Cultura e Spettacoli / Isola e Valle San Martino
Lunedì 18 Novembre 2024
Bunker 44, storie di guerra raccontate dai rifugi antiaerei
PER NON DIMENTICARE. Dal 30 novembre una serie di visite guidate darà la possibilità di conoscere i ripari utilizzati durante gli attacchi aerei della Seconda Guerra Mondiale a Dalmine, Ponte San Pietro, Brescia e Sesto San Giovanni.
Dal 30 novembre al 14 dicembre aprono eccezionalmente al pubblico con visite guidate i bunker antiaerei della Seconda guerra mondiale di Ponte San Pietro e di Dalmine; di Sesto San Giovanni (Milano) e quello di Brescia. In un periodo di conflitti, neanche troppo lontani dal nostro Paese, il progetto «Bunker 1944» vuole far conoscere da vicino l’esperienza di chi durante la Seconda guerra mondiale, e purtroppo ancora oggi, è costretto a ripararsi nei rifugi antiaerei per difendersi dalle atrocità della guerra. «Bunker 1944» si propone di recuperare, valorizzare, mettere in rete e rendere fruibili, grazie a visite guidate, alcuni rifugi antiaerei della Lombardia per farli conoscere attraverso un percorso tra storia, memoria e forti emozioni. Durante i tour guidati si vive un’esperienza sicuramente non convenzionale, intensa e dal sicuro coinvolgimento emotivo che vuole rendere le persone più consapevoli del significato della guerra e della privazione della libertà. Visitare questi luoghi è un invito a farci costruttori di pace.
Nei rifugi è possibile vedere fotografie e oggetti d’epoca per rivivere, anche tramite suggestioni visive e sonore, la tragica esperienza della guerra e dei bombardamenti
Foto e oggetti d’epoca
Con «Bunker 1944» si ricostruisce, inoltre, un pezzo di storia importante e significativa del territorio e delle sue comunità. Nei rifugi è possibile vedere fotografie e oggetti d’epoca per rivivere, anche tramite suggestioni visive e sonore, la tragica esperienza della guerra e dei bombardamenti. «Riapriamo i bunker – spiega Giorgio Ravasio, ideatore del progetto e presidente dell’Associazione Crespi d’Adda che con l’associazione T-essere si propone di far conoscere e valorizzare luoghi, anche minori, di interesse storico per renderli fruibili evitandone lo stato di degrado e abbandono – perché la cultura è, oggi più che mai, sotto attacco ed è simbolico per noi ridare voce a chi ha vissuto la paura, l’ansia, lo sgomento in luoghi come questi, perché esistono luoghi bombardati e persone che soffrono e che si rifugiano sottoterra per sopravvivere. A volte, però, come da noi il bunker è soltanto psicologico ed è necessario uscire dalle tenebre per riportare alla luce l’importanza della conoscenza e della cultura che sono una delle cure più potenti contro l’odio, la malignità e l’ignoranza».
I bunker da visitare e riaperti al pubblico sono stati per lo più costruiti presso importanti fabbriche all’inizio degli anni ‘40 del secolo scorso per proteggere lavoratori e la popolazione civile dai bombardamenti degli Alleati
I siti degli anni ’40
I bunker da visitare e riaperti al pubblico sono stati per lo più costruiti presso importanti fabbriche all’inizio degli anni ‘40 del secolo scorso per proteggere lavoratori e la popolazione civile dai bombardamenti degli Alleati: l’industria Breda di Milano, la Breda Meccanica Bresciana (oggi Leonardo), le acciaierie Dalmine. I rifugi antiaerei di Ponte San Pietro sono stati realizzati, invece, a causa della presenza di un ponte ferroviario della linea Bergamo – Milano. Tutti obiettivi militari sensibili e presi di mira dai bombardamenti alleati del 1944. A Sesto San Giovanni si trovano i bunker Breda, oggi nel Parco Nord Milano. Costruiti in cemento armato nel 1942, i bunker Breda o, più precisamente, i rifugi antiaerei della V Sezione Aeronautica della Breda, si trovano al Parco Nord Milano. Il visitatore attraverso un percorso simbolico ed evocativo si immerge in un’esperienza emotiva molto forte, fatta di memorie di guerra, di bombardamenti, di immagini di distruzione. Nel primo corridoio è installata l’opera di arte collettiva della serie «Bombe a uncinetto», curata da Laura Morelli e ispirata ai bombardamenti alleati. Il bunker si potrà visitare sabato 30 novembre alle 14,30 e domenica 1 dicembre, alle 15. Durata visita: 1 ora e 30 minuti circa. Costo: euro 10 a persona, 5 euro fino ai 18 anni. Prenotazione obbligatoria sul sito www.bunker1944.it.
