Bbiblioteca Angelo Mai, torna a casa la tela di Francesco Bassano

LA NOVITA’. Il dipinto torna nella sua collocazione originaria grazie a un progetto realizzato in collaborazione con l’Accademia Carrara.

L’iniziativa, fortemente voluta da Associazione Amici della Biblioteca Angelo Mai in accordo con la Carrara, è anche l’occasione per approfondire l’eredità bergamasche del pittore cinquecentesco, Francesco Bassano, attivo prevalentemente a Venezia con importanti commissioni e stimato dai contemporanei.

Un ovale racchiude una scena piuttosto affollata: Mercurio, Cerere, Vulcano e Bacco, in un di sotto in su che deve molto alla pittura del Veronese, si allungano a porgere i doni a una donna. È la Repubblica di Venezia che viene omaggiata da Bergamo, in un’ambientazione di “vibrazioni e riflessi in una luce argentea”, nelle parole della storica dell’arte Luisa Attardi.

La tela, di Francesco Bassano il Giovane (Bassano del Grappa, 1549 – Venezia, 1592), è La Repubblica di Venezia riceve doni dalla provincia di Bergamo (1585 circa), parte di un ciclo di tre dipinti commissionati originariamente intorno al 1585 per la sala del Consiglio del Palazzo del Podestà di Bergamo. Nel 1873, con il trasferimento della sede municipale, la tela entrò a far parte della collezione di Accademia Carrara, dove è stata custodita fino a oggi. Il 19 aprile torna in Biblioteca Civica, nella cornice in stucco della Sala Tassiana, già Sala del Minor Consiglio ai tempi in cui Palazzo Nuovo era sede della municipalità bergamasca (dal 1648 al 1873).

Francesco Bassano è considerato uno dei pittori più rappresentativi della Serenissima della seconda metà del Cinquecento, motivo per cui venne chiamato a decorare la sede del governo di Bergamo, all’epoca importante dominio di terraferma della Repubblica di Venezia. Fortemente influenzato dalla luce e dai colori di Tiziano, Bassano apprese la lezione dei corpi, delle loro tensioni e movimenti da Tintoretto, traducendola in modo personale nelle sue opere.

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