Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Venerdì 03 Luglio 2020
Capitale della Cultura, oggi la decisione
Bergamo e Brescia vicine al titolo
Approda nella giornata di venerdì 3 luglio in Commissione bilancio alla Camera l’emendamento per conferire il titolo per legge alle due città.
Si avvicina il traguardo di Capitale italiana della cultura 2023 per Bergamo e Brescia. Approda venerdì 3 luglio in Commissione Bilancio, alla Camera, l’emendamento del deputato bergamasco Devis Dori (M5S) al Decreto Rilancio che prevede che il titolo venga assegnato alle due città senza che debbano partecipare al bando del prossimo anno, come inizialmente previsto. Il passaggio successivo sarà in Senato, dopo il via libera al Decreto Rilancio, la prossima settimana.
«Sono estremamente orgoglioso di poter offrire alla mia città un’occasione di rinascita – afferma Dori, che si dice fiducioso nel successo dell’iniziativa –. Il nostro spirito bergamasco ci spinge a non piangerci mai addosso e a trovare, in qualsiasi condizione, i motivi per ripartire più forti di prima. Da mesi tutti parlano di Bergamo, anche a livello mediatico, ma volevo che dalle parole di vicinanza e di solidarietà conseguisse un atto concreto. Il titolo di “Capitale italiana della cultura” sarà lo stimolo per una riprogrammazione socio-economica dei nostri territori, duramente colpiti dal Covid-19. Ci vorrà del tempo per curare le ferite, ma sono convinto che questo intervento normativo darà un impulso non solo culturale, ma anche economico alla nostra provincia, con incentivi per il settore turistico, ricettivo ed enogastronomico».
L’idea di correre insieme per il titolo di Capitale italiana delle cultura 2023 era venuta ai sindaci di Brescia e Bergamo, Del Bono e Gori, che avevano annunciato l’intenzione di partecipare al bando indetto dal Mibact. «Abbiamo accolto la proposta di Brescia in mezzo secondo – aveva spiegato Giorgio Gori – e condividiamo l’idea che la cultura possa diventare la leva della rinascita delle nostre città con una forte valenza simbolica per il Paese».
L’assegnazione del titolo per legge facilita, e di molto, le cose. Le due città, così duramente colpite dall’epidemia, non avrebbero rivali e sarebbero già nelle condizioni di lavorare al programma di eventi e iniziative con due anni di anticipo.
Pronto a festeggiare il traguardo anche Claudio Cominardi, del Movimento 5 Stelle, che parla di «un titolo meritato, che potrà essere motore di grandi cambiamenti» e plaude a «un’alleanza dal grande valore simbolico». A favore della doppia candidatura si era espresso anche l’Anci (l’Associazione nazionale dei comuni italiani), con un consenso che andava dal Nord al Sud del Paese.
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