Durante i tour guidati si vive un’esperienza sicuramente non convenzionale, intensa e dal sicuro coinvolgimento emotivo che vuole rendere le persone più consapevoli del significato della guerra e della privazione della libertà. Visitare questi luoghi è un invito a farci costruttori di pace
Nel quartiere operaio
A Dalmine porte aperte al bunker del quartiere Garbagni. Nel luglio del 1939 la commissione per la difesa antiaerea progettò opere di protezione per la popolazione. Il territorio di Dalmine venne suddiviso in «settori di esodo», in cui furono costruite trincee e ricoveri. Nel 1943 si realizzò il rifugio antiaerei nel quartiere operaio «Garbagni», in prossimità della grande acciaieria, con una capienza di circa 500 persone, oltre a quello nel villaggio impiegati Leonardo Da Vinci. Al rifugio si accede attraverso una doppia entrata/uscita costituita da pozzi con scale a chiocciola. Le gallerie destinate alla protezione delle persone sono collocate ad una profondità di circa 20 metri. Le pareti, spesse 50 centimetri, sono in calcestruzzo non armato, rivestite internamente con mattoni forati e intonacati con malta di cemento per creare un’intercapedine isolante contro l’umidità e le infiltrazioni d’acqua. Il bunker si potrà visitare sabato 7 dicembre, alle 10, 11, 14, 15 e 16. Durata visita: 60 minuti. Il costo è di 8 euro a persona. Ingresso omaggio fino ai 14 anni. Prenotazione obbligatoria su www.bunker1944.it.
Il rifugio era dotato di servizi igienici. Alla fine della guerra, secondo testimonianze, il ricovero è stato utilizzato per circa due anni come magazzino della Cooperativa Legler, in attesa della ricostruzione della sede danneggiata dai bombardamenti
Obiettivi di bombardamenti
A Ponte San Pietro si trova il bunker di piazza Libertà. La presenza di un ponte ferroviario della linea Bergamo - Milano ha reso tale cittadina obiettivo di bombardamenti da parte delle truppe alleate fra il 1944 ed il 1945, nel tentativo di bloccare le comunicazioni su questa tratta. A partire dal 1942 il Comune ha costruito alcune strutture per la protezione della popolazione. Gli ingressi al rifugio sono situati tra piazza della Libertà e via Moioli. La struttura è stata costruita dall’impresa Sarmas di Ponte San Pietro. Le due gallerie, lunghe 60 metri, presentano all’imbocco robusti muri antisoffio. Il rifugio era dotato di servizi igienici. Alla fine della guerra, secondo testimonianze, il ricovero è stato utilizzato per circa due anni come magazzino della Cooperativa Legler, in attesa della ricostruzione della sede danneggiata dai bombardamenti. Oltre ai rifugi casalinghi privati, infatti, sono stati realizzati ricoveri pubblici. I principali erano quattro: quello di Casa Avogadro (uno scantinato attrezzato in via Garibaldi 9), quello delle scuole elementari di via Piave con struttura tubolare, il ricovero del Parco delle Rimembranze o del Famedio ed infine il ricovero del torrente Quisa. Esistevano inoltre alcune trincee paraschegge in vari punti della città. Il bunker di piazza della Libertà sarà visitabile domenica 8 dicembre, alle 14, 15 e 16. Durata visita: 60 minuti. Il costo è di 8 euro a persona. Ingresso omaggio fino ai 6 anni. Prenotazione obbligatoria su www.bunker1944.it.
Restauro conservativo
A Brescia si trova il bunker ricovero rifugio antiaereo della Breda Meccanica Bresciana. Durante gli anni ’40 del ‘900, nell’ottica del piano di protezione antiaerea nazionale, la Breda Meccanica Bresciana (oggi Leonardo) ha fatto costruire una serie di bunker rifugi di superficie lungo tutto il muro di cinta dello stabilimento, dove ricoverare le maestranze in caso di bombardamenti. Una porzione di essi, lunga 70 metri, nel 2015 è stata restaurata, messa in sicurezza e resa visitabile. Il restauro è avvenuto in maniera conservativa e, anche grazie al raffronto con le immagini presenti nell’Archivio Storico Breda, si è ripristinato un ambiente molto simile a quello iniziale. Il tutto è arricchito da fotografie e oggetti d’epoca, comprese le biciclette utilizzate per la ventilazione. Il bunker si potrà visitare sabato 14 dicembre con ingressi alle 10, 11 e 12. Durata della visita: 1 ora circa. Ingresso omaggio. La visita comprende anche l’ingresso al Museo Breda. Prenotazione online obbligatoria su www.bunker1944.it. Il progetto «Bunker 1944» è realizzato da T-essere con la collaborazione dell’associazione Museo della Melara, Bunker Dalmine, Eumm-Ecomuseo Urbano Metropolitano Milano Nord, Parco Nord Milano, Città di Dalmine, Comune di Ponte san Pietro. Info e prenotazioni: www.bunker1944.it, telefono 02.90939988; e-mail: [email protected].
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