Bergamo Jazz, il nuovo viaggio targato Lovano si annuncia con «Suoni di gioia»

FESTIVAL . «Sounds of Joy» è il titolo dell’edizione 2025 dal carattere multigenerazionale e multiculturale.Tra gli ospiti Holland e Loueke, il figlio di John Coltrane, i Coockers, Dianne Reevs e gli sperimentali Stick Men.

I veri big non si danno arie da star. Così non sorprende che alla conferenza stampa di presentazione del 46° Bergamo Jazz Festival il direttore artistico Joe Lovano imbracci il suo sassofono per regalare ai presenti un inaspettato duetto con Antonio Faraò al pianoforte, un omaggio a Ben Webster sulla scia dei «Tributes» pubblicati a giugno dal musicista romano per l’etichetta olandese Criss Cross. «Sounds of Joy» è il titolo dell’edizione 2025 del Festival, la seconda firmata da Lovano, in programma dal 20 al 23 marzo con concerti al Teatro Donizetti e Teatro Sociale e altri appuntamenti in giro per la città, compresi quelli dedicati alle «Scintille di jazz» curate da Tino Tracanna e agli incontri con le scuole organizzati dal Cdpm di Claudio Angeleri.

Bergamo Jazz: un festival di passione e creatività

«Sounds of Joy» è anche il titolo di un disco inciso nel 1991 da Lovano in trio con Anthony Cocks al basso ed Ed Blackwell alla batteria. «La musica è gioia - racconta il sassofonista di Cleveland, occhiali da sole e inseparabile panama calato sulla fronte - e l’improvvisazione jazzistica è un viaggio multigenerazionale e multiculturale che ho cercato di proporre attraverso la passione e la creatività di tutti gli artisti invitati alla 46ª edizione di Bergamo Jazz».

Un cartellone di calibro internazionale

Una manifestazione che «è un orgoglio della città, con una risonanza internazionale consolidata e una partecipazione di pubblico in costante crescita», evidenzia l’assessore alla Cultura, Sergio Gandi, mentre il presidente della Fondazione Teatro Donizetti, Giorgio Berta, fa presente che «la stessa direzione artistica di una leggenda assoluta come Joe Lovano non solo è un sogno per gli appassionati, ma anche un segnale del livello raggiunto da Bergamo Jazz».

I numeri di Bergamo Jazz

A snocciolare le cifre è il direttore generale della Fondazione, Massimo Boffelli: «La scorsa edizione ha registrato 6.669 presenze e 768 abbonamenti, con il pubblico arrivato da 13 Paesi diversi».

I concerti al Teatro Donizetti

Tre le serate al Teatro Donizetti: si apre il 21 marzo (alle 20.30) con il duo formato dal grande Dave Holland al contrabbasso con il chitarrista del Benin Lionel Loueke, entrambi già saliti sul palco del Festival in passate edizioni, «due tra i musicisti più espressivi che conosca - evidenzia Lovano -, personalità con background differenti, ma capaci di fondere le rispettive voci in qualcosa di unico».

Nella stessa serata arriva il superquartetto formato da Danilo Pérez al pianoforte, John Patitucci al contrabbasso, Brian Blade alla batteria e Ravi Coltrane al sax tenore renderà omaggio a Wayne Shorter, tra i massimi sassofonisti e compositori della storia del jazz, nonché membro dei Weather Report. «Ravi, secondogenito di John ed Alice Coltrane, non aveva neppure due anni quando suo padre è morto - ricorda Lovano - ed è cresciuto nutrendosi della passione e della lezione di vita dei genitori, ma guardando sempre verso il futuro».

Sabato 22 marzo alle 20.30 sale sul palco del Donizetti il trombettista Enrico Rava, direttore artistico di Bergamo Jazz dal 2012 al 2015, che Lovano ha conosciuto nel 1983 a Reggio Emilia e con il quale ha inciso un album, «Roma», uscito nel 2019 per la Ecm. Poi sarà la volta dei Coockers, «un gruppo all stars che sono orgoglioso di essere riuscito a portare a Bergamo», sottolinea Lovano: i trombettisti Eddie Henderson e David Weiss, i sassofonisti Azar Lawrence e Donald Harrison, il pianista George Cables, il contrabbassista Cecil McBee e il batterista Billy Hart.

Il 23 marzo alle 20.30 sarà, invece, «una serata di contrasti»: prima il chitarrista Marc Ribot con il suo nuovissimo quartetto «Hurry Red Telephone», con Ava Mendoza alla chitarra, Sebastian Steinberg al contrabbasso e Chad Taylor alla batteria, poi la grande voce di Dianne Reeves, di ritorno a Bergamo Jazz dopo 10 anni, vincitrice di cinque Grammy Awards, uno dei quali per la colonna sonora del film di George Clooney «Good Night and Good Luck».

I concerti al Teatro Sociale

Il 20 marzo il pianista Antonio Faraò proporrà i suoi «Tributes» in trio con il contrabbassista Ameen Saleem e il batterista Jeff Ballard. Per lui «è un grande onore non solo tornare a Bergamo Jazz, ma anche essere stato scelto dal grande maestro Joe Lovano», ammette. Nella stessa serata ci sarà Lizz Wright, tra le voci nere più interessanti degli ultimi decenni, e il 23 marzo spazio all’experimental rock degli Stick Men (Tony Levin, Markus Reuter e Pat Mastelotto).

Bergamo jazz: abbonamenti e biglietti

I biglietti per le serate al Donizetti saranno in vendita dal 28 gennaio, il rinnovo abbonamenti dal 3 al 21 dicembre. I nuovi abbonamenti, invece, dal 14 gennaio con i biglietti per il Sociale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA