«Caro figlio, bacio il vostro anello». I genitori scrivono al futuro Papa

La presentazione. Mercoledì alle 18 alla Sala Viterbi della Provincia in via Tasso 8 presentazione dell’epistolario.

Nel dicembre del 1931, nel periodo in cui era visitatore apostolico in Bulgaria, Angelo Giuseppe Roncalli aveva annotato: «L’educazione che lascia tracce più profonde è sempre quella della casa. Io ho dimenticato molto di ciò che ho letto sui libri, ma ricordo ancora benissimo tutto quello che ho appreso dai genitori e dai vecchi». Apre

una prospettiva inedita sull’itinerario umano e spirituale del futuro Papa il volume «Tutto il mondo è la mia famiglia. Lettere ai cari e risposte da cuore a cuore» (San Paolo, pp. 192 con un inserto fotografico, 18 euro). Questa edizione dell’epistolario familiare roncalliano comprende per la prima volta anche le missive inviate al figlio Angelo dai genitori Giovanni Battista e Marianna Giulia Mazzola: il curatore del libro Emanuele Roncalli - pronipote di Giovanni XXIII, giornalista dell’«Eco di Bergamo» e saggista - sottolinea come questi scritti mettano in luce «le vere radici spirituali di Papa Giovanni. La sua umanità e la sua pietà personale ricevettero un’impronta peculiare dalla realtà del suo paese d’origine, Sotto il Monte, ma soprattutto dall’ambiente familiare».

Mercoledì alle 18 «Tutto il mondo è la mia famiglia» verrà presentato al pubblico nello Spazio Viterbi del palazzo della Provincia, in via Tasso, 8

«Si è trattato di un lavoro assai complesso e impegnativo, durato alcuni anni - dice il curatore - : nelle lettere dei genitori, per la maggior parte redatte da papà Battista - a me donate da mons. Capovilla nel 1986 e dai miei familiari, fra i quali il nonno Giuseppe, fratello del papa, al quale ho dedicato il libro - ho dovuto interpretare le parole scritte con grafia incerta, rendere il senso di espressioni dialettali, stabilire a quali figure o situazioni rimandassero le allusioni presenti nei testi, identificare, dare un volto con precisione alle persone nominate nel carteggio».

Mercoledì alle 18 «Tutto il mondo è la mia famiglia» verrà presentato al pubblico nello Spazio Viterbi del palazzo della Provincia, in via Tasso, 8; all’incontro, a ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili, prenderanno parte – oltre allo stesso Emanuele Roncalli – il presidente della provincia Pasquale Gandolfi, il vescovo emerito di Fidenza monsignor Carlo Mazza e lo storico Giulio Orazio Bravi, già direttore della Biblioteca civica Angelo Mai; coordinerà gli interventi Andrea Valesini, caporedattore del nostro giornale. «Il carteggio raccolto nel volume – afferma ancora Emanuele Roncalli – copre il periodo 1901-1935, da quando Angelo studiava come seminarista alla sua nomina a delegato apostolico in Turchia e in Grecia.

Oltre che da un punto di vista biografico e religioso, la sua corrispondenza con i genitori è interessante anche come testimonianza dei cambiamenti allora in atto nella Bergamasca, in una situazione ancora caratterizzata da una diffusa povertà: per esempio le donne, che in precedenza erano preposte alla gestione della casa, incominciavano in quel periodo ad andare a lavorare nelle filande. Notiamo dunque come già durante la sua giovinezza Angelo Giuseppe Roncalli andasse maturando una spiccata sensibilità per le trasformazioni sociali in corso: per i “segni dei tempi” – potremmo dire -, secondo l’espressione che ricorrerà più volte nei documenti del magistero di Giovanni XXIII».

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