«Che spettacolo è la vita»: Roby Facchinetti ospite di Radio Alta

IN DIRETTA. Giovedì 20 giugno dalle 8 il cantante dei Pooh sarà in studio a Colazione con Radio Alta ospite di Teo Mangione. Chi volesse interagire può mandare un messaggio un vocale.

Roby Facchinetti sarà ospite in diretta negli studi di Radio Alta e di Bergamo Tv giovedì 20 giugno a partire dalle 8. Sarà l’occasione per presentare il suo nuovo libro autobiografico «Che spettacolo è la vita» edito da Sperling & Kupfer.

Il cantante dei Pooh sarà in diretta all’interno del programma Colazione con Radio Alta e sarà intervistato da T eo Mangione. Chiunque volesse intervenire con una domanda, un pensiero o una considerazione, lo potrà fare inviando un messaggio vocale oppure scrivendo un testo su Whatsapp al numero 3291184864.

«Che spettacolo è la vita», sottotitolo La mia storia, è il racconto dell’avventurosa vita di Facchinetti.

La descrizione di «Che spettacolo è la vita»

È notte e Roby Facchinetti è ancora nel suo studio, circondato da buio e silenzio. Improvvisamente, forse in sogno, appare un bambino con gli occhi azzurri e una bizzarra cartella di legno in spalla. Il piccolo Camillo vuole sentire da Roby quello che non ha mai raccontato: la sua vita, le sue passioni, gli amori.

Così inizia per l’artista un percorso fatto di sincerità ed emozioni dentro momenti privati e pubblici, affetti e carriera, che passa dall’infanzia nella valle di Astino alla famiglia costruita con l’adorata Giovanna, dai primi amori dell’adolescenza ai tour mondiali, dal rapporto con nonni e genitori all’affetto per papa Roncalli, dalla gavetta musicale negli anni Sessanta ai successi con gli amici per sempre Pooh. Ma non solo: Roby rivela anche rimpianti musicali e incontri decisivi, i segreti dell’arte del comporre, le collaborazioni artistiche e il senso dell’amicizia, il rapporto con il mentore Lucariello e quello con i cinque figli e i sei nipoti, l’amico-fratello Valerio Negrini e i giorni bui del Covid, le regole del fare musica e l’addio a Stefano D’Orazio... Sino a trovarsi a chiedere a Camillo: «Ma io e te, oggi, siamo ancora noi?»

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