«Baghèt» in digitale, rimasterizzato il primo album di Trovesi del 1978

L’ESORDIO DISCOGRAFICO. Lo realizzò a 34 anni sul tema di un antico saltarello. Il musicista a due concerti ad Alzano e Nembro.

«Gianluigi Trovesi ha sempre avuto lo sguardo rivolto alle più primitive forme di espressione musicale e ai tratti sociali delle forme d’arte. La particolare genialità delle magnifiche variazioni di Trovesi su un antico saltarello, una danza con lunghe radici nella cultura italiana, è allo stesso tempo un’espressione altamente individuale e un invito a condividere ritmi e movimenti». Così Brian Morton, scrittore e critico scozzese nel presentare la rimasterizzazione digitale di «Baghèt», album del 1978 dall’allora trentaquattrenne Trovesi, al suo esordio discografico da leader. L’edizione digitale, finalmente riorganizzata nelle sue autentiche otto tracce, sarà varata il 12 gennaio, il giorno dopo l’ottantesimo compleanno del polistrumentista di Nembro, uomo di punta del jazz italiano ed europeo, figura di riferimento di quel movimento che ha portato la musica d’improvvisazione del vecchio continente ad emanciparsi dal modello soverchiante del jazz a stelle e strisce.

Tracce aperte appunto dal tema di un antico «Saltarello», un motivo che non ha più abbandonato Trovesi, musicista che ha fatto tesoro di tutti gli oggetti sonori che ha incrociato nella sua vita, costruendo un singolarissimo «lessico familiare», manipolando e rielaborando melodie e strutture armoniche che, prima che materiali musicali, hanno rappresentato per lui memorie, piccole storie, pretesti per raccontare la vita con i suoni. Al passo di danza del Saltarello in quel disco faceva da contraltare, ultima traccia dell’Lp, una fuga. All’epoca un vero e proprio manifesto, tutt’altro che scontato, che ergeva a modello la libera scorribanda tra generi e linguaggi musicali, lo scippo corsaro tra epoche storiche distantissime, la promiscua convivenza tra alta e bassa cultura. Morton fa bene a ricordare il ruolo della musica da ballo nella vicenda artistica di Trovesi. La pratica della balera deve aver insegnato al musicista bergamasco quell’attitudine a guardare di sottecchi, da dietro le spesse lenti degli occhiali, la platea sotto di lui. Preziosa attenzione rivolta alle reazioni del pubblico che forse ha radici nei comportamenti degli strumentisti quando ancora misuravano l’efficacia delle loro «svisate» con il metro del gradimento delle coppie sulla pista.

Trovesi non ha mai rinnegato le proprie origini saldamente popolari, anzi! Cercando così il bandolo della matassa tra balera e jazz club, tra banda musicale e ritmi metropolitani, tra Donizetti e free music, tra emozione melodica e avventura sperimentale. Il tutto senza quella spocchia snob che, dalle parti del jazz, spesso fraintende il «popolare» in musica.

Concerti ad Alzano e Nembro

Ecco così che a festeggiare l’importante anniversario scendono in campo proprio le amate bande con due concerti in programma tra sabato 6 gennaio e domenica 7 ad Alzano Lombardo e Nembro. Sabato al Teatro degli Storti, in piazza caduti di Nassiriya, alle 16.30 il Corpo musicale municipale di Alzano Lombardo mette in scena il concerto d’Epifania con la partecipazione di Gianluigi Trovesi sotto la direzione del maestro Luigi Moriggi e con la voce recitante di Ernani Mazzucchetti. Domenica sarà la Banda musicale di Nembro (auditorium Modernissimo, ore 16) a presentare il proprio concerto d’inverno con i medesimi protagonisti. Non è certo casuale poi la scelta della data che proprio giovedì 11 gennaio, alle ore 20.30, farà presentare allo stesso Trovesi, nella Biblioteca di Nembro, un nuovo corso: «Comporre giocando». Un approccio ad alcune tecniche compositive che fanno perno proprio su quella vocazione che nel corso degli anni questo musicista ha via via approfondito. Confezionare con colori, timbri, melodie, ostinati, riff, armonie degli autentici percorsi narrativi, delle vere e proprie «piccole storie», che ispirino e conducano la danza della musica.

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