
(Foto di Luciano Rossetti)
LA PRIMA NAZIONALE . Lo spettacolo, che ha aperto la stagione di Prosa della Fondazione Donizetti, ha ottenuto una media altissima di oltre mille spettatori ogni replica.
8.333 spettatori, con una media di 1.042 a replica, hanno assistito nell’insieme alle otto rappresentazioni in prima nazionale di «Iliade. Il gioco degli dèi», lo spettacolo con Alessio Boni e Iaia Forte che dal 12 al 18 dicembre ha inaugurato la stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti.
«È stato bellissimo iniziare con un’opera corale che rappresenta fortemente quello che è lo spirito della Fondazione Teatro Donizetti e della stessa stagione di Prosa». Ha detto Maria Grazia Panigada, direttrice artistica della stagione. Uno degli scopi della Fondazione è il coinvolgimento delle nuove generazioni che sono il futuro del nostro teatro: il lavoro di preparazione a Iliade, così come per molti altri spettacoli che vedremo nei prossimi mesi, credo sia un valore aggiunto. E vedere il teatro così pieno di persone di tutte le età che insieme partecipano a uno spettacolo, dà il senso di un luogo di incontro della comunità. Con Alessio Boni c’è un legame consolidato, ma questa volta è venuto al Donizetti con un significato diverso: abbiamo davvero condiviso per diversi mesi un progetto e penso che questo teatro sia diventato per lui e per tutta la compagnia una “casa”».
«Il pubblico ci ha dato tantissimo in questi giorni- ha affermato Alessio Boni-, perché replica dopo replica ci ha fatto capire dove cambiare delle cose, dove aggiungere o togliere qualcosa. In teatro si assiste a un processo che è una sorta di terapia di gruppo. Il teatro colpisce, non è mai distante o asettico, in qualche modo si insinua nei meandri del pensiero, del quotidiano. Il teatro fa riflettere, soprattutto quando si ha a che fare con un grande poeta come Omero». «Di queste repliche al Donizetti mi porto dietro la densità del silenzio del pubblico. Questo, per quanto mi riguarda, è un segnale fortissimo. Poi ci stanno anche le risate, perché lo spettacolo è anche ironico. Ma questa profonda attenzione mi ha davvero colpito».
«É stato bellissimo stare in questo teatro, - spiega Iaia Forte-, in questa casa regale, per l’accoglienza ricevuta sia da parte del pubblico che delle persone che lavorano all’interno della Fondazione Donizetti. Ed è rincuorante constatare quanto un classico come l’Iliade parli eternamente a tutti. Mi ha piacevolmente sorpreso vedere tra gli spettatori anche tanti giovani».
Ora Iliade. Il gioco degli dèi parte per una lunga tournée che sino a fine marzo lo porterà in molte città italiane: Savona, Bologna, Arezzo, Rovereto, Foggia, La Spezia, Firenze, Trieste e infine Roma, tra le tante in cui farà tappa.
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