sogno? Un musical»

L’INTERVISTA. La regina delle sigle dei cartoni animati sabato 27 luglio sarà sul palco del NXT insieme ai Gem Boy.

La «regina dei cartoni» e il gruppo punk che graffia con ironia: Cristina D’Avena e i Gem Boy tornano al «NXT» di Piazzale Alpini, sabato (alle 21.30). Il concerto è irresistibile, a base di rock e sigle dei cartoni animati che riportano il pubblico nel mondo fatato della fantasia.

Quarantatré anni di carriera, 60 candeline spente il 6 luglio scorso, Cristina è sotto i riflettori da quando aveva tre anni, dai tempi del «Valzer del moscerino». Nel 1981 la prima sigla di un cartone animato, «Bambino Pinocchio», l’anno dopo «La canzone dei Puffi» supera il mezzo milione di copie vendute. È l’inizio di un successo che ancora oggi non conosce incertezze. La D’Avena vive da sempre nei cartoni. «È talmente bello che dal momento in cui ci entri, non vuoi più uscirne», spiega. «Ci sono tanti personaggi divertenti che ti aiutano a vivere la vita con più leggerezza. Quando sei in quella dimensione non vorresti mai tornare nella realtà. Lo so bene che la vita vera è un’altra cosa, ma grazie ai concerti riesco sempre a tornare in quel mondo insieme al mio pubblico».

Il rapporto con la gente è sempre stato privilegiato. Come si spiega tanta fedeltà?

«Ho fan che mi seguono da quando erano piccoli, ora sono genitori e portano i loro figli ai concerti. Pensi un po’ com’è la vita. Ho visto loro piccoli piccoli e li rivedo con dei bimbetti che stanno crescendo e cantano le mie sigle. È stato un po’ come mettersi davanti a uno specchio e vedersi crescere. Con la gente ho un rapporto bellissimo da sempre. Sono l’amica del cuore bambino. Prima per interagire si faceva più fatica, non c’erano i social, ora basta un attimo. È tutto più diretto. Cerco di coccolare il pubblico, di sorprenderlo anche».

Beh, l’idea di mettere in campo una «battle» con i Gem Boy ha funzionato a meraviglia: la gente si diverte un sacco.

«Ci divertiamo anche noi come matti e il pubblico impazzisce. La scaletta la cambiamo di continuo. Il materiale è tanto. Se la gente ha nostalgia di una canzone come «Vola mio mini pony» la riprendiamo».

Qualcuno ha provato a farle cantare dell’altro?

«Ma sì, ci hanno provato eccome. In realtà mi diverto anche a cantare altro sebbene resti legata al meraviglioso mondo dei cartoni. Non disdegno tutto quello che arriva, basta che abbia senso. Se mi proponessero un brano bello e armonioso lo canterei senza problemi. Certo dovrebbe piacermi. Del resto ho fatto davvero tante cose nell’arco della mia carriera».

Ha qualche sogno da realizzare?

«Il mio sogno nel cassetto è un musical. Mi piacerebbe tanto. Però non ho ancora trovato la strada giusta. Mi deve venire l’idea, per ora sono in alto mare. Vorrei che fosse qualcosa di bello, non necessariamente legato ai cartoni. Proverò a scrivere qualcosa».

C’è altro in prospettiva?

«Usciranno nuovi cartoni, uno tra pochissimo. Ho scritto la sigla, ma non ne posso ancora parlare. Credo che sarà una sorpresa per tutti. Ormai siamo agli sgoccioli. Poi c’è all’orizzonte un progettone che spero proprio vada in porto, ma purtroppo, anche in questo caso, mi hanno detto di tacere ancora per un po’. Ne parleremo un’altra volta».

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