Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Martedì 10 Gennaio 2023
Capitale della cultura: concerti e galà, spazio alle bande
Musica. Le compagini musicali di Bergamo e Brescia in campo unite: tanti gli eventi in programma lungo tutto il 2023.
Anche le Bande bergamasche scenderanno in campo per la duplice Capitale della cultura 2023. Stefano Morlotti, della commissione tecnico artistica della Abbm spiega che, grazie all’adesione condivisa con l’associazione «cugina» bresciana Abmb a un bando Cariplo, verranno realizzati due grandi eventi musicali, tuttora in cantiere.
Ci sarà poi una rassegna vera, per ora con una ventina di concerti, caratterizzata da un vero scambio culturale tra le realtà bandistiche delle due città e dei due territori. «Abbiamo posto delle condizioni per cui considereremo prioritarie le proposte artistiche pensate per il tema della capitale della cultura Bergamo Brescia: nei programmi da selezionare consideriamo che ci siano elementi dedicati alla cultura delle tradizioni, del territorio, o racconti con la musica. Non semplicemente l’esecuzione di un compositore bergamasco o bresciano. Cerchiamo di sollecitare a guardare che cosa hanno in comune i due territori… ad esempio la dominazione Veneta, i castelli, le Alpi e le Prealpi».
Alcuni punti fermi per altro sono già definiti. Al compositore bresciano Claudio Mandonico, di suo attento alla cultura popolare, è stato commissionato un brano che verrà eseguito da tutte le compagini coinvolte: «Diventerà la sigla, il brano d’obbligo: è una composizione che resterà, caratterizzata da motivi popolari bergamaschi e bresciani e sarà eseguito in tutti i concerti della rassegna». Mandonico lo donerà alle bande e resterà in repertorio a disposizione di tutti. I concerti saranno una decina a Bergamo e una decina a Brescia. «Le bande coinvolte saranno di più, non sarà difficile che siano protagoniste anche due, tre bande per ogni evento, con scambi tra bande dei due territori» prosegue Morlotti.
Altro dato in programma, due galà, tenuti da un’ampia orchestra di fiati - almeno una settantina - composta dai migliori strumentisti tra Bergamo e Brescia, e si esibiranno dei Teatri Sociali delle due città. «Sarà un concerto sinfonico, con un repertorio per grande orchestra di fiati, per la quale è stato commissionato un brano a Luciano Feliciani, altro compositore specialista del repertorio».
Ci sarà poi un melologo per iniziativa particolare delle bande bresciane in cui, oltre alla musica, interverrà in dialogo il comico Vincenzo Regis, volto Zelig. A Bergamo il melologo verrà presentato in Piazzale degli Alpini in città.
Il dato nuovo, a partire dallo scorso autunno, è che Abbm, a presidenza Laura Baroni, quest’anno per la prima volta si è data una struttura interna, il Comitato tecnico artistico (Cta) che è stato scelto direttamente della stesse centoventi circa bande che compongono Abbm. Ne fanno parte, oltre a Morlotti, Oscar Locatelli, Erina Ferrarini, Giuseppe Martinelli, Anna Lisa Ziliani, Andrea Carrara e Fabio Beretta. «La commissione artistica è una novità - spiega ancora Morlotti - perché, in quanto frutto dell’elezione diretta delle bande, cerca di rappresentare tutta la platea delle formazioni iscritte, dalle bande più piccole alle più navigate».
Morlotti ha anche le idee chiare sugli obiettivi della stessa commissione artistica: «Cerchiamo di fare in modo che ogni banda realizzi la sua proposta didattica il più possibile e legata alla realtà esistente. Per noi è di grande importanza la collaborazione con la scuola, sia primaria sia media: ad esempio, con insegnanti specialisti retribuiti dalle stesse bande per portare il messaggio musicale ai ragazzi, suscitare curiosità attiva verso la musica».
La Cta si propone inoltre di mettere in campo proficui confronti e percorsi con direttori e con gli esecutori. Il collegamento tra bande e realtà scolastiche va potenziato e coltivato: «Vorremmo legarci al percorso istituzionale, se è attivo, con contatti con i docenti: addirittura nel saggio finale il docente può chiedere collaborazione con la banda esistente del territorio. E di conseguenza la scuola stessa facilmente può partecipare alla junior band, le formazioni per i più giovani. Proposte che fino a ieri erano assai rare».
Le bande non nascondono la loro intenzione di avvicinarsi al Provveditorato, al Liceo musicale, all’istituto musicale Donizetti «anche per vedere riconosciuti i nostri percorsi didattici. Il fatto che il provveditorato ci dia una sorta di patrocinio ci rende ancor più accreditati nel nostro ruolo. La banda non è solo istituzione culturale operosa sul territorio, è una realtà fondamentale del territorio. Concilia la presenza nel suonare assieme bambini e anziani, coinvolgendo trasversalmente tutte le generazioni».
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