Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Domenica 15 Dicembre 2024
Armonia e bellezza, applausi per il Gran Galà dei bambini
L’EVENTO. In un gremito auditorium del Seminario, successo della prima edizione della manifestazione organizzata da Proloco Bergamo. Un messaggio fresco con giovani talenti di canto, danza e musica.
Nel nome un programma. Sabato 14 dicembre, nell’auditorium del Seminario di Bergamo si è svolto il primo «Gran Galà dei bambini». Un’idea di Roberto Gualdi direttore artistico, organizzazione di Proloco Bergamo, col contributo della Fondazione Polli e Stoppani. Ovviamente un successo - che il pubblico fosse anche «tifoso» era nelle cose ed era l’ingrediente indispensabile - ma anche con altri significati. Perché i protagonisti, acclamati tra l’entusiasmo della folta platea in una performance collettiva di «Jingle Bell Rock», hanno offerto spunti di vario e variegato interesse, spesso dal profilo qualitativo di rilievo evidente.
I protagonisti
Giovani e giovanissimi artisti dell’Accademia Centro Studi Musicali di Bergamo guidati da Pietro Vigani, il Coro voci bianche Gli Harmonici diretto da Fabio Alberti e le ballerine dell’Accademia Arte Bergamo, preparate da Maria Pina Sardo, Denise Valentini, Aurora Rota e Nicola Forlani hanno confezionato un puzzle, un polittico ampio e articolato con schegge musicali e coreografiche delle più diverse provenienze, con un denominatore comune. Introdotti dalla misurata Eleonora Bresciani, presentatrice, è apparso bene che l’arte comunica, dà modo di esprimere e comunicare se stessi. E’ una disciplina dal profondo significato sociale, relazionale - e dunque “politico” in senso pieno - per la comunità ma anche per gli interpreti singolarmente coinvolti, e pure per gli spettatori.
La messa in scena
L’idea di Gualdi, organizzatore di lungo corso, ha funzionato: ha messo al centro del palcoscenico giovani, giovanissimi caratterizzati da un rigore tecnico accurato e sorvegliato - con alcune eccellenze solistiche ben inserite nel contesto - con un messaggio fresco e chiaro. Musica, danza sono discipline del fare, sono azioni che aiutano a formare i giovani e giovanissimi, cittadini delle prossime generazioni, avviati e inseriti in un contesto dove la bellezza e la dimensione estetica (per eccellenza «non utile», gratuita) è il motore primo per realizzare persone e personalità in armonia con la bellezza e col prossimo. Questo lo si è ascoltato e visto, tra una ridda di stili, generati e colori, tanto all’esterno, negli equilibri e nelle relazioni con gli altri protagonisti (nella musica, nei gruppi, nel coro a più voci e a voci unisone) e nell’articolazione all’interno dello spazio, tra ballerini e danzatori. Nell’uno e nell’altro caso a farla la da padrone la fantasia di soluzioni, dal rock al mondo delle fiabe, dalle esperienze di preghiera a quelle del piacere del movimento di semplici linee, tracciato dalla gestualità dei bambini, tanto semplice, ingenua, quanto commovente. Una lezione che ha trasversalmente colpito la platea, dai più piccoli ai più grandi.
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