Con Boni e Prayer risuona Alda Merini

SETTIMANA DELLA CULTURA. Sabato la serata inaugurale nella Cattedrale di Sant’Alessandro. I due attori portano in scena «Il Canto degli esclusi»: torna la voce della poetessa con tutta la sua potenza e fragilità. Evento sold out.

La serata inaugurale della Settimana della Cultura sul tema «Nella città di tutti», promossa dalla diocesi nell’ambito di Bergamo Brescia 2023 Capitale della cultura, «sarà come un grande abbraccio, una festa corale» spiega don Fabrizio Rigamonti, direttore dell’ufficio diocesano della Cultura .

In Cattedrale il 15 aprile alle 20,45 si potranno ascoltare i versi potenti e diretti della poetessa Alda Merini, nel «Canto degli esclusi» interpretato dall’attore bergamasco Alessio Boni con Marcello Prayer, e i posti sono già esauriti .

Questa occasione è stata concepita e immaginata come dono del vescovo, monsignor Francesco Beschi , e come segno di gratitudine per i volontari e i collaboratori pastorali che costituiscono l’anima di questa manifestazione, a cui partecipano oltre duecento realtà della diocesi: parrocchie, congregazioni religiose, associazioni, gruppi.

« L’idea di questo appuntamento speciale di apertura è nata cammin facendo - chiarisce don Fabrizio -. La nostra attenzione all’inizio si è concentrata soprattutto sulle proposte che arrivavano dal territorio. Vedendo poi il grande numero dei progetti, la loro qualità, l’entusiasmo di tutte le persone che si sono adoperate per realizzare un’idea , un’apertura straordinaria, un’iniziativa nelle loro comunità di appartenenza, è nato il desiderio di poterle abbracciare all’inizio della Settimana della Cultura».

Da qui è scaturito l’impegno di promuovere «un momento condiviso - continua don Fabrizio -, a cui partecipare tutti insieme, perché questo spirito corale potesse poi essere riportato nelle singole esperienze locali e territoriali. C i premeva quindi che ognuno potesse prendere parte a un momento di condivisione festosa, che mettesse in evidenza una volta di più il senso collettivo di questa manifestazione come gesto della nostra chiesa nel suo insieme, rivolto a tutti, e questo messaggio non poteva che esprimersi nel momento iniziale».

Non a caso è stata scelta come sede la Cattedrale, «la chiesa che è il simbolo dell’unità della diocesi, dove il vescovo attua il suo magistero. Quella sera tutti potranno convergere in questo luogo e ritrovare il senso autentico della propria azione come collaboratori pastorali, che unisce in modo armonioso cultura e carità, due dimensioni che si integrano. Promuovendo la cultura, infatti, si annuncia il Vangelo e con esso una parola di speranza. Il vescovo invita tutti in questa occasione per rimarcare il senso e la profondità di chi nella chiesa offre un servizio nell’ambito della cultura, dei beni culturali e delle comunicazioni sociali. Sostiene e incoraggia i collaboratori pastorali a portare avanti questo compito, spesso svolto in solitudine, e proprio con tale intento offre loro l’appuntamento che si avvale di Alessio Boni, un artista della nostra terra che ha creduto nella forza di questo progetto, con il collega Marcello Prayer».

I due attori interpreteranno una sorta di partitura ritmica a due voci, che si fondono in una sola, offrendo nuovo risalto a parole di grande intensità emotiva . Proporranno una serie di testi della poetessa dei Navigli, dallo stile limpido e allo stesso tempo incisivo. Una raccolta di poesie e aforismi che uniscono drammaticità e leggerezza, malinconie, ricordi, sogni e desideri, dolore e felicità con una vena d’ironia, alternando riflessioni alte e immagini concrete e quotidiane, capaci di arrivare a tutti, indipendentemente da età, formazione e appartenenza, « con un riferimento alla necessità di una Chiesa che cammini accanto agli ultimi ».

Subito dopo è previsto un momento conviviale sotto i portici del Palazzo della Ragione in Piazza Vecchia, e contestualmente il vescovo annuncerà l’apertura ufficiale della Settimana della Cultura. « Ci auguriamo - conclude don Fabrizio - che ognuno porti a casa una scintilla con cui accendere l’entusiasmo nella propria comunità di provenienza, per trasmetterlo poi anche alle persone che parteciperanno agli eventi ».

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