Antonio e Alessandro, due generazioni e la passione per il canto

LA STORIA. Nonno e nipote sono in gara al talent show «Io Canto Family» condotto da Michelle Hunziker. Il giovane cantante ha 10 anni e abita in Borgo Palazzo con la famiglia. Il papà Marco: ha sempre avuto il ritmo nel sangue.

È in onda su Canale 5 «Io Canto Family», la versione del talent show dedicata alle famiglie, con la conduzione di Michelle Hunziker e la direzione artistica di Roberto Cenci. Questa appassionante competizione musicale vede protagonisti ragazzi dai dieci ai quindici anni insieme a un parente stretto che si esibisce con loro, con accompagnamento della band diretta dal Maestro Valeriano Chiaravalle.

La gara canora

Sei le squadre che si sfidano, capitanate da Iva Zanicchi, Fausto Leali, Anna Tatangelo, Mietta, Cristina Scuccia e Benedetta Caretta. In giuria, Al Bano, Orietta Berti, Claudio Amendola e Fabio Rovazzi; in sala, un centinaio di ascoltatori. Tra le dodici coppie iniziali, anche una ragazzina di Caravaggio.

Ma la coppia che punta al primo posto in classifica è formata da Alessandro e Antonio Bruco, nipote e nonno che sin dalla prima puntata si sono contraddistinti per la loro vitalità, portando sul palco «Un ragazzo, una ragazza» dei The Kolors.

«L’ho scelto perché ha sempre dimostrato grande concentrazione e grande divertimento» ha detto il nipote al nonno

Alessandro, 10 anni, figlio di una coppia pugliese e residente in Borgo Palazzo, è riuscito a convincere il nonno, 79 anni, a mettersi in gioco e ora si divertono sul palco. «L’ho scelto perché ha sempre dimostrato grande concentrazione e grande divertimento», queste le parole del giovane poco prima di salire sul palcoscenico. Invito che Antonio Bruco ha accettato con entusiasmo. Complici, energici, padroni del palco e coinvolgenti: ci parla di loro l’anello di congiunzione tra queste due generazioni, Marco Bruco.

Come è nata la passione musicale di Alessandro?

«C’è da sempre. Ho fatto nascere mio figlio con la maglietta del calcio del Milan, poi è diventato giustamente tifoso dell’Atalanta. Oltre all’amore fortissimo per la Dea, ha sempre avuto il ritmo nel sangue. Quando era piccolo e vedeva una pubblicità in televisione si fermava e scalciava, ballava… Noi abbiamo assecondato questa sua inclinazione, lo portavamo ai concerti, imparava tutte le canzoni. Ha avuto la possibilità di cantare con personaggi importanti come Eros Ramazzotti o Noemi, e pian piano si è esibito in un centinaio di concerti. È diventato virale anche il podcast di Paolo Ruffini in cui ricorda alla perfezione tutti i vincitori di Sanremo…».

E come è nato invece il duo con nonno Antonio?

«Quando hanno chiesto ad Alessandro se volesse cantare con la famiglia, non sapevamo chi scegliere. Alla fine si è “sacrificato” il nonno. Ha fatto il provino: non avevamo alcuna aspettativa e invece è andato alla grande. Alessandro frequenta l’Accademia Centro Studi Musicali di Bergamo; Antonio ha sempre avuto la passione del canto ma non l’ha mai seguita, se non per qualche karaoke in famiglia a Capodanno».

Come stanno vivendo l’esperienza di «Io Canto Family»?

«Benissimo. Alessandro per la gioia di cantare. Ad Antonio per lo stravolgimento che questo ha portato nella sua vita. Prima si alzava, guardava alba e tramonto… adesso quando torna a casa in Puglia lo fermano tutti per strada. Nonno e nipote stanno creando dei ricordi unici, che dureranno in eterno».

Com’è il rapporto con i compagni di gara? C’è competizione?

«Direi che si è creato un gruppo molto bello, anche con i genitori. È un contest, sì, però c’è affiatamento, rispetto dell’altro. Anzi, Alessandro non ha il telefonino (per chi volesse seguirlo sui social ha un profilo Instagram, @alebruco13, che è gestito da noi genitori), quindi ha paura di perdere i contatti con i nuovi amici. C’è in ballo un premio importante, ma non dimentichiamo l’aspetto ludico».

E ora si avvicina la finale…

«Siamo pronti. La semifinale sarà lunedì 10; appuntamento per la finale, invece, mercoledì 12 giugno».

